Quote sabato 17 aprile: vale 1,55 una finale Rublev-Tsitsipas

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Quote sabato 17 aprile: vale 1,55 una finale Rublev-Tsitsipas

Secondo i bookmakers poche speranze per Ruud ed Evans nelle due semifinali di Montecarlo

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Andrey Rublev - Montecarlo 2021 (via Twitter, @ROLEXMCMASTERS)
 

Giornata di semifinali a Montecarlo, con due incontri che sembrano avere il pronostico abbastanza chiuso. Purtroppo non ci sarà Fabio Fognini, sconfitto per la terza volta in altrettanti scontri da Casper Ruud, e non ci sarà nemmeno sua maestà Rafa Nadal, estromesso a sorpresa da un grande Andrey Rublev. Avremo quindi, per la seconda volta consecutiva dopo Hubi Hurkacz a Miami, un nuovo vincitore di un Masters 1000. Per Snai a questo punto il candidato numero uno è Stefanos Tsitsipas (2), seguito a ruota proprio da Rublev (2,25).

Nella parte alta del tabellone si giocano l’ingresso in finale la testa di serie numero 4 del torneo Tsitsipas e un sempre più sorprendente Daniel Evans. Favoritissimo il greco a quota 1,16, addirittura pagherebbe 2,50 per Bet365 un set vinto dal britannico, che dal canto suo ha vinto tutti i suoi incontri nel torneo partendo da sfavorito (l’ultima nei quarti su David Goffin), con la ciliegina sulla torta dello scalpo di Novak Djokovic, che per la cronaca valeva 11 volte la posta. Prima semifinale 1000 per Evans, autore finora di una stagione più che positiva, in cui ha alzato il trofeo del Murray River Open, battendo Auger-Aliassime in finale, e in cui in generale ha dato solidità e continuità al suo gioco aggressivo e ricco di variazioni. Nei due precedenti, però, non è riuscito ad infastidire minimamente il greco, che gli ha lasciato in totale nove game fra Amburgo e Dubai 2020.

Finora torneo ‘da grande’ per Tsitsipas, mai veramente in difficoltà, e parzialmente riposato visto il ritiro di Alejandro Davidovich Fokina a fine primo set nel match di venerdì; sarebbe la terza finale a livello Masters 1000 per lui, dopo quelle perse a Toronto ’18 e Madrid ’19, in una stagione che lo vede superare quota 20 vittorie, ma a cui manca ancora un vero grande exploit, escludendo quella meravigliosa rimonta su Nadal nei quarti dell’Australian Open.

Sfumata, come detto, la possibilità di rivincita della semifinale dell’ultima edizione fra Fognini e Nadal, si giocheranno la prima finale in carriera a questo livello Rublev e Ruud, che finora hanno raccolto solo una semifinale a testa, a Miami due settimane fa il russo e a Roma lo scorso settembre il norvegese. Il successo dello scandinavo era in qualche modo preventivabile, avendo vinto i due precedenti con Fognini ed essendo reduce dalle vittorie su due temibili terraioli come Schwartzman e Carreno Busta; partita equilibrata, nella quale Fabio ha pagato caro un paio di passaggi a vuoto nei propri turni di battuta e una serie di palle break non sfruttate. Quello del moscovita è stato scioccante, facendo quasi passare in secondo piano la sconfitta di Djokovic del giorno precedente: i numeri di Nadal sulla terra sono da sempre impressionanti, Rublev veniva da tre ore di battaglia contro Bautista Agut e aveva raccolto le briciole nei precedenti con lo spagnolo, reduce invece da poco più di un allenamento con Dimitrov.

E invece è successo l’incredibile, merito di un Rublev ai limiti della perfezione e di un Nadal molto falloso e particolarmente inconsistente al servizio, perso ben sei volte (è la sedicesima volta che succede in 488 match sul rosso, di cui dieci vinti tra l’altro). La vittoria più importante della carriera per il russo (1,33), la ventitreesima stagionale, bravo a resistere, da buon figlio di pugile, ai ganci del maiorchino, a cui cercherà di dare seguito contro Ruud (3,40), già battuto in tutti i tre scontri diretti, di cui due sul rosso di Amburgo e l’ultimo un mese fa a Melbourne.

Luca Chito

***Le quote sono aggiornate alle 22 di venerdì 16 aprile e sono soggette a variazione

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