A forza Sinner. Jannik batte anche un sole implacabile "Non sento pressioni" (Crivelli). Hard Rock Sinner, è agli ottavi (Mastroluca). Sinner ha scoperto anche la tenacia (Bertellino)

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A forza Sinner. Jannik batte anche un sole implacabile “Non sento pressioni” (Crivelli). Hard Rock Sinner, è agli ottavi (Mastroluca). Sinner ha scoperto anche la tenacia (Bertellino)

La rassegna stampa di lunedì 29 marzo 2021

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A forza Sinner. Jannik batte anche un sole implacabile “Non sento pressioni” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

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A Miami, con il mezzogiorno incombente, non picchia forte solo Khachanov, in sei mesi diventato ormai un avversario classico, ma si fa sentire eccome anche il sole, con un indice di radiazione di 10 su 10 che trasforma il cemento della Florida in un’arroventata piastra da forno. Eppure, ancora una volta, i vent’anni non ancora compiuti di Sinner si moltiplicano per due o per tre quando si agganciano all’esperienza, alla forza mentale, alla lucidità nei momenti chiave del match. Jannik sembra letteralmente cotto dopo un primo set durato un’ora e 9 minuti, in cui poteva essere 3-0 e invece dal 4-3 per lui viene infilato da un parziale di 12 punti a tre in una contesa feroce per intensità e forza bruta, dove il servizio incide pochissimo e prende il sopravvento chi per primo si assicura il controllo del ritmo da fondo, trovando profondità e angoli. Apparentemente stremato, piegato sulle gambe dopo gli scambi più duri, affogato negli asciugamani ghiacciati ai cambi di campo, l’allievo di Riccardo Piatti illustra di nuovo la qualità più esaltante per un campione, il rifiuto della sconfitta. Ancorato al servizio, resiste all’arsura e alle botte del russo e al tie break del secondo set compila il primo capolavoro, dominandolo dal primo all’ultimo punto, con la perla di una volée bassa di dritto degna di Sampras. E quando la terza ora di gioco si avvicina, è lui ad aumentare i giri, ad aggredire anziché difendersi, fino al recupero incrociato di dritto partendo dai teloni su una palla corta mortifera di Khachanov, il punto del torneo, che spegne definitivamente il furore del moscovita. Secondo successo su tre nei confronti diretti, con il valore aggiunto di un tabellone decisamente stuzzicante, perché da quella parte Zverev e Goffin hanno già salutato e il prossimo avversario uscirà dalla sfida tra Ruusuvuori e Mikael Ymer. Ma Jannik, virtualmente ormai tra i primi 30 del mondo, è abituato a ragionare in prospettiva: «La mia non è una corsa ad arrivare subito primo, non sento la pressione perché l’obiettivo è di migliorare il più possibile ogni giorno.

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Benedetta Italia, che si gode i più forti under 20 del pianeta e dopo Sinner oggi pomeriggio alle cinque spingerà il gemello diverso Musetti nel complicato incrocio contro Cilic.

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Hard Rock Sinner, è agli ottavi (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

C’era una volta in America. Andrebbe raccontata così, come una favola, la storia di Jannik Sinner che all’HardRock Stadium di Miami conquista per la prima volta l’ottavo di finale in un Masters 1000. Lo fa battendo l’avversario con cui probabilmente ha condiviso più ore in campo, il russo Karen Khachanov. Ha superato difficoltà fisiche, legate anche alle condizioni particolamrente dure. Ha vinto di testa, di tenacia, con quella sua capacità di trasformare i problemi in opportunità che nel tennis aiuta, eccome.

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Sinner vince 4-6 7-6(2) 6-4 dopo due ore e cinquanta minun di partita (oggi differita Supertennis alle 8 e alle 13. Il primo set è una battaglia, va avanti per oltre un’ora Si gioca sotto un sole che non concede perdono. Più volte Sinner al cambio campo si avvolge testa e collo in un asciugamano pieno di ghiaccio. Lui e Khachanov giocano a chi tira più forte e sbaglia di meno da fondo, andamento prevedibile viste le caratteristiche del russo e i due precedenti.

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Sinner risulta poco incisivo ed efficace con la seconda di servizio nella prima parte del match. Il secondo set, però, è più lineare. Non si vede la successione di break e controbreak che ha caratterizzato il primo, ma il piano tattico dei due non cambia. E una sfida di resistenza, mentale e fisica, che Sinner interpreta meglio vincendo con merito il rie-break. Riesce anche a sembrare più brillante, e sul 4-4, dopo oltre due ore e 40 di partita, firma il punto del match. Sprinta per tutto il campo in diagonale e disegna una controsmorzata fantastica, applaudita anche dal russo. Khachanov perderà servizio e partita.

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I DUE LORENZO. Oggi possono raggiungerlo negli ottavi i due Lorenzo, Sonego e Musetti. Il torinese, n.34 del mondo, affronta per la seconda voila in camera il colombiano Daniel Elahi Galan, n.113 ATP; […]

Musetti, invece, affronta Marin Cilic ex Top 10, oggi n.45. Nella notte italiana tra sabato e domenica è stato eliminato invece Fabio Fognini , che ha giocato un ottimo primo set ma poi è calato alla distanza contro Sebastian Korda, figlio di quel Petr che vinse l’Australian Open del 1988. Lo statunitense ha dimostrato di aver ereditato molto del talento del padre.

Sinner ha scoperto anche la tenacia (Roberto Bertellino, Tuttosport)

I precedenti (1-1 e sempre chiusi nei tie-break dei set finali) lo dicevano che tra Jannik Sinner e Karen Khachanov sarebbe stata una lotta e il match di 3° turno nel Mastsers 1000 di Miami lo ha confermato. Primo set finito 6-4 in favore del russo dopo un’ora e 9 minuti. Partenza migliore di Sinner che ha avuto le possibilità di salire sul 3-0 e poi sul 5-3. Non le ha sfruttate e sul 4-4 ha subito il break accusando anche un po’ di fatica per il caldo asfissiante di questi giorni in Florida. Il secondo set ha seguito la regola dei servizi, con pericolosa palla break annullata da Sinner nel game numero undici. La decisione al tie-break, vinto dall’azzurro 7-2 grazie ad una delicata volée smorzata di diritto che gli ha regalato il mini-break d’apertura e tanta fiducia. Nel terzo set la prima palla break è arrivata al nono gioco e su un colpo prodigioso di Sinner, in corsa e sulla riga in recupero, capitalizzata nel game successivo. Al servizio Jannik non ha tremato chiudendo 4-6 7-6 6-4 alla soglia delle tre ore di gioco. Negli ottavi avrà il vincente di Ymer-Ruusuvuori. A Miami oggi tornano in campo Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti. Il 25enne torinese in chiusura di programma contro il colombiano Daniel Galan, n°113 del mondo, che a sorpresa ha avuto la meglio al 2° turno sull’australiano Alex De Minaur

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Non ci sono precedenti nel circuito maggiore tra l’azzurro e Galan ma solo uno in categoria Challenger, a Milano nel 2016. Vinse il torinese 6-4 7-6 sulla terra rossa outdoor. Lorenzo Musetti se la vedrà invece alle 17 ora italiana con Marin Cilic, croato dal passato illustre (n°3 ATP 1129 gennaio del 2018) e già campione Slam agli US Open nel 2014. Ben 18 i titoli ATP vinti da Marin, l’ultimo dei quali risale al 2018, al Queen’s.

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Non ci sono precedenti tra i due, tredici invece gli anni di differenza in favore di Musetti. Ha dovuto subito lasciare il palcoscenico del torneo americano Fabio Fognini. Il semifinalista dell’edizione 2017, per lui la più gloriosa, dopo il bye di 1° turno era partito bene contro l’emergente Sebastian Korda, figlio di cotanto padre ceco, Petr, e oggi a tutti gli effetti americano, ma si è spento nel corso della contesa. Dopo aver dominato il primo set (6-1) grazie ad accelerazioni vincenti e ripetute da fondocampo il numero 2 d’Italia ha perso brillantezza e accusato il ritorno del numero 87 ATP. Korda ha pareggiato i conti nel secondo set (6-4) e nel terzo, dopo aver annullato tre palle break a Fognini, che avrebbero portato lo score sul 3-3, ha chiuso con un parziale di 11 punti a zero (1-66-4 6-2).

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