Australian Open 2022, Mager surclassato da Rublev: "La palla va a un ritmo che non conosco"

Flash

Australian Open 2022, Mager surclassato da Rublev: “La palla va a un ritmo che non conosco”

Netta sconfitta al primo turno per il n. 65 del mondo, ma il futuro è radioso: “La settimana del torneo di Rio è prevista la nascita di mia figlia”

Pubblicato

il

 

Esordio stagionale a dir poco agevole per Andrej Rublev che ha battuto Gianluca Mager 6-3 6-2 6-2 in un’ora e 26 minuti. Il tennista italiano, che aveva battuto l’unico altro top 10 mai affrontato in carriera (Thiem sulla terra di Rio nel febbraio 2020) raramente ha giocato alla pari con il russo il quale, dopo un po’ di ruggine ad inizio primo set e qualche sprazzo di nervosismo qui e lì, non ha mai tolto il piede dall’acceleratore. Non si esagera se si afferma che questa per Mager è la partita più importante della carriera finora, sia per palcoscenico che per calibro dell’avversario: la Margaret Court Arena di Melbourne contro il numero 6 del mondo Andrej Rublev. L’inizio è un po’ contratto da parte di Gianluca ma basta un break concesso per dargli la scossa necessaria sciogliersi. Un Mager senza paura con dei diritti a sventaglio fantastici si riporta sotto nel punteggio ma alla fine questo unico momento di equilibrio si rivelerà un fuoco di paglia.

Tre errori di rovescio piuttosto banali in uscita dal servizio infatti lo condannano ad un altro break e questa volta non c’è lo slancio necessario per riacciuffare l’avversario; il russo non si lascia sfuggire anche quest’altro vantaggio e chiude il primo set addirittura con un altro break 6-3 in poco più di mezz’ora. Nel secondo set il n.65 del mondo torna a essere più reattivo e brillante, e se non altro così ritarda di un po’ l’arrivo del vantaggio del russo. Quando Rublev aumenta i giri del motore Mager non riesce a contenerlo, e gli sporadici punti che arrivano col servizio non bastano a tenerlo a galla. Perde la battuta nel sesto game e poi si ripete dopo qualche minuto concedendo il secondo set per 6-2 commettendo anche doppio fallo sull’ultimo punto. Dopo 51 minuti di match la storia sembra già chiusa.

Il terzo set è solo una formalità e con altri due break Rublev chiude la pratica al primo match point. Per l’italiano dunque è rimandato l’appuntamento con la prima vittoria nello Slam australiano alla seconda partecipazione nel tabellone principale, mentre parte liscia come l’olio la campagna di Rublev, che nelle ultime due stagioni si era sempre presentato a Melbourne carico di partite nelle settimane precedenti. Questa volta invece è all’esordio stagionale e chissà che la sua freschezza non possa pagare più avanti nel torneo. Due anni fa per lui ottavi di finale, lo scorso anno quarti e adesso il prossimo obiettivo sono le semifinali.

Intervistato in esclusiva da Vanni Gibertini a fine partita, Mager è stato onestissimo nell’ammettere il divario visto in campo, e dalle sue parole è davvero interessante notare come, anche a 27 anni, un tennista professionista possa apprendere nuovi aspetti di questo gioco.“Oggi c’era veramente parecchia differenza, la palla andava realmente molto veloce ad un ritmo che non conosco realmente. Nel senso che lo conosco a sprazzi durante l’anno quando gioco contro questo tipo di giocatori, però anche il campo è già parecchio veloce quest’anno. Oggi c’era troppo divario, anche fisicamente. Qualche giorno prima di partire ho avuto il covid e non mi sono riuscito ad allenare benissimo, non è una scusa ci mancherebbe, tennisticamente il divario è enorme. Però anche dal punto di vista fisico ho faticato e non me l’aspettavo.”

È un ritmo che con il quale non sono abituato a competere” ha aggiunto continuando a elogiare le qualità di spinta di Rublev. “Non gioco spesso con questo tipo di giocatori; secondo me lui è uno di quelli che tira più forte in assoluto. Non ho la fortuna di giocarci spesso. I più forti durante i tornei sono organizzati già tutti i giorni. Oggi ho avuto la netta sensazione che quando servivo la prima lui giocava, mentre quando servivo la seconda lui rispondeva veramente bene. Io non mi reputo uno che serve male, battevo la secondo bene anche al corpo e lui comunque rispondeva sempre e quando inizia a comandare è difficile.”

Infine dopo le considerazioni sul torneo appena concluso, il tennista di Sanremo ha parlato del suo imminente futuro che si appresta a vivere profondi cambiamenti, uno di questi è l’assenza dal torneo di Rio de Janeiro dove nel 2020 centro la sua prima e unica finale ATP. “Quest’anno non vado a giocare sulla terra in Sud-America perché mi nasce la bambina quindi ho rinunciato a questa trasferta. Continuerò a giocare sul veloce: farò Pune (inizio 31 gennaio) e poi penso Marsiglia e Dubai. Non so la mia amata terra quando la rivedrò. La settimana del torneo di Rio è quella della nascita di mia figlia, per me quella resta sempre una settimana speciale, non c’è niente da fare”

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement