Draper rischia grosso ma a Forlì semplicemente non può perdere

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Draper rischia grosso ma a Forlì semplicemente non può perdere

Il tennista britannico costretto ad annullare quattro match point a Ritschard, ma alla fine solleva il terzo trofeo in terra romagnola

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Jack Draper – ATP Challenger Forlì 5 (foto Ufficio Stampa del torneo)
 

Jack Draper, 20enne ragazzone britannico originario di Sutton, ha spiegato oggi esaurientemente come lui qui a Forlì semplicemente non possa perdere. Vince 3-6 6-3 7-6(8) contro Alexander Ritschard e mette in bacheca il terzo titolo in meno di due mesi, completando un’incredibile scalata in classifica che lo porta a polverizzare il proprio best ranking alla posizione n.145. La sua superiorità nel circuito Challenger è diventata, in alcuni momenti, quasi imbarazzante. E se nel corso di quest’ultimo torneo è stato costretto al set decisivo per ben tre volte, la cosa è più imputabile a momenti di giovanile distrazione che non al lodevole impegno degli avversari. Con l’eccezione della finale di oggi, nella quale lo statunitense di origini svizzere Ritschard ha fatto veramente vedere i fantasmi al giovane avversario.

È stato rimontato dopo essersi portato in vantaggio di un set, ma quando ormai tutti lo davano per spacciato, non si è arreso al proprio destino, e ha deciso di non rispettare il copione che vedeva Draper completare agevolmente il triplete. Il problema è che Ritschard è giocatore coriaceo, molto ordinato e con buoni fondamentali ma di troppo poco talento per battere quelli decisamente più forti di lui. Così quando Draper è andato a servire sul 5-4 del terzo set, nessuno nutriva dubbi sull’esito dell’incontro. Senonché l’inglese ha pensato bene di complicarsi la vita, facendosi brekkare e riaprendo inaspettatamente l’incontro. Oltretutto s’innervosiva anche parecchio e lanciava la racchetta contro i teloni (notevole il suo talento anche in questa specialità), rimediando un warning. Trascinato così al tie-break Draper se la vedeva brutta, ritrovandosi addirittura a dover fronteggiare tre match point consecutivi sul 3-6. Chiedeva allora aiuto al servizio che ancora una volta lo assisteva amorevolmente. Poi una mano non gliel’ha negata nemmeno l’avversario, mettendo fuori un diritto non impossibile. Ritschard avrà un quarto match point che finirà incenerito dall’ennesimo ace di Draper che quando è in difficoltà tira fuori dal cilindro ogni sorta di magie. A questo punto anche l’americano si arrende all’evidenza e capisce che Draper a Forlì non può perdere, si giocasse anche fino alla notte dei tempi. Alla seconda occasione utile Ritschard va a fare la doccia e Draper a sollevare l’ennesimo trofeo. Che altro aggiungere? Che fortunatamente il britannico a breve salirà al piano superiore, liberandoci dall’incombenza di spremerci le meningi per trovare sempre nuove frasi elogiative…in pratica salvati sull’orlo del copia/incolla.

A Ritschard rimane la piccola consolazione del nuovo best ranking, al n.232 ATP, venticinque posizioni meglio della scorsa settimana.

Al Challenger 100 di Pau (cemento indoor) nel bellissimo palasport della località pirenaica, sede storica del Tour de France, Quentin Halys (n.142 ATP) batte Vasek Pospisil 4-6 6-4 6-3 in un match dove i servizi hanno allo stesso tempo dominato e tradito. Dominato perché i due giocatori hanno messo assieme nel complesso qualcosa come 27 aces, quasi equamente ripartiti, ma anche tradito perché 7 break sono tanti quando si affrontano due grandi battitori. Il canadese si conferma specialista in finali perse (oggi n.155 ATP ma nel lontano 2014 fu n.25) e non riesce a concedere il bis del Challenger vinto a Quimper a fine gennaio. Halys solleva invece il suo quarto trofeo Challenger (Tallahassee, Quimper e Nanchang i precedenti, tutti piuttosto datati) e si presenta in gran forma a Torino dove partirà con la testa di serie n.1 e al primo turno affronterà da favorito l’azzurro e padrone di casa Andrea Vavassori. Ma sappiamo che il torinese la pensa diversamente.

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