Insulti a un giudice, Fognini cacciato: "Falso" (Crivelli). Fognini ci ricasca: squalificato per insulti a Barcellona (Piccardi). Fognini sbaglia ed è squalificato ma paga anche il suo passato (Semeraro)

Rassegna stampa

Insulti a un giudice, Fognini cacciato: “Falso” (Crivelli). Fognini ci ricasca: squalificato per insulti a Barcellona (Piccardi). Fognini sbaglia ed è squalificato ma paga anche il suo passato (Semeraro)

La rassegna stampa di giovedì 22 aprile 2021

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Insulti a un giudice, Fognini cacciato: “Falso” (Riccardo Crivelli, Gazzetta dello Sport)

È tornato Mister Hyde. La doppia personalità di Fognini potrà aggiungere un’altra squalifica, dopo quella del 2017 agli US Open per insulti sessisti alla giudice di sedia, al non certo commendevole elenco di follie commesse su un campo da tennis. Succede a Barcellona, il torneo di casa (Fabio abita in città), in una partita sorprendentemente assai complicata contro un avversario modesto, lo spagnolo Zapata Miralles, numero 147 del mondo. Le difficoltà inattese, sublimate dal clamoroso 6-0 3-0 d’acchito del rivale, contribuiscono ad amplificare la pressione, ma Fogna perde la brocca proprio nel momento in cui il confronto sembra tornare dalla sua parte, dopo un rimonta di nervi e di cuore più che di tecnica che lo porta a condurre 4-3 e servizio. Qui però va sotto 30-40, offrendo una palla break: già ammonito per aver scagliato una pallina in tribuna, all’azzurro viene chiamato un fallo di piede sulla prima palla. Ne segue qualche imprecazione a mezza bocca, poi si gioca e il punto la fa lo spagnolo. E Fognini esplode, urlando qualcosa al giudice di linea autore della chiamata. Provando a decifrare le immagini, sembra di sentire una frase che finisce per «madre», un classico improperio in spagnolo. Il giudice di sedia però non sorvola sulla vicenda e chiama sul campo il supervisor, che dopo qualche conciliabolo decide di squalificare Fabio per «verbal abuse». Il ligure accetta la sentenza con sconcerto più che con rabbia, battendo con violenza la racchetta sulla rete. Un episodio comunque controverso, e sul quale Fognini promette battaglia, nell’occasione sentendosi preso di mira senza motivo: «Sono davvero sorpreso di quello che mi è successo. Tutti conoscono il mio temperamento in campo, ho fatto tante cose non belle nel corso della mia carriera, ho detto tante cose. Stavolta stavo perdendo 6-0 3-0 e non avevo detto quasi nulla. Sono sbalordito da quello che è stato deciso dall’ATP, dal giudice di sedia e dal supervisor. Ciò che mi hanno fatto non ha spiegazioni e posso garantire che andrò in fondo alla faccenda perché ho pagato per qualcosa che non ho fatto». […]

Fognini ci ricasca: squalificato per insulti a Barcellona (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)

Con lo straordinario talento che lo contraddistingue nell’accanirsi contro se stesso quando dalla racchetta sgorgano bestialità anziché vincenti, ancora una volta Fabio Fognini batte Fabio Fognini. Game, set, match e gogna mediatica, una delle specialità della casa. […] Non una primizia per Fognini, che a New York nel 2017 era riuscito nell’impresa di farsi espellere dall’ultimo Slam stagionale, incastrato da un video in cui rivolgeva insulti sessisti alla giudice di sedia. La squalifica in corso d’opera, insomma, è un caso raro nel mondo del tennis. La verità è che Fabio, che si è difeso con pochi argomenti («Sono sbalordito, non ho detto quasi nulla: hanno voluto farmela pagare ma non finisce qui…»), si era già concesso molte intemperanze (bestemmie, lanci di palla) la settimana scorsa a Montecarlo, dov’era il campione uscente, ed è arrivato a Barcellona «attenzionato». La partenza a razzo di Zapata Miralles, 24 anni, come il muro di Ruud (22 anni) nel Principato, l’ha messo a confronto con l’età che avana. Difficile accettare che il meglio (purtroppo non il peggio) è dietro alle spalle.

Fognini sbaglia ed è squalificato ma paga anche il suo passato (Stefano Semeraro, La Stampa)

Fabio Fognini ci è ricascato: “verbal abuse”, come si chiamano insulti e oscenità nel tennis, e squalifica in campo al torneo di Barcellona, dove stava giocando il 1° turno contro Bernabè Zapata Miralles, n.147 del mondo. […] Un giudice di linea gli chiama un fallo di piede; Fabio, che ha già ricevuto un warning, sibila qualcosa, e si ripete poi quando pende il punto e game. Il linesman convoca il supervisor, segue breve conciliabolo, e squalifica immediata per “condotta antisportiva”. «Non gli ho detto nulla!», protesta Fabio, uscendo dal campo e tirando una racchetta a Fognini sbaglia ed è squalificato ma paga anche il suo passato terra. «Di certo indagherò». Di certo è volata qualche parolaccia in italiano e spagnolo, ma Fognini – che agli Us Open 2017 fu cacciato dal torneo per insulti sessisti alla giudice di sedia solo dopo il match di singolare – non si capacita. «Tutti conoscono il mio temperamento, ho fatto e detto tante cose nella mia carriera, ma oggi ero sotto 6-0 3-0 e io mi stupivo di come ero calmo. Sono sbalordito dalle decisioni di ATP, giudice di sedia e supervisor, ho pagato per una cosa che non ho fatto. Ho fatto di peggio nella mia carriera, oggi non ho insultato nessuno. Potevano darmi un penalty point e la cosa finiva lì, in tanti negli spogliatoi mi hanno chiesto cosa era successo. Invece mi hanno tolto la possibilità di continuare a giocare dopo che soffrendo e lottando ero riuscito a girare la partita. Sono dispiaciuto, ma tranquillo, di certo indagherò per capire cosa è successo». Fabio ha sbagliato. Ma forse sconta anche il suo passato.

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