Carlos Alcaraz: “Peccato non aver mai potuto sfidare Federer. Ma se si proponesse come coach gli direi di no"

ATP

Carlos Alcaraz: “Peccato non aver mai potuto sfidare Federer. Ma se si proponesse come coach gli direi di no”

Il numero uno spagnolo racconta alcuni retroscena della finale degli US Open e svela: “Sì, le proposte indecenti su Instagram sono aumentate”

Pubblicato

il

Carlos Alcaraz - US Open 2022 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

Carlos Alcaraz, nuovo numero 1 del tennis maschile, è ovviamente travolto da una meritata attenzione mediatica. E’ stato, infatti, ospite del salotto televisivo “El Hormiguero”, famosa trasmissione dell’emittente spagnola “Antena 3” condotta da Pablo Motos. E’ venuta fuori un’immagine molto professionale dello spagnolo, che comunque pare davvero a suo agio nelle interviste e riesce a trasmettere spontaneità, avendo toccato moltissimi argomenti.

La lunga chiacchierata è cominciata dal match vinto con Tiafoe e dalla soddisfazione espressa dallo spagnolo sulle personalità presenti sugli spalti tra cui Michelle Obama. “E’ la personalità che più mi ha impressionato quando l’ho vista sugli spalti. Quando la vedi, ti chiedi se è reale. Però una volta che lo realizzi, ti concentri sulla partita”.

Poi ha risposto alle domande di “Trancas y Barrancas”:  “Quando faccio un drop shot lo faccio o per strategia o perché sono mentalmente bloccato e non so cosa fare. Il padel? Amo questo sport e ogni volta che posso ci gioco. È uno sport molto divertente da praticare e da guardare. Mi piace molto, anche se Juan Carlos (Ferrero) mi batte”.

E poi confessa: “Il 99% dei giocatori indossa mutande attillate. Da quando sono il numero 1, le proposte indecenti sono aumentate su Instagram”.

Sull’argomento del ritiro di Federer, Carlos è molto schietto e sincero: “Se Roger si offrisse di allenarmi, direi di no. Juan Carlos è il mio secondo padre e non lo cambierei con nessuno. Di certo mi spiace molto non aver potuto giocare con Federer. Ma un bilancio 0-0 è meglio di 0-1…”.

Il film che Alcaraz ha visto prima della finale degli US Open? “La sera prima ero molto nervoso. Mio fratello ed io eravamo insieme in stanza. Non avevo visto il film “300” e l’ho guardato per un po’ per motivarmi”.

Durante la sua permanenza a “El Hormiguero”, Carlos Alcaraz ha avuto il tempo di parlare, ovviamente, di tennis, ma anche di psicologia o di come ha vissuto le ore prima e dopo la vittoria degli US Open: “Non ho avuto il tempo di fermarmi e realizzare quello che ho fatto, ma ci vorranno sicuramente alcuni giorni”, ha aggiunto. “Isabel Balaguer, la mia mental coach, mi trasmette buone sensazioni e buone vibrazioni. Sono molto espressivo nel bene e nel male”, ha sottolineato. Alcaraz, reduce dall’incontro di Davis Cup con la Spagna in cui tra l’altro ha rimediato una sconfitta contro Auger-Aliassime, ora si prenderà qualche giorno di pausa: il suo rientro sul circuito per ora è previsto ad Astana, dal 3 ottobre.

Paolo Michele Pinto

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement