Matteo Berrettini: "Una volta arrivato in top 10, non puoi dire 'Ok, sarò felice tra i top 20'"

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Matteo Berrettini: “Una volta arrivato in top 10, non puoi dire ‘Ok, sarò felice tra i top 20′”

Il n. 10 del mondo parla del suo nuovo status di ‘tennista da battere’

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Matteo Berrettini - Roland Garros 2020 (via Twitter, @atptour)
 

Al momento è impegnato negli allenamenti al Melbourne Park – due ore di tennis al giorno in compagnia di Auger-Aliassime – quindi non è tempo di interviste, ma nei giorni scorsi Matteo Berrettini si è concesso ai microfoni dell’ATP e ha riflettuto un po’ sul suo attuale ruolo di ‘tennista da battere’. Il lavoro fatto per raggiungere questa posizione parte da lontano come ricorda lui stesso: “Nel 2018, ho iniziato la stagione da numero 135, quindi è ora decisamente diverso”. Il tennista romano ha sottolineato come cambi anche l’approccio dei suoi avversari. “Percepisci che quando sei nel tabellone ti guardano come a dire ‘ok, questo ragazzo è una testa di serie quindi voglio batterlo ancora di più’. L’aria è decisamente cambiata, ma bisogna accettare questa situazione. Ci sono pro e contro, e dopo aver giocato tornei e partite ci si abitua e si migliora”.

Per gli Australian Open 2021 che inizieranno l’8 febbraio Matteo ricoprirà il ruolo di nono favorito del seeding, anche se in passato è stato anche numero 8 del mondo. Una volta che sei arrivato nella top 10, non puoi dire ‘ok, sarò felice se starò tra i top 20…’. Ovviamente, non è affatto male”, ha detto Berrettini. “Quando ero più giovane e pensavo di trovarmi tra i top 20, pensavo ‘potrebbe essere un bel traguardo per la mia carriera’. Poi quando ero tra i primi 8 ovviamente ho cercato di fare ancora meglio, ma ci sono arrivato senza pensarci. Sta tutto nella mia testa, ma devo lavorare ogni giorno e spero di poter incrementare il mio best ranking”.

Le rivalità se vissute in maniera spensierata possono aiutare in questo, ancor di più in uno sport individuale come il tennis. Se poi ci si ritrova ad avere rivali della stessa nazione, la cosa assume un sapore ancora più gradevole. Attualmente infatti l’Italia è l’unica nazione insieme alla Francia ad avere quattro giocatori tra i primi 40 del mondo. “È qualcosa di cui dovremmo essere davvero orgogliosi. Tutti i giocatori sono davvero bravi ragazzi e ce ne sono altri in arrivo” ha confermato Berrettini. “È un ambiente davvero salutare per il tennis in Italia… I ragazzi sono fantastici, Lorenzo [Sonego], Jannik [Sinner], Fabio [Fognini] e anche gli altri ragazzi. Ci divertiamo quando ci alleniamo insieme. Ci stiamo aiutando a vicenda per raggiungere i nostri obiettivi e penso che questo sia qualcosa di veramente salutare e davvero fantastico per il tennis”. Tre di questi saranno teste di serie nel primo Slam della stagione e chissà che con la collaborazione di cui parla Matteo non si riesca a fare anche meglio dell’ultimo Roland Garros (cinque uomini e una donna al terzo turno).

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