Indian Wells, i consigli di Badosa: "Non smettere di sognare, lavora sodo e non ascoltare chi ti mette pressione"

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Indian Wells, i consigli di Badosa: “Non smettere di sognare, lavora sodo e non ascoltare chi ti mette pressione”

La 23enne spagnola ha trovato l’equilibrio vincente: “In passato ero solo concentrata sul tennis, ma se non ti diverti fuori è impossibile ottenere buoni risultati”

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Paula Badosa - WTA Indian Wells 2021 (via Twitter, @BNPPARIBASOPEN)
 

Anche il circuito femminile, come quello maschile, ha un nuovo nome da aggiungere alla lista delle vincitrici di eventi di categoria ‘1000’: il torneo WTA di Indian Wells infatti è stato vinto dalla spagnola Paula Badosa per 7-6(5) 2-6 7-6(2) su Victoria Azarenka dopo una delle partite più avvincenti della stagione. È facile immaginare come la mente in momenti delicati di una partita possa facilmente vagare e indurci in distrazione, invece Badosa nel finale del match è stata in grado di raccogliersi in sé stessa e superare la più esperta bielorussa. “È stata davvero dura, penso che stesse giocando ad un livello molto alto” ha spiegato in conferenza stampa. Alla fine del terzo set ho iniziato a concentrarmi su cosa fare in ogni punto, su ogni palla e non pensare ad altro. Penso che sia stato molto importante perché era una finale. Volevo davvero vincerla così tanto. Ho cercato di concentrarmi su cosa fare e nient’altro”. Parole all’apparenza banali se non fosse che vengono pronunciate da chi alla fine ha alzato il trofeo quindi non si può che darle credito: Badosa ha trionfato perché aveva più voglia di vincere rispetto alla sua avversaria, non poteva che essere altrimenti.

“Penso che sia stato come andare sulle montagne russe mentalmente ed emotivamente. Era la mia prima finale in un 1000. Ho avuto molte emozioni. Stavo giocando contro Vika che è una grande campionessa. La ammiro da quando ero una bambina, quindi questa è un’altra cosa da tenere conto; è stato fantastico. Sono ancora un po’ sotto shock per quello che è successo adesso. Ma in quel momento ero super eccitata e super orgogliosa di quello che ho fatto dopo tre ore di lotta in campo”. A 23 anni dunque è arrivato il primo grande titolo della carriera (il secondo dopo il WTA 250 di Belgrado vinto a maggio) e il messaggio che ne deriva è uno: La prima cosa che ho imparato questa settimana è che niente è impossibile. Se combatti, se lavori, dopo tutti questi anni, puoi ottenere qualsiasi cosa. A volte hai momenti difficili. Nel mio caso ho passato momenti difficili ma non ho mai smesso di sognare. Questo è ciò che mi ha fatto lavorare sodo e credere di potercela fare fino all’ultimo momento. Oggi è stato lo stesso, quindi ne sono davvero orgogliosa”.

Mantenere la motivazione costantemente elevata non è da tutti ma col tempo Badosa è riuscita nell’intento. “Ora ho una squadra fantastica che mi sta aiutando giorno dopo giorno, mi sento a mio agio. Mi sento felice. Comincio a crederci piano piano, ovviamente, vincendo una partita, poi un’altra. Penso che la chiave sia lavorare molto duramente. Come ho detto prima, per sognare: ogni mattina mi sveglio e il mio sogno è vincere un torneo come questo o vincere uno Slam. Questo mi tiene motivata a continuare a lavorare e a crederci sempre“. Un primo assaggio di titolo Slam la 23enne spagnola lo ebbe nel 2015 quando vinse il titolo juniores al Roland Garros ma il passaggio tra le grandi negli anni successivi fu più ostico del previsto. “Penso che la cosa più difficile quando sei una brava junior siano le aspettative. La gente pensa che quando sei brava, l’anno successivo dovrai essere una giocatrice tra le prime 20 o 10. Hai molte aspettative. Le persone si aspettano molto, ti mettono molta pressione. Penso che la chiave sia avere una buona squadra e lavorare giorno per giorno, non ascoltare molto e semplificare le cose e divertirsi. A volte complichiamo le cose. Molte persone mi stavano scrivendo oggi dicendomi ‘prova a goderti la finale’. E io pensavo ‘sì, è quello che vorrei fare'” ha spiegato con un sorriso.

 

Entrando un po’ più nel concreto, l’approccio di Badosa verso lo sport non le impedisce di fare altre esperienze. “Penso che io e il mio team abbiamo avuto una settimana molto normale. Siamo andati a giocare a golf, siamo andati a cena in posti carini, siamo andati a fare shopping. Ero molto concentrata sulle partite e sull’allenamento ma abbiamo fatto un po’ di tutto. Penso che sia molto importante perché in passato stavo tutto il giorno concentrata nella mia stanza, ma non ero proprio felice. Credevo che fosse una cosa da professionisti invece credo che si debba trovare l’equilibrio perché se non ti diverti fuori è impossibile avere buoni risultati. Penso che la mia squadra stia facendo un ottimo lavoro su questo”. E i risultati della nuova n. 11 del mondo ormai sono sotto gli occhi di tutti.

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ATP Miami: Sinner express, avanza senza problemi su Rublev

Jannik Sinner batte per la terza volta in carriera Andrey Rublev con una prestazione superlativa. Sesta vttoria su un top10 e quarti di finale in grande stile

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Jannik Sinner (sinistra) e Andrey Rublev (destra) - Miami 2023 (foto Ubitennis)

Da Miami, il nostro inviato

[10] J. Sinner b. [6] A. Rublev 6-2 6-4

Continua senza sosta la marcia di Jannik Sinner verso i piani altissimi della classifica. In un percorso a tappe forzate verso il traguardo finale delle Nitto ATP Finals di Torino, Jannik Sinner è arrivato senza perdere un set ai quarti di finale del Miami Open presented by Itaù, e lo ha fatto sconfiggendo nel suo ultimo incontro Andrey Rublev, numero 6 del seeding e numero 7 del ranking mondiale, che veniva da 10 vittorie negli ultimi 12 incontri sul cemento, compresa la finale nell’ATP 500 di Dubai.

 

Sinner aveva già battuto Rublev in precedenza, ed era in controllo del punteggio lo scorso anno al Roland Garros quando fu costretto a ritirarsi, ma non l’aveva mai sconfitto in una maniera così dominante e perentoria.

Un match giocato splendidamente dal ragazzo di Sesto Val Pusteria, che ha lasciato solamente sei game al suo avversario senza mai concedere una palla break. E soprattutto ha dimostrato una superiorità quasi schiacciante dalla parte del rovescio, con il quale ha quasi sempre dominato gli scambi mettendo in enorme difficoltà il russo.

PRIMO SET – Inizio della partita con cielo velato e sole che faceva capolino tra le nubi, lascito dei temporali della sera prima che hanno fatto sensibilmente aumentare l’umidità. La partenza di Sinner è a razzo, quella di Rublev un po’ meno travolgente, e il break arriva subito al terzo gioco quando dopo due accelerazioni di rovescio di Sinner il russo si trova 15-40. La prima palla break viene annullata con un diritto vincente, ma sulla seconda un diritto di palleggio finisce in rete.

Sul suo servizio Sinner è una sentenza (saranno solo quattro i punti persi in questo set sulla sua battuta, e due soli in più nel set successivo), e in risposta aggredisce le seconde come lo abbiamo visto fare solo molto di recente. Rublev cancella una palla del doppio break con uno schema servizio-diritto, ma il 4-1 pesante arriva poco dopo: se Sinner riesce a tenere il diritto di Rublev fuori dallo scambio non c’è gara.

Sull’1-5 Rublev muove il punteggio nella sua casella a forza di prime di servizio, ma il set ormai è andato e Sinner perfeziona il 6-2 in 32 minuti.

SECONDO SET – La breve durata del primo set fa si che il consueto esodo di spettatori che vanno a rinfrescarsi alla fine di ogni parziale sia molto meno consistente de solito, anche se la giornata è decisamente calda e l’orologio segna quasi mezzogiorno. Rublev resiste meglio a Sinner di quanto aveva fatto nel primo set, ma sulla battuta dell’altoatesino è sempre traffico a senso unico. Sul 2-2 Andrey recupera da 15-30 con il servizio e con un po’ di fortuna quando un suo recupero di rovescio finisce per diventare una palla corta incrociata sulla riga. Il break arriva due game più tardi, quando Sinner carica in risposta sulla seconda di servizio e Rublev cede la battuta con un altro errore di diritto.

Prima che Sinner serva per il match sul 5-4 il deejay prova a mettere un po’ di pepe nella sfida scegliendo “Hit Me With Your Best Shot” di Pat Benatar come canzone per il cambio di campo, ma Jannik è inscalfibile e chiude il match in un’ora e 12 minuti raggiungendo i quarti di finale a Miami per la terza volta in carriera.

VICINO ALLA TOP 10 – Con questa vittoria Sinner diventa virtualmente n. 10 del ranking mondiale e potrebbe essere superato solamente da Khachanov o Paul nel caso in cui si aggiudicassero il torneo. Per consolidare il suo ritorno nei Top 10 Sinner dovrebbe vincere anche il prossimo match contro chi si qualificherà tra Botic Van de Zandschulp ed Emil Ruusuvuori. Con Ruusuvuori ci sono stati quattro precedenti confronti diretti (più uno a livello Challenger), tutti vinti da Sinner (che invece aveva perso il primo scontro in un Challenger in Australia), ma alcuni con punteggi molto equilibrati come il 10-8 al tie-break del terzo set dello scorso anno qui a Miami. Contro Van de Zandschulp invece sarebbe uno scontro inedito.

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ATP Miami: Sinner e Sonego entrambi agli ottavi come nel 2021

E’ la quinta volta che due italiani raggiungono il quarto turno in un Master 1000 sul veloce. Gli ultimi Sinner e Berrettini ad Indian Wells

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Lorenzo Sonego - ATP Miami 2023 (Twitter @Federtennis)

Per Sonego è stata una delle migliori partite della sua carriera. Quella contro l’americano Tiafoe non era per l’italiano una partita con i favori del pronostico. Ma un’ora e due set dopo Lorenzo riesce nell’impresa di vincere una partita forse inattesa per noi, ma assolutamente alla portata per lui. A fine match il nostro Gibertini lo incalza: la migliore partita di sempre? La migliore qui a Miami, e tra le tre migliori di sempre. Conoscevo l’avversario, sono entrato in campo molto determinato. Si è trattato di una partita quasi perfetta, senza sbavature, ho fatto pochi errori e sono stato molto aggressivo come l’avevamo preparata”.

Nel dettaglio quella contro il semifinalista dello US Open 2022 è stata per Sonego una partita da record. Innanzitutto la percentuale di punti con la prima palla (91%) è la migliore della carriera. Così come i punti vinti con la seconda palla (82%, non era mai andato oltre il 78%). Infine è stata il il 13° match chiuso senza concedere palle break. Considerando il fatto che ha ottenuto tutto questo contro il n.14 del ranking si può affermare che questa rappresenti senza ombra di dubbio una delle vittorie più prestigiose ottenute dal piemontese nel circuito maggiore.

 

A suggello di questa vittoria abbiamo due italiani negli ottavi di finale di un Master 1000, Sinner e Sonego, come nel 2021. Si tratta della quinta volta in assoluto che questo succede (sul veloce). Prima di loro ci sono stati: Shanghai 2019 (Berrettini/Fognini) ; Miami 21 (Sinner/Sonego); Cincinnati 21 (Berrettini/Sonego) e Indian Wells 22 (Sinner/Berrettini). Sperando di poter spingerci ancora un po’ più in là, possibilmente con gli sfavori del pronostico.

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WTA Miami: Trevisan resiste finché può, poi Rybakina la strapazza

Primo quarto di finale senza storia: la campionessa di Wimbledon chiude in meno di 70 minuti. Superata quota 200 ace in appena tre mesi di stagione

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[10] E. Rybakina b. [25] M. Trevisan 6-3 6-0

Si chiude il magnifico torneo di Martina Trevisan che ha raggiunto a Miami il primo quarto di finale 1000 della carriera, su quella che certamente non è la sua superficie preferita. Dopo la bella vittoria di lunedì contro Ostapenko, l’impegno odierno era di tutt’altra difficoltà. Perché Elena Rybakina è N.10 del seeding solo per la mancanza di logica del computer: di fatto oggi è una Top 3 mondiale dopo i successi a Wimbledon e Indian Wells e la finale persa in Australia contro Sabalenka.

Stiamo parlando della giocatrice col miglior servizio del circuito WTA senza discussioni: e paradossalmente lo ha messo in mostra anche oggi in una giornata dove la prima palla non voleva saperne di entrare, solo il 55% in campo. Nonostante questo ha chiuso comunque in doppia cifra di ace (10) alcuni anche con la seconda palla. Un bottino che le permette di superare quota 200 ace in stagione dopo appena 24 partite giocate (20-4).

 

La nostra Martina è stata a contatto sono nella prima metà del primo set, anzi è stata lei ad avere le prime occasioni nel terzo gioco con 3 palle break mancate. Poi è stata bravissima a recuperare da 1-4 a 3-4 anche grazie a un doppio nastro vincente sulla palla break ma con grande reattività in risposta sfruttando la bassa percentuale di prime della kazaka e anche un dritto ballerino rispetto al chirurgico rovescio.

Ma da lì in poi Rybakina ritroverà la calma per chiudere il set, recuperando uno svantaggio di 40-15 nell’ottavo gioco che se perso avrebbe potuto mantenerla sotto stress mentale. Vinto il primo set, Rybakina ha trovato la tranquillità necessaria a sistemare il dritto, potendo sempre contare sull’arma letale della battuta.

Martina tiene il campo con la consueta tenacia ma contro questa ragazza oggi come oggi veramente in poche possono vincere. Può comunque sorridere, il best ranking eguagliato è alla sua portata prima ancora che cominci la stagione sulla terra battuta, quella che attende con trepidazione.

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