Coach Tartarini: “Con Schwartzman sarà più difficile. Ora conosce Lorenzo”[ESCLUSIVO, AUDIO]

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Coach Tartarini: “Con Schwartzman sarà più difficile. Ora conosce Lorenzo”[ESCLUSIVO, AUDIO]

“Siamo sulle montagne russe da un po’ di tempo” spiega l’allenatore di Musetti. “Lorenzo può valere anche il n. 20 del mondo, ma la classifica per ora risente di una continuità che è ancora mancata”

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Ubaldo Scanagatta e Simone Tartarini (foto di Roberto dell'Olivo)
 

“C’è un uomo molto felice davanti a me, lo vedo sorridente” esordisce il direttore di Ubitennis Ubaldo Scanagatta. L’interlocutore, l’allenatore di Lorenzo Musetti Simone Tartarini, a dispetto della freschissima vittoria del suo pupillo su Felix Auger-Aliassime, ci va cauto: “Ogni tanto…”. “Ma come” incalza il Direttore, “hai battuto il n. 9 del mondo, a Monte Carlo, gran partita, tanti italiani che tifano, cos’hai provato?”. E si comincia.

“Sono contento” concede il coach, “a parte ovviamente per la vittoria, però per l’atteggiamento che ha avuto perché, come tu sai, siamo sulle montagne russe da un po’ di tempo. Quindi, aver visto oggi Lorenzo dar continuità, con l’atteggiamento soprattutto – poi, vabbè, rispecchia il gioco –, quello fa felice. Forse anche Lorenzo capisce che, se mantiene una certa posizione e un certo atteggiamento può ottenere molto di più rispetto a quando invece va a… comportarsi in certe maniere, ecco. Sono soddisfatto” conclude serio.

Ubaldo, che sprigiona un quantitativo di gioia sufficiente per entrambi e ne avanza pure per un tipo che passa di lì con la faccia di chi aveva puntato forte su FAA, riesce comunque a strappargli un “molto contento”.

Ma già è tempo di pensare al (o almeno parlare del) prossimo avversario, Diego l’argentino. “Tu hai visto quando ha battuto Schwartzman, che per l’appunto era n. 9 del mondo, come quello di oggi: con i numeri 9…” – “… si trova bene, siamo messi bene” completa Simone. Ecco allora la domanda da un milion.. anzi, da un quarto di finale: “È più difficile vincere con lo stesso giocatore due volte?”

“Sicuro” risponde Tartarini, “soprattutto il giocatore nettamente più forte di te. Perché, quando lo batti essendo il più debole, in quella situazione magari ti conosceva anche meno e Lorenzo non aveva niente da perdere. Ovviamente Schwartzman è più forte, però Lorenzo vuole vincere. Non è sotto, la partita è alla pari. La condizione è diversa, anche il campo è diverso”. Ricordiamo che il vittorioso precedente (6-4 al terzo) è dello scorso anno ad Acapulco.

“Sei il coach di un giocatore che fino a stamani è n. 83 del mondo: ti sembra che questa classifica sia sbagliata, che si siano sbagliati con i dati immessi. Che hanno fatto?”.

Simone apprezza, ma è perentorio: “Purtroppo è come la carta di identità” spiega. “La carta di identità non frega. Puoi dire che ne dimostri meno, ma. Ora nella live [la classifica virtuale che conteggia i risultati in tempo reale] sarà intorno al 60, 65, non so [controlliamo: 68, però zitti!], ma è quello che è. Purtroppo è un giocatore che può valere anche top 20, sicuro, però il rendimento è quello che è al momento. Stiamo lavorando su quello, Come sai, abbiamo fatto un investimento dei campi veloci per cercare di migliorare dal punto di vista tecnico-tattico. Poi, Lorenzo per tutta la vita giocherà meglio sulla terra. Purtroppo ognuno ha le sue specialità. Si è visto anche a Marrakech, a prescindere dalla brutta partita, e qua lo stesso. Però è un investimento, il ranking non è la priorità nostra. È creare una struttura tale da poter giocare ed essere competitivo su tutti i campi”.

C’è tempo per “un ultimo paragone tra due godimenti: c’è stato un godimento da orgasmo in Slovacchia, perché questo signore…” – “.. ha dimostrato di avere le palle” completa di nuovo Tartarini ormai sintonizzato sulla stessa lunghezza d’onda. “Qua un’altra soddisfazione.” riprende Ubaldo. “Più qua o più là?”

“Là [il rubber decisivo del tie di Coppa Davis] più emozionante, perché giocare per la nazione è tutta un’altra roba, secondo me. Poi, in quella situazione, aver portato la squadra alla vittoria, aver salvato… [pausa con la mezza risata di chi ha rischiato grosso che vale più di mille parole] ‘tanto’, perché giocare a Bologna senza l’Itala, insomma. È come fare un calcio di rigore agli Europei, non dico ai Mondiali [anche perché la Macedonia…]. Quindi, questa è una partita importantissima, di un percorso; quella là non se la dimentica per tutta la vita, sicuro, a livello di emozioni. Lui e anch’io”.

“Anche te” osserva il Direttore, “hai il cuore, ti batte il cure. Ma il cuore sta bene?”

Non è difficile immaginare la reazione di Simone. Se qualcuno ha dei dubbi, li dissipa lui stesso: “Ubaldo [che comincia a ridere], anche te, mi fai ste domande. Ogni tanto mi tocco durante i punti, comincio a sentire delle robe strane…”.

Il tabellone completo di Montecarlo

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