ATP Montreal, Kyrgios: "La vittoria su Medvedev? Non è la prima volta che batto un n.1"

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ATP Montreal, Kyrgios: “La vittoria su Medvedev? Non è la prima volta che batto un n.1”

L’australiano aggiunge: “L’aver battuto il n. 1 del mondo non eleverà la mia classifica portandomi in Top 10, è solo una partita”

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Nick Kyrgios - Montreal 2022 (foto Twitter @atptour)
 

E’ un Nick Kyrgios consapevole dei suoi mezzi (la sicurezza in sé stesso, in realtà, l’ha sempre avuta) oltre che totalmente determinato per quanto riguarda i piani futuri, quello che si presenta in sala stampa dopo aver centrato la 27esima vittoria della carriera contro un Top 10 nonché la 14esima contro un Top 5 superando il n. 1 del tabellone dell’Omnium Banque National presented by Rogers Daniil Medvedev. L’obbiettivo è chiaro, quello di arrivare ad essere una delle teste di serie più importanti a Flushing Meadows, e per questo c’è un torneo da vivere da protagonista a Montreal, nel quale si candida ad arrivare fino in fondo. L’attuale n. 37 del ranking sembra consapevole del fatto che nel tennis ci si dimentichi facilmente di quello che accade, visto che ci sarà sempre una nuova partita o un nuovo evento a soddisfare l’insaziabile passione degli appassionati e a catturarne l’interesse, oltre che il proprio sport richieda grande continuità. Ecco le parole dell’australiano, dopo il successo sul moscovita.

IL MODERATORE: Nick, grande partita. Hai battuto il numero 1 del mondo. Come ti senti?

Nick Kyrgios: “Sì, è stata una partita difficile. Voglio dire, non sono andato sul campo pensando che fosse il numero 1 del mondo. Ci eravamo già affrontati tre volte. Mi aveva battuto l’ultima volta, io l’avevo battuto due volte. Sapevo che si sentiva sicuro, quindi dovevo mettere in pratica uno stile di gioco che non gli avrebbe dato troppo ritmo. Ho fatto il serve&volley praticamente su ogni punto. Ho servito bene, prendendo la rete nel modo giusto e ho avuto anche oggi un ottimo atteggiamento. Nonostante la stanchezza, mi sono procurato due set point nel primo set. Sono stato fin dall’inizio in campo focalizzato. Quindi sono davvero contento di come ho espresso il mio tennis, della mia attitudine. Per quanto riguarda l’aver vinto contro il n. 1, alla fine è solo una partita, non modifica l’ordine delle cose. Anche questo è il tennis. Questo successo da solo non eleverà la mia classifica portandomi in top 10. È solo una partita, quindi devo prepararmi per la prossima”.

D: Dopo il primo set, come hai reagito psicologicamente? Hai semplicemente svuotato la mente? Come hai affrontato il secondo set?

Nick Kyrgios: “Ho avuto delle occasioni nel primo set. Sono andato vicinissimo a vincerlo. Ma lui ha eseguito due incredibili servizi sui set point. Mi sentivo come se fossi in totale controllo della partita, come se meritassi di vincere il primo set. Dopo averlo perso, ho soltanto avuto una specie di reset. Ho guardato la mia squadra e ho detto loro: ‘Vedete cosa abbiamo fatto la scorsa settimana. Abbiamo trascorso una settimana fantastica’, questo mi ha permesso di caricarmi e di togliermi un po’ di pressione. Ero in un mood del tipo: ‘Divertiamoci, giochiamo totalmente liberi nei game di risposta, senza schemi predefiniti’. Così sono riuscito a partire molto bene nel primo gioco del secondo set. Gli ho tolto subito il servizio e con lo slancio derivante dal break, da quel momento in poi sono riuscito a cambiare l’inerzia per tutto il resto del match. Oggi ho giocato bene i grandi punti, quelli decisivi. Sento che il mio gioco e la mia fiducia sotto pressione sono ai massimi storici. Questo è tutto ciò che ho davvero fatto”.

D: Ti è piaciuta la reazione della folla? Hai mandato alcune palle fuori dallo stadio, dopo averli rallegrati con le tue giocate, e ti hanno fischiato. Era una situazione di amore-odio?

Nick Kyrgios “Voglio dire, faccio tutto quello che voglio fare in campo. Cerco di giocare nel modo in cui voglio giocare. Che alla folla non piaccia o piaccia… Lo stadio era di nuovo pieno. Questo è tutto ciò che so”.

D. Fisicamente come ti senti? Sei arrivato piuttosto tardi da Washington. Sei ancora a posto, al 100%?

Nick Kyrgios: “ A questo punto della stagione, penso che tutti siano costretti a scendere in campo con alcuni fastidi, non sentendosi fisicamente al massimo. Sicuramente mi sento un po’ stanco, i miei riscaldamenti sono ora più brevi. Sto cercando di fare il minimo indispensabile per preservare la mia energia in vista delle prossime partite. Oggi mi sono riscaldato letteralmente per circa 10 minuti, poi sono tornato negli spogliatoi, per andare a posizionarmi sul tavolo del fisioterapista. Questa volta è un enorme sollievo avere con me il mio fisioterapista a tempo pieno. Non ho potuto farlo l’anno scorso a causa del Covid-19. È stato difficile gestire il mio corpo. Ora sto effettuando due, tre ore di fisioterapia ogni giorno. Inoltre sono in grado di analizzare le partite molto meglio di quanto probabilmente abbia mai fatto. In generale sto vivendo un periodo, di buona mentalità. La mia attitudine è positiva. La mia ragazza mi aiuta a mantenermi positivo. Il mio team intorno a me lo fa, tutti sanno che il tennis presuppone un buon approccio mentale. Se mi svegliassi ogni giorno e fossi in uno stato del tipo: ‘non ho voglia di giocare oggi’ sarei mentalmente lento, di conseguenza probabilmente sarei anche fisicamente piuttosto lento. Devo rimanere da un punto di vista mentale positivo, ricordandomi solo che sto vivendo un buon momento di forma, e ho avuto modo di capitalizzarla già la settimana scorsa, quindi …”.

D: Hai parlato della fatica. Ovviamente mentalmente non sembra che tu sia stanco. Andando verso lo US Open, sei chiaramente molto motivato, giusto? Come hai intenzione di assicurarti di non esagerare sul piano dello sforzo agonistico? Hai qualcuno a cui appoggiarti per quel tipo di consiglio, come i giocatori del passato o i giocatori attuali? Ne parli con qualcuno?

Nick Kyrgios: “Mi sento come se dovessi continuare a fare le cose giuste. Non giocherò la settimana prima degli US Open. Ho sicuramente quella settimana per riposare. L’anno scorso ho giocato a Winston-Salem. Ho firmato per il torneo, ma certamente mi ritirerò. Quest’anno ho intenzione di mantenere quella settimana libera dagli impegni nel circuito per essere fresco ed arrivare a New York, potendo gestire al meglio la mia routine. Tuttavia non lascerò nulla nel serbatoio in queste due settimane, pensando a New York. Soprattutto l’ho detto prima, senza i punti a Wimbledon, la mia classifica non mi garantisce di essere testa di serie in tutti i tornei. Ho bisogno di capitalizzare in queste due settimane, di fare più punti possibili. Queste sono due settimane fondamentali. Ho avuto successo a Cincinnati in passato. Ho fatto la finale lì, ed ora mi sento molto fiducioso nei miei mezzi. Ma, voglio dire, non c’è nulla di garantito. Non ci sono mai garanzie nella vita. Potrei andare agli US Open, sentirmi fresco, giocare contro qualcuno nel giorno in cui è semplicemente troppo forte ed uscire subito comunque. In quel caso mi pentirei se non avessi lasciato tutto quello che avevo nel serbatoio a Montreal e Cincinnati. Sto affrontando il tutto, un giorno alla volta, non guardo troppo avanti. C’è così tanto sforzo nella mia routine quotidiana ora, non penso minimante a quello che verrà dopo. Penso che il modo migliore per vivere la mia vita sia semplicemente affrontare giorno per giorno, cercando di migliorarmi quotidianamente. Quando arriverò agli US Open, allora ci penserò. Mancano ancora tre settimane. Ci sono così tante cose che possono andare storte. Potrei farmi male alla caviglia, ad esempio. Come, toccando ferro, potrei piegarmi la caviglia camminando verso la macchina o qualcosa del genere. Non ho intenzione di pensarci. È così lontano”.

D: Cosa hai imparato su di te dalla partita di oggi?

Nick Kyrgios: “Voi ragazzi vi state comportando come se non avessi mai battuto i numeri 1 del mondo prima o qualcosa del genere. Ma l’ho già fatto prima. Avevo già battuto Medvedev. Ho battuto Roger, Novak, Rafa. Io sento che la mia fiducia in me stesso c’è sempre stata. Potrei perdere cinque partite di fila e so per certo che manterrei intatta la convinzione dentro di me, di essere in grado di battere chiunque. Non so se ho imparato qualcosa su me stesso oggi. So che sto giocando molto di più per me stesso ora, rispetto al passato. Guardo oggi e vedo che sono a Montreal, sul campo centrale, uno dei campi più belli del mondo contro Medvedev. Sarei un po’ egoista, se non andassi là fuori e cercassi di dare al pubblico una buona prestazione, di darla a me stesso, alla mia squadra, oltre che a tutti la possibilità di guardare un grande spettacolo. Se non mi fossi presentato al top della forma oggi, avrei fatto un cattivo servizio a molte persone. Questo è ciò di cui lo sport ha bisogno, lo sport ha bisogno di partite come questa. Guarda il pubblico. Sono sicuro che tutti i giocatori la stavano guardando. E’ importante che i grandi giocatori e i giocatori iconici si presentino a partite come questa perché mantiene vivo lo sport”.

IL TABELLONE DEL MASTERS 1000 DI MONTREAL

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