Il rapporto di Felix Auger-Aliassime con le finali sta facendo grandi progressi. Dallo 0-8 fino alla scorsa stagione, il ventiduenne di Montreal che vive a Monte Carlo è 2-9 dopo la vittoria in controllo su J.J. Wolf. Terminata la premiazione e prima di andare a cena dove finalmente potrà permettersi un bicchiere di vino, Felix risponde alle domande dei giornalisti, quasi metà delle quali arrivano dal direttore di Ubitennis Ubaldo Scanagatta. Sereno per la vittoria e per il gioco espresso, FAA parla del match, del suo avversario, di superfici, della patente, di come celebrerà e di altro ancora.

(Scanagatta). Prima di tutto, congratulazioni: sei il primo canadese a vincere Firenze in 23 edizioni.

“Primo canadese a fare molte cose. Abbiamo cominciato a migliorare nello sport negli ultimi anni. È fantastico fare parte di questo gruppo. Sono felice di rappresentare il Canada, la mia città natale e anche tutti quelli che mi sostengono, mi mandano messaggi, ovunque vada nel mondo.”

(Scanagatta). Bentornato in top 10. Oggi, al servizio, hai perso solo sette punti nel secondo set e otto nel primo, anche se sei stato brekkato. Prestazione molto solida, non sei mai stato in difficoltà.

“Sì, ho fatto il break in apertura, poi lui ha giocato qualche buon punto con palle sulla riga e io ho sbagliato qualcosa. Una battaglia di nervi, i primi game, va bene così, Ma dopo essere riuscito a fare ancora il break e a servire bene – per tutto l’incontro – è stato grande, perché a volte devi giocare il tennis migliore quando c’è bisogno ed quello che ho fatto oggi.”

(Scanagatta). Secondo torneo vinto, ben fatto. Non hai sbagliato un solo rovescio per quanto ricordi.

“No, probabilmente ne ho sbagliati, sbagliamo in ogni match. Però, questa settimana tutto il mio gioco – dritto, rovescio, il servizio, fantastico – [ha funzionato]. Con gli ultimi tornei, indoor, con le condizioni che non cambiano, stesse palle, spero di continuare a giocare così e vincere altri incontri.”

Cosa pensi di questa settimana?

“Gli ultimi quattro giorni sono stati fantastici per me e anche quelli precedenti. Sono arrivato domenica scorsa, quindi è una settimana esatta, e tutto è stato ottimo, anche fuori dal campo, visitando la città nei primi giorni, allenandomi e preparandomi. Poi quattro giorni di fila intensi giocando match, mi sono divertito molto. Fin dal primo allenamento c’era gente a guardare e ho sentito dell’energia positiva. Dal primo allenamento ho pensato di poter giocare un buon torneo, magari di vincerlo: Così, è davvero bello tornare alla vittoria e ripensare alla piacevole settimana che ho passato.”

Hai detto parole molto carine nei confronti di J.J. Wolf, perché?

“Seguo i progressi di tutti i giocatori del Tour e ho visto i suoi miglioramenti, sta giocando davvero bene da un po’. Il ranking non rispecchiava il suo livello e penso che, se continua così, la sua classifica migliorerà sempre più e avrà la possibilità di vincere tornei. Se vedi, qui ha battuto ottimi giocatori. Anche allo US Open, Bautista Agut, uno sempre difficile da battere. Ricordo che ha fatto bene anche a Miami. Ecco perché credo che sia da rispettare e riconoscere il livello del nostro avversario quando entriamo in campo. Entrambi vogliamo vincere, siamo molto competitivi, ma è importante riconoscere quando qualcuno da il meglio di sé.

Quali sono i tuoi programmi per le prossime settimane?

“Il piano, finora, è giocare Anversa, Basilea e Parigi. Fisicamente mi sento bene, quindi voglio darmi la possibilità di vincere più match possibile per tentare di qualificarmi per Torino. Certo, questa settimana ha aiutato parecchio le mie chance, ma competizione è tosta, ci sono giocatori che giocano tutte le settimane per farcela.”

Dopo l’incontro hai parlato con il sindaco di Firenze. Cosa vi siete detti?

“Mi ha domandato se avessi trascorso una bella settimana e gli ho risposta che è stata ottima, mi sono stato davvero bene. Mi godrò un’ultima ottima cena e magari un bicchiere di vino, visto che non ho potuto berne per tutta la settimana. E, sì, di fargli sapere se voglio tornare, non solo per il torneo, ma per godermi questa bellissima città.”

(Scanagatta). Quando i tennisti vincono un torneo, partono subito per il prossimo. Partirai subito domani o avrai la possibilità di vedere qualcosa?

“Domani. È piuttosto comodo perché siamo venuti qui in auto da Monte Carlo e ci ritornerò domani. É ottimo così, ho tempo di rilassarmi la mattina, senza la fretta di prendere un volo. Parto quando sono pronto. Torno a casa e martedì prenderò un volo per il Belgio. Lo scenario perfetto.”

(Scanagatta). Mi è stato detto che non hai la patente, quindi guiderà qualcun altro…

“Vero, non ce l’ho. Proverò di nuovo a fine anno, sono stato bocciato una volta. Ci riproverò, intanto guida il mio fisioterapista.”

Dove farai festa stasera?

“Nessuna festa, solo cena con coach e fisio come piace a me. Cose semplici.”

Hai vinto due tornei indoor, Rotterdam e qui. Che superficie e che condizioni preferisci?

“Gioco molto bene al coperto. Credo sia dove ho disputato più finali, ma ci sono arrivato su tutte le superfici, a cominciare dalla terra a diciotto anni, poi sull’erba… Ho dei buoni risultati in ogni Slam. Posso giocare bene dappertutto, ma queste condizioni fanno per me per come posso servire. È difficile quando le condizioni cambiano da un giorno all’altro. Il match della vita? Indoor, come quello di oggi.”

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