Australian Open, obiettivi chiari per Sinner: "Il ranking mi interessa, ma solo perché riflette i risultati"

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Australian Open, obiettivi chiari per Sinner: “Il ranking mi interessa, ma solo perché riflette i risultati”

Il numero 2 italiano si è concesso brevemente alla stampa dopo il facile esordio a Melbourne. “C’è ancora qualcosa da migliorare”. E anticipa l’aggiunta di un componente al suo staff

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Jannik Sinner - ATP Cup 2022 Sydney (foto Facebook ATP Cup)
 

Jannik Sinner va di fretta, da quando è apparso tre anni fa sul palcoscenico internazionale con l’inopinato successo al Challenger di Bergamo l’andazzo è quello. Il kid di Sesto Pusteria ha impiegato il minimo indispensabile – appena due ore e nove minuti – sia per superare Joao Sousa al debutto nell’Australian Open, sia per concludere un brevissimo conciliabolo con i giornalisti nella conferenza post partita. Un incontro che, come spesso accade quando la stampa incontra Sinner, non ha potuto evitare di incentrarsi sul futuro: Jannik, al solito, ha dimostrato di avere le idee piuttosto chiare in proposito.

Mi chiedete del ranking“, ha esordito, “e io vi rispondo che non posso dire non mi interessi. Mi interessa, eccome, ma non per il numerino di fianco al mio nome sul sito dell’ATP. Mi interessa perché la classifica è la diretta conseguenza dei risultati: gioco delle partite, le vinco, salgo qualche scalino, ma non bisogna farsi abbagliare. Certi obiettivi vanno ricercati e valutati nel medio periodo, con una programmazione che sappia tenere conto dell’evoluzione del gioco, oltreché dei risultati. L’anno scorso ho giocato circa sessanta partite e il nostro obiettivo per quest’anno è giocarne altrettante, ma solo o quasi nei tornei più importanti. Se riuscirò a competere così tanto anche nel 2022 selezionando uno standard di tornei alto vorrà dire che avrò fatto una grande stagione. Il ranking verrà di conseguenza“.

Ambizioso, certo, ma è difficile non esserlo quando a vent’anni e mezzo sei un top ten conclamato. Tuttavia, una specifica qualità che in molti gli riconoscono metterà probabilmente Jannik al riparo dalle accecanti luci della ribalta. Il pregio in questione è facilmente desumibile dalle sue parole. “So di avere tantissimo da imparare” ha continuato il numero due d’Italia. “Ci sono tante questioni tecniche da perfezionare. Penso al servizio, al gioco di volo, alla necessità di variare la palla, le rotazioni, ma non smettiamo mai di lavorarci, ci vuole pazienza“. La pazienza, virtù dei forti a quanto si dice. E i cronisti in sala lo incalzano a riguardo ritenendo, probabilmente non conoscendo a fondo l’interrogato, che sia difficile rimanere con i piedi per terra quando tutti spingono per vederlo spadroneggiare a breve. “So bene che molte cose arrivano solo con il tempo, ma occorre non cullarsi troppo sugli allori, trovare il giusto equilibrio. La pazienza può essere la tua migliore amica e la tua nemica peggiore. Sembro calmo, ma ogni tanto la fretta mi spinge a sbagliare, a perdere di vista l’equilibrio del mio gioco. Per fortuna ho attorno a me un team solido che mi aiuta a rimanere calmo“.

Proprio il team starebbe andando incontro a un’aggiunta, anche se Sinner per il momento non svela troppo a riguardo. “Come sapete da un po’ di tempo la squadra è composta da tre persone: insieme a Riccardo Piatti ci sono il fisioterapista Claudio Zimaglia e il preparatore Dalibor Sirola. A breve ci sarà una quarta persona, ma per adesso non posso dirvi altro“. Vedremo. Intanto c’è uno Slam da giocare, anche considerato che le cose, a quanto pare, si stanno mettendo bene. Il sorteggio non è stato cattivo, e nel suo ottavo è saltato Casper Ruud, rincasato vittima di una distorsione alla caviglia in allenamento. Pazienza, dunque, ma fino a un certo punto.

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