Avanti Lorenzo, e Sinner lo chiama: «Voglio sfidarti» (Crivelli). Un Lorenzo tira l'altro. Pure Sonego è Magnifico (Mastroluca). Lorenzo di nome, vincenti di fatto (Bertellino)

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Avanti Lorenzo, e Sinner lo chiama: «Voglio sfidarti» (Crivelli). Un Lorenzo tira l’altro. Pure Sonego è Magnifico (Mastroluca). Lorenzo di nome, vincenti di fatto (Bertellino)

La rassegna stampa di domenica 28 marzo 2021

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Avanti Lorenzo, e Sinner lo chiama: «Voglio sfidarti» (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Non è un sabato qualunque: è un sabato italiano. Bando alle facili elucubrazioni sul livello di questa edizione del torneo di Miami, perché gli assenti hanno sempre torto. E in tempi non troppo lontani, immaginare un trio azzurro già al terzo turno di un Masters 1000 sul cemento (Fognini ha giocato nella notte) sembrava un sogno realizzabile solo nel cuore dei più inguaribili appassionati. Soprattutto perché due degli eroi, Musetti e Sinner, sono anche i più giovani giocatori in top 100 e il terzo, Sonego, seppur appartenga alla generazione immediatamente precedente, in fondo non conosce ancora il suo massimo potenziale. Con il successo su Paire in appena 61 minuti, Musetti è all’ottava vittoria negli ultimi nove match. Niente male per un ragazzo che ha compiuto 19 anni a inizio mese e aveva cominciato la stagione con qualche cruccio di troppo sulla possibilità di meritare subito questi livelli dopo l’esplosione postlockdown. Certo, di questi tempi affrontare il barbuto di Avignone è come acquistare il biglietto della lotteria: non sai mai cosa ti potrà capitare. L’ineffabile Benoit sta affrontando il tennis della pandemia con l’atteggiamento bohemien di chi ha la testa altrove, sublimato da una delle sue frasi simbolo: «Giro per tornei per staccare l’assegno, di vincere o perdere non mi interessa nulla». Se ne va da Miami con 11.000 euro, anche se a sprazzi ci ha provato, fino ai tre doppi falli da 30-0 a favore sul 3-4 del secondo set che hanno consegnato il match a Lollo, bravo a non lasciarsi irretire dalle magie al contrario dello strambo rivale, che ha esultato sul match point avverso come avesse vinto lui. Il carrarese se la vedrà adesso con Cilic, avversario di ben altro spessore. Un test a cui tiene molto: «La semifinale della settimana scorsa ad Acapulco contro Tsitsipas ha dimostrato che quello è un livello che al momento non mi appartiene, non penso di essere ancora in grado di rimanere punto a punto con quella intensità. Per questo ogni partita contro grandi giocatori deve rappresentare un passo in più verso la maturazione definitiva». Intanto però gli arriva la benedizione di Sinner, che oggi torna in campo contro Khachanov: «Certamente Lorenzo ed io siamo due giocatori molto diversi, sono felice di quello che ha fatto, gli faccio tanti complimenti. Tira forte, cambia benissimo la palla, cosa che io devo imparare a fare molto di più. Come potenziale di gioco, probabilmente e migliore di me, per come gestisce la partita. Lui ha giocato tanto tennis, si porta molto dietro dalla carriera junior. Non ci siamo allenati insieme, mi piacerebbe molto, ma soprattutto mi piacerebbe giocare contro di lui In torneo, perché allenamento e partita sono due cose molto diverse».

Un Lorenzo tira l’altro. Pure Sonego è Magnifico (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

Si specchiano in un nome da artisti, Sonego e Musetti, accomunati tutti dalla tendenza a mettere la disciplina al servizio della creatività. Qualità che in forme diverse hanno applicato i due azzurri, che hanno raggiunto per la prima volta il terzo turno al Masters 1000 di Miami, uno dei tornei storicamente più importanti nel calendario del tennis mondiale. Il torinese Sonego, numero 34 del mondo, al debutto a Miami ha sconfitto 6-4 7-6(5) Bjorn Fratangelo, statunitense, anche lui con un nome non casuale. Il padre Mario, italiano, l’ha chiamato così perché grande tifoso di Bjorn Borg. Fratangelo, aveva raggiunto il best ranking di numero 99 dell’Atp in un giorno non casuale. Era il 6 giugno 2016, sessantesimo compleanno della leggenda svedese di cui porta il nome. Fratangelo ha giocato solo dieci partite in tutto il 2020, ma ne ha vinte otto di fila nelle ultime settimane. Al Masters 1000 ha eliminato Fernando Verdasco al primo turno, ma contro Sonego, in un pomeriggio particolarmente ventoso, ha fatto più fatica. L’azzurro, molto più solido e continuo con il dritto, gli ha tolto ritmo e gli ha impedito di cercare le sue abituali variazioni: lo statunitense, infatti, si trova più a suo agio sulla terra battuta. Nel secondo set, Fratangelo ha mostrato segni di stanchezza in risposta ma ha ottenuto di più al servizio. Il tie-break è diventata così una conclusione inevitabile e Sonego, dal 4-5, ha preso in mano il gioco. A quel punto Fratangelo ha dovuto lasciare ogni speranza di allungare al terzo set. Lorenzo Musetti non aveva un compito semplice, perché affrontare di questi tempi il francese Benoit Paire richiede una dose di freddezza che non è scontato avere a 19 anni, dopo una settimana da favola come quella vissuta dal carrarese ad Acapulco. Paire ha vinto solo una partita su otto, gioca con la stessa determinazione del Checco Zalone di “Quo vado” dopo aver ottenuto il posto fisso. Di recente ha ammesso che gioca i tornei solo per il “prize money”. Però ogni tanto, nel corso di una partita senza capo né coda, si è acceso e qualche bel vincente l’ha anche tirato fuori. Riuscire a stare dentro una partita che non ha un filo logico è difficile. Riuscire a non perdersi, a mantenere alta la soglia dell’attenzione e dell’applicazione del proprio piano di gioco richiede costanza e maturità. Per questo la vittoria di Musetti, seppur non accompagnata da un tennis spettacolare, si rivela importante.

Lorenzo di nome, vincenti di fatto (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Con Lorenzo Musetti non si scherza. Lo ha compreso ieri al Masters 1000 di Miami anche il sempre indecifrabile e a tratti indisponente Benoit Paire che ha perso il confronto e anche le schermaglie di classe nelle quali ha voluto in alcuni tratti del match cercare di districarsi. Emblematica una palla corta del francese provata e non riuscita a metà della frazione iniziale sulla quale Musetti è arrivato in totale controllo chiudendo con una controsmorzata di rovescio incrociata di apparente facile fattura ma nella quale c’è molto del suo tennis, presente e futuro. Match solido quello del carrarino, al primo Masters 1000 giocato direttamente in tabellone, vinto con un doppio 6-3. Bravo Lorenzo a restare concentrato contro un avversario sceso in campo con un pessimo atteggiamento, svogliato e sbadato, del resto Paire ha detto più volte di non considerare corretto giocare nella pandemia. Ecco, giocare una partita da soli, non è facile. Musetti ha superato un altro test. Dopo un break e controbreak in apertura di primo set il talento azzurro ha cambiato passo sul 4-3 strappando il servizio a Paire. Il break del terzo game nella seconda frazione ha indirizzato il match per l’allievo di coach Tartarini. Altro 6-3 e al terzo turno si troverà davanti il gigante croato Marin Cilic che in 2 ore e 45 ha eliminato il cileno Garin, n. 13 in tabellone. per 3-6 7-5 7-6 (5). Vittoria nel Masters 1000 di Miami anche per Lorenzo Sonego, dopo il bye in 1° turno in quanto testa di serie n. 24, contro l’americano Bjorn Fratangelo, proveniente dalle qualificazioni e di origini molisane per parte di padre. Lo stesso Sonego, alla sua seconda partecipazione a Miami, era arrivato nel 2019 in main draw partendo dal tabellone preliminare, per poi fermarsi in seconda battuta contro Isner. Stavolta partenza con break e contro-break (1-1), poi Sonego ha preso le misure a Fratangelo e ha chiuso in 44 minuti il primo parziale. Nella seconda frazione l’allievo di Gipo Arbino è sempre stato al comando delle operazioni. Secondo set in equilibrio, con una sola palla break per Sonego. La decisione al tie-break, in cui l’azzurro è stato abile a risalire dal 4-5 e mettere a segno gli ultimi tre punti, per il 6-4 7-6 (5).

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