ATP Roma: nel derby generazionale, Sinner si impone su Fognini in un match dai mille volti

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ATP Roma: nel derby generazionale, Sinner si impone su Fognini in un match dai mille volti

Più costante Jannik Sinner, ma Fabio a tratti ha brillato nel confronto che nessuno dei due voleva perdere

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Jannik Sinner - Roma 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

[10] J. Sinner b. F. Fognini 6-2 3-6 6-3

Dei due azzurri sopravvissuti al primo turno, ne è rimasto uno solo. Lo sapevamo da un paio di giorni – è il bello e il brutto di una sfida all-italian, come la chiamano gli anglofoni – e ora conosciamo anche il nome del vincitore: Jannik Sinner, che si è imposto su Fabio Fognini in due ore e tre minuti di tennis più che gradevole.

Dopo un primo parziale caratterizzato da un Sinner solido e sostanzialmente padrone del campo con l’altro troppo falloso, Fognini è entrato in partita, certo poco incline a farsi da parte di fronte al ventenne – gli scocciava proprio perderla, diciamolo. La fase centrale del duello ha offerto scambi lottati e conclusi spesso con ottime soluzioni da parte di entrambi; poi, dopo che l’inizio della partita finale sembrava promettere altrettanto spettacolo, un passaggio a vuoto di Fabio ha indirizzato definitivamente la sfida, nonostante la fiammata che stava per rimetterlo in corsa. Esce comunque a testa alta davanti a un Sinner più costante durante l’intero confronto generazionale (perdonate l’abusata locuzione, ma è pure un derby), soprattutto con la risposta, anche se non è stato adeguatamente supportato dalla prima di servizio (46%, peraltro la stessa percentuale di Fognini).

 

IL MATCH – Tricolori sventolanti sugli spalti, Manuel Messina sulla sedia e Sinner decide di cominciare in risposta: se l’idea (di Brad Gilbert) è che un buon battitore da freddo rischia di perdere subito il servizio, figuriamoci uno non eccellente; invece Fognini tiene senza problemi e poi crea qualche vaga apprensione alla battuta altoatesina intascando i primi due punti. Fabio commette qualche errore di troppo, mentre Jannik, dopo qualche indecisione iniziale, si mette a pestare duro comandando con lo sventaglio e al terzo game mette già la testa avanti. Arriva il fisio a dare un paio di sforbiciate alla fasciatura evidentemente troppo stretta attorno alla caviglia sinistra del Fogna che fatica a rispondere anche alle seconde di Sinner e mette in campo una prima su quattro. Sulla strada del doppio break si registra un parziale di 10 punti a 1, praticamente in campo c’è solo il ventenne che si esibisce anche in una smorzata di rovescio che disegna una L.

Fognini spreca anche quando riesce a costruirsi un bel punto partendo dal rovescio lungolinea, poi viene fuori l’orgoglio e, sotto 1-5, muove il gioco come sa, piazza qualche bella accelerazione e, non senza difficoltà, riesce al allungare il set. Messina scende e dice che che il segno della battuta di Jannik tocca la linea, Fabio dice “fuori netta”, la tecnologia (non ufficiale) dà ragione al giocatore, la telecamera all’arbitro; e non lo diciamo perché perplessi che, nel 2022, qualcuno rifiuterebbe l’invito di una fotomodella per restarsene a casa a guardare le sue foto shoppate. In ogni caso, Sinner si assicura il parziale con 7 vincenti come l’avversario, ma gli 8 unforced contro 15 fanno la differenza. E i 9 punti su 10 vinti da Sinner con la seconda.

Il classe 1987 ricomincia centrato, ora gioca bene e a zero si prende il break al quarto gioco chiudendo con un puntazzo dei suoi. Anche se non può vedere la grafica, è molto probabile che si renda conto dell’abisso a suo favore negli scambi oltre i nove colpi. Restituisce il parziale di 10-1, ma due doppi falli impediscono a lui di consolidare il vantaggio e alla racchetta di arrivare integra al cambio campo. Non esce però dal match che sta infatti offrendo giocate godibilissime. Jannik annulla il 30-40 vincendo quello che potrebbe essere il suo secondo scambio lungo e lo fa da fenomeno sventagliando la smorzata. Altro punto mozzafiato sul vantaggio esterno e stavolta è l’imprendibile bimane taggiasco a fermare il conteggio dei colpi a diciotto: 4-2 e ottimo tennis da parte di entrambi. Jannik comincia a concedere qualche errore di troppo, Fognini non si distrae, amministra il vantaggio e pareggia il conto dei set. Entrambi hanno messo poche prime, Sinner addirittura il 35%, perdendo due punti su tre.

Quello giovane cancella subito una palla break con la combinazione servizio-dritto, l’altro due (prima battuta che non torna indietro, attacco in controtempo). Il dritto di Fabio pare on fire, poi regala un paio di punti; Sinner ci mette un’altra smorzata di dritto a uscire e allunga, confermando agevolmente per il 4-1. Fogna riesce a riprendersi in tempo dal momento difficile e non solo rimane in scia, ma strappa la battuta a zero, con il sigillo del drittone incrociato che quasi lascia una scia di fuoco. Un fuoco di paglia, tuttavia, perché tradito ancora dal servizio manda l’altro sul 5-3. Sinner non si fa pregare due volte e chiude in battuta senza lasciare nulla.

Per Jannik, giovedì pomeriggio, c’è Filip Krajinovic sulla via dei quarti. Per Fabione nostro (che poi egli non corrisponda l’apprezzamento è altra storia), adesso c’è l’Inter da vedere nella finale di Coppa Italia all’Olimpico e il figlio Federico da portarci.

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