Quale sarà l’eredità tecnica di Roger Federer?

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Quale sarà l’eredità tecnica di Roger Federer?

A poche ore dal ritorno in campo di Federer, vi proponiamo la traduzione di un articolo di Tennis.com che si chiede: che influenza avrà il suo stile di gioco sulle generazioni future?

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Qualcuno riterrà pretestuoso parlare dell’eredità tecnica di Federer proprio quando il campione svizzero è pronto a fare il suo ritorno in campo, a Doha, 404 giorni dopo la sconfitta dell’Australian Open contro Djokovic. Federer sfiderà Dan Evans alle ore 16 italiane. Noi riteniamo che sarebbe invece più pretestuoso prodursi nei soliti pronostici – si ritirerà tra un mese; vincerà un altro Slam; supererà il record di Connors – che mai come questa volta rischiano di rivelarsi sonore fesserie. Sappiamo che il ritiro dello svizzero è sempre più vicino, non sappiamo ancora quanto. Questa bella analisi di Tennis.com prova ad approfondire il tema di cosa lascerà Federer al tennis. Trovate qui il link all’articolo originale


Il concetto di eleganza ha accompagnato e definito la persona di Roger Federer sin dall’inizio della sua carriera. Nel 1998, quando il nostro era ancora fra i Junior, già aveva attirato l’attenzione degli addetti ai lavori, e tre anni dopo, diciannovenne, si era imposto all’attenzione mondiale battendo a Wimbledon Pete Sampras. L’entusiasmo per quel ragazzino era tale non solo per i risultati che avrebbe potuto conseguire, ma soprattutto per il modo in cui l’avrebbe fatto. Come ampiamente dimostrato in questi 20 anni e più di carriera, non c’è mai stato un tennista in grado di incantare il pubblico come lui.

Ma qual è l’eredità che Roger lascerà al mondo del tennis? La risposta non è semplice. Alcuni campioni del passato hanno lasciato un’impronta significativa: pensiamo all’impatto avuto da Bjorn Borg e Chris Evert che, insieme a Jimmy Connors, hanno per primi sdoganato e legittimato il rovescio bimane, un colpo all’epoca considerato tabù. Più nello specifico, Borg ha introdotto un nuovo approccio nel tirare i colpi a rimbalzo, ossia caricarli di topspin: un precursore di quella che è la peculiarità principale del gioco di Rafa Nadal, uno dei campionissimi di oggi. Chris Evert, invece, in un’era dove dominava il gioco a rete, è stata una delle prime giocatrici a basare il proprio stile di gioco sull’incessante pressione da fondo campo. Possiamo notare l’impronta lasciata da Evert sullo stile di gioco moderno, dove chiunque, da Novak Djokovic a Simona Halep, adotta questa tattica per prevalere sugli avversari.

D’altra parte, però, campioni non certo inferiori ai sopracitati come Pete Sampras e Martina Navratilova hanno meno probabilità di influenzare, che si parli di promettenti junior, di aspiranti professionisti, o persino di giocatori da circolo. La verità è che il rovescio ad una mano e il serve-and-volley comportano delle forti limitazioni nel gioco contemporaneo, limitazioni di cui si conosce bene la natura e su cui non è il caso di indugiare. Allo stesso tempo va anche sottolineato come Sampras e Navratilova fossero giocatori assolutamente completi, capaci di vincere incontri colpendo da ogni angolo del campo.

Proprio in relazione a questi ultimi fuoriclasse la domanda sorge spontanea: in che modo Federer potrà influenzare le generazioni future di giocatori con il suo stile di gioco? “Tecnicamente parlando, Federer ci lascia una perfetta unione tra la classica impugnatura del dritto ed elementi più moderni del colpo in questione”, afferma l’esperto John Yandell, fondatore del magazine digitale TennisPlayer.net e pioniere nell’utilizzo della video-tecnologia applicata al tennis. “È stato inoltre in grado di massimizzare i vantaggi del rovescio ad una mano, prolungando l’esistenza di un colpo che sarebbe stato altrimenti abbandonato”.

Peter Freeman, fondatore del sito Crunch Time Coaching, crede che i giovani tennisti in erba saranno in grado di emulare Federer ed il suo stile di gioco così vario ed entusiasmante: “Federer è cool. I ragazzini lo sanno e lo seguono. Crescendo saranno in grado di fare qualsiasi cosa”. Freeman è convinto che i giovani copieranno molti aspetti del gioco di Federer, dal dritto arioso e potente alle smorzate, fino ad arrivare alla sua propensione ad andare a rete e alle altre soluzioni tattiche di cui ha fatto sfoggio in maniera tanto variegata.

“È già chiaro come stia influenzando i giovani”, ci dice Lynne Rolley, ex coach USTA che ora allena nella Bay Area, in California. “Non si vedono così tante prese Western estreme al giorno d’oggi. Si va sempre più verso preparazioni dei colpi meno ampie”.

Il guru della strategia Craig O’Shannessy ammette di adorare l’abilità di Federer di piazzare il suo servizio in precisi punti del campo e l’utilizzo dello slice corto di rovescio, che permette allo svizzero di abbassare la velocità dello scambio per poi riaccelerare improvvisamente con un dritto fulmineo. Non a caso la capacità di Federer di modellare a suo piacimento i tempi e gli spazi del gioco è una delle caratteristiche che rendono così gradevoli le sue partite. Se volessimo paragonarlo alla figura di un magnate dell’imprenditoria immobiliare, nel portfolio di Roger spiccherebbero proprietà di lusso in città, in montagna, perfino sull’acqua, di ogni forma e grandezza.

Roger Federer- Wimbledon 2019 (foto via Twitter, @wimbledon)

Tornando ad oggi, indubbiamente molti tennisti provano ad imitare alcuni movimenti e tecniche dell’elvetico. “Guarda come Roger tiene la testa bassa quando colpisce” aggiunge Freeman, che si sofferma inoltre sulla rotazione del busto quando esegue il dritto e nota come in molti stiano provando ad acquisire quel movimento. Inoltre, con un po’ di pratica giocatori che hanno sempre usato lo slice a lungo potrebbero migliorarlo ulteriormente grazie a lui, ed è un colpo che anche i bambini possono provare ad aggiungerlo al loro arsenale fin da piccoli.

Tuttavia, la tattica non riguarda soltanto l’emulazione di un certo tipo di colpi; bisogna adottare il giusto approccio mentale. La ragione per cui Evert e Borg hanno influenzato così tanti giocatori si trova nella “semplicità” con la quale si può replicare il loro stile di gioco, sin da bambini: attacca l’altra mano al rovescio, cambia l’impugnatura del dritto, e in men che non si dica hai pronto per l’uso un esempio classico di “regolarista”, con tanto di batterie incluse. Di contro, Navratilova e Sampras hanno avuto bisogno di tempo per assemblare il proprio stile aggressivo, e lo stesso ha dovuto fare Federer, imbarcandosi su un lungo percorso di crescita per poter affinare tutte le sue armi a disposizione, e nel contempo mandando giù brucianti sconfitte contro avversari che facevano della costanza di cui sopra il loro punto forte, come David Nalbandian o Lleyton Hewitt. Alla lunga, però, il suo investimento su un gioco più vario ha pagato, dandogli le soluzioni necessarie per superare i rivali.

Mentre secondo alcuni allenatori credono che saranno i Junior a voler emulare in tutto e per tutto le gesta del loro idolo, altri ritengono che le tattiche di Federer saranno più rilevanti per il gioco degli adulti. Quello che fa Roger è applicabile principalmente a giocatori già maturi, ma che non hanno ambizioni di ranking o altro. Il back e le volée sono praticabili soprattutto per loro”, chiosa Yandell.

Viene da chiedersi se gli allievi di tennis, grandi o piccoli che siano, avranno la pazienza di non soltanto apprendere certe conoscenze, ma anche di metterle in pratica; i circoli sono pieni di giocatori che provano ad imitare Roger ogni giorno tenendo la testa ferma e bassa, in quello che viene apostrofato da uno degli intervistati come “il feticcio per Federer”. Ma serve un’intelligenza diversa per giocare e scegliere il momento adatto per utilizzare una palla corta, o scendere a rete subito dopo il servizio avversario, o anche solo piazzare il proprio servizio in diversi punti del campo a seconda del punteggio. E soprattutto, c’è bisogno di allenatori in grado di trasmettere questo tipo di conoscenze. Siamo sicuri ce ne siano?

Federer potrebbe essere considerato come lo studente definitivo del tennis: non ha avuto paura di apportare grandi modifiche al suo gioco nel corso della sua lunga carriera. Il ragazzino appena maggiorenne che batté Sampras si rifugiava spesso nel serve&volley. Ma col passare degli anni, Federer ha iniziato a vincere le partite comandando il gioco dalla linea di fondo. Negli ultimi anni, precisamente dal 2017, ha iniziato a spingere molto più col rovescio coperto e cambiato la posizione in campo, coadiuvato dal passaggio ad una nuova racchetta con un piatto corde più ampio. Per restare tra i migliori al mondo, c’è sempre bisogno di ritoccare il proprio gioco, rimarca il coach e Hall of Famer Nick Bollettieri.

Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’ingrediente fondamentale alla base: l’amore puro che Roger ha per questo sport. Sulla scia della sua connazionale Martina Hingis, Federer ha sempre giocato con la voglia e la gioia di un ragazzino. E forse è proprio questo il suo lascito più grande: una mente sempre aperta e pronta ad acquisire nuovi termini del lessico tennistico.

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