US Open, l'infortunio di Sock salva Zverev: "Se avesse continuato così, probabilmente avrei perso"

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US Open, l’infortunio di Sock salva Zverev: “Se avesse continuato così, probabilmente avrei perso”

Due vittorie secondo pronostico (Zverev e Opelka) e due sorprese nella nottata italiana: Harris non lascia scampo a Shapovalov, Brooksby rimonta Karatsev e va da Djokovi

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Alexander Zverev - US Open 2021 (Pete Staples/USTA)
 

Il sabato sera di Flushing Meadows ha delineato il quadro completo degli ottavi di finale maschili dello US Open 2021. Dopo i tre match che hanno visto impegnati giocatori italiani e la vittoria di Djokovic, i quattro match che si sono conclusi dopo la mezzanotte italiano hanno visto le vittorie di Zverev e Opelka, secondo pronostico, e quelle più sorprendenti di Harris e Brooksby che hanno sconfitto rispettivamente Shapovalov e Karatsev.

Avanza come da pronostico la testa di serie numero 4 Alexander Zverev, raggiungendo il nostro Jannik Sinner in un match che si preannuncia spettacolare (precedenti 1-1). Non è stata tuttavia una passeggiata per il tedesco, che nel primo set ha dovuto affrontare un ritrovato Jack Sock. Lo statunitense ha giocato ad ottimi livelli in particolare grazie al suo dritto, realizzando ben 18 vincenti. Crocevia del match il primo game del secondo set, momento nel quale Sock è stato costretto a chiamare il fisioterapista per un problema alla gamba destra. Da quel momento in poi Zverev ha ripreso il controllo del match, fino al ritiro dell’avversario giunto sul 2-1 del quarto set.

Il sollievo di Zverev in conferenza stampa fotografa a pieno le insidie da lui affrontate nel match: “Penso che Jack abbia giocato il miglior set che gli abbia mai visto giocare. Ho commesso un errore non forzato in tutto il set (in realtà 3, secondo le statistiche, ndr) e l’ho perso 6-3 senza avere davvero nessuna possibilità. Se avesse continuato così, probabilmente non avrei vinto la partita. Ad essere onesti, se mette a segno 18 vincenti e, forse, due errori non forzati, non c’è molto che tu possa fare“.

Come detto, la vera sorpresa della serata è arrivata dal Louis Armstrong con l’eliminazione della testa di serie numero 7 Denis Shapovalov, sconfitto in tre set (6-4 6-4 6-4) dal sudafricano Lloyd Harris, numero 46 del ranking. Shapovalov conferma le sensazioni non molto positive emerse in questa estate sul cemento caratterizzata dalle eliminazioni al primo turno a Toronto e Cincinnati, oltre allo scarso feeling con il gioco del sudafricano contro cui aveva perso ad inizio anno la semifinale del torneo di Dubai. Il canadese ha chiuso il match con 40 errori gratuiti a fronte di soli 24 vincenti dilapidando sia nel secondo e nel terzo set un break di vantaggio e ha mostrato molto nervosismo in campo, con tanto di racchetta distrutta durante una pausa. Harris, che aveva eliminato al primo turno Khachanov recuperando uno svantaggio di due set a uno, si regala il primo ottavo di finale in carriera, in questa estate sul cemento che lo aveva visto anche estromettere Rafa Nadal dal torneo di Washington.

Ad attendere il sudafricano ci sarà il gigante statunitense Reilly Opelka, che ha regolato in tre set il georgiano Nikoloz Basilashvili raggiungendo gli ottavi senza aver ceduto ancora un parziale agli avversari. Un successo che comunque ha lasciato insoddisfatto lo statunitense per la qualità del gioco espresso: “Non sono molto contento del modo in cui ho giocato. Penso di essere partito lentamente. Ho giocato male di dritto. Ma da questo match penso di poter prendere molte cose positive. Ho trovato un modo per vincere in tre set contro un grande giocatore, giocando leggermente al di sotto della mia media”. Insoddisfazione anche per il livello del servizio, nonostante i 21 ace messi a segno. “Non credo di aver servito al meglio. Una cosa su cui penso di aver fatto un ottimo lavoro è stata quello di alzare il livello al momento giusto e giocare incredibilmente bene a rete nei momenti importanti”.

La serata positiva per gli States è stata completata dal successo del giovane Jenson Brooksby, che al termine di una battaglia durata quasi quattro ore ha eliminato la testa di serie numero 21 Aslan Karatsev (6-2 3-6 2-6 6-3 6-3) regalandosi l’ottavo di finale contro Novak Djokovic e diventando così il più giovane statunitense a raggiungere gli ottavi da Andy Roddick nel 2002.

Jenson Brooksby – US Open 2021 (Brad Penner/USTA)

A differenza di altri statunitensi, il suo tennis è molto più vario e questo ha sorpreso Karatsev: “Poter giocare colpi molto diversi è un punto di forza che alleno sin da quando ero piccolo. Sono con il coach Joseph Gilbert da quando ho 7 anni, e continueremo ad allenare questa mia qualità. Djokovic? Sarà una sfida incredibile, una delle più difficili che possa esserci. Ma credo in me stesso e andrò lì fuori per dargli battaglia. Sono sicuro che l’Ashe sarà pieno e sono curioso di vedere come riesco a giocare in uno degli stadi che ospita più pubblico al mondo“.

A cura di Giuseppe Di Paola

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