ATP Vienna: Medvedev impartisce una severa lezione a Sinner

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ATP Vienna: Medvedev impartisce una severa lezione a Sinner

Troppo Medvedev per uno spento Jannik, che oggi non è riuscito minimamente a impensierire il russo che ora trova Grigor Dimitrov

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Dal nostro inviato a Vienna,

[1] D. Medvedev b. [6] J. Sinner 6-4 6-2

Dopo il sorteggio del tabellone di Vienna questa era la partita più attesa, che poteva rilanciare prepotentemente le ambizioni del nostro Jannik. Purtroppo le cose sono andate diversamente, con Medvedev che ha fatto valere la sua maggiore caratura e ha portato a casa un match in cui non solo non ha concesso neanche una palla break a Jannik, ma non ha permesso nemmeno all’altoatesino di arrivare a “40” sui suoi turni di battuta, cedendo solamente otto punti nel primo set (su cinque turni di battuta) e cinque nel secondo (su quattro turni di battuta).

 

Giorno di quarti di finale oggi a Vienna, nel quale il piatto forte è il match fra Sinner e Medvedev; Sinner prova almeno a confermare la semifinale dell’anno scorso, mentre Medvedev a Vienna non era mai arrivato tanto avanti, visto che negli scorsi anni aveva preferito giocare i tornei ATP di Mosca e San Pietroburgo.

Negli scontri diretti Medvedev è avanti 3-0, e arriva in grande forma al match odierno essendo l’unico a non aver ancora subito break sul proprio servizio. La striscia è al momento di 17 games di battuta conquistati consecutivamente, ma speriamo ovviamente che oggi possa fermarsi. Con una vittoria il russo potrebbe riprendersi il 3 posto nella classifica ATP e mettere una serie ipoteca alla qualificazione alle Finals, vista la sconfitta di Fritz l’altro ieri.

I match di quarti di finale nel 2022 sono stati per Jannik fino ad ora abbastanza indigesti (2 vinti e 7 persi). Medvedev invece, nonostante l’annata non eccezionale, vanta uno score inverso (7 vinte e 2 perse). Altri numeri che Sinner cercherà di migliorare sono quelli relativi al suo score contro avversari di rango top-ten: nel 2022 l’italiano è 3-8 contro questo genere di avversari, 0-3 sulle superfici artificiali. Un fattore che infine sarà fondamentale saranno le condizoni fisiche dei due giocatori, entrambi reduci da infortuni. Il russo è apparso in condizioni smaglianti, mentre Jannik sta ancora lottando con qualche piccolo fastidio alla caviglia.

Daniil Medvedev vs Jannik SInner (ITA); Copyright: e-motion/Bildagentur Zolles KG/Martin Steiger, 28.10.2022.

Match che parte con Sinner al servizio; l’italiano però ha le polveri bagnate in battuta e comincia la partite con 3 seconde di servizio sulle quali Medvedev banchetta e si porta subito sullo 0-40; Sinner ritrova il colpo di inizio gioco ma sul terzo e ultimo break point affossa malamente un dritto d’attacco su una palla facile a metà campo. Non certo la partenza sperata per Jannik, visto che Medvedev al servizio parte subito bene e comincia a mietere punti sulla prima, come fatto del resto per tutto il torneo fino a qua. A meno di aiuti da parte del russo, servirà subito un’impresa per rendere nuovamente contendibile il set. Per informazioni rivolgersi a Thiem che ieri ha tirato lavandini senza successo. Oggi servirà insomma grande costanza al servizio e riuscire in qualche modo a bloccare le risposte in campo sulle prime del russo, almeno per far partire lo scambio.

Il match poi è anche una partita di scacchi sotto il punto di vista tattico; da un lato Jannik prova a mischiare le carte, cercando anche dei serve and volley che non sono nelle sue corde: considerando che Daniil risponde costantemente dai teloni potrebbe essere una buona idea. Dall’altra parte Medvedev ricorre frequentemente alla palla corta in meno di un set già 5 palle corte provate del russo; sicuramente si tratta di un piano disegnato a tavolino, ma che almeno all’inizio non produce i frutti sperati.

Palle corte – primi 8 giochi del primo set

La partita comunque è aperta, e se Sinner se riuscisse a trovare maggior quantità e qualità di prime di servizio potrebbe farcela. Nei punti in cui parte lo scambio l’altotesino è competitivo nel primo set; sulle seconde di servizio è un match sostanzialmente pari; si arriva così al decimo game con Medvedev che serve per il set; il russo va di fretta e si affida al servizio; Jannik purtroppo contro le bordate al servizio del moscovita non può nulla e deve cedere.

Statistiche primo set

Nel secondo set i due continuano a darsi battaglia ma nuovamente Medvedev trova il varco giusto nel terzo game. Altro game in cui Jannik non trova la prima e il russo è lesto ad approfittarne, dando quasi la sensazione di poter salire di livello e alzare la concentrazione a piacimento nei punti importanti. Probabilmente un aspetto di cui si rende conto anche Jannik, che come nel primo set manda a rete un facile dritto consegnando il break a Medvedev. Jannik prova a rimanere in scia; l’italiano quanto meno mantiene una buona attitudine e cerca di non mollare la presa, facendo di tutto per mantenere il deficit ad un solo break. Ma oggi Medvedev è solido come una roccia e nel settimo game piazza l’ennesimo affondo strappando per la terza volta nel match il servizio all’altotesino. Il match praticamente finisce qua in 90 minuti di gioco.

SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Jannik Sinner al microscopio

Punteggio severo ma sostanzialmente giusto; Sinner non è riuscito a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle contemporanemente. Nel primo set Sinner era stato competitivo sugli scambi lunghi, risultando deficitario con la prima, nel secondo set invece le cose sono andate un po’ meglio al servizio, ma Medvedev è preso il soppravento nelle situazioni di gioco più combattute. Anche dal punto di vista tattico Jannik ha provato ad eseguire gli schemi che aveva disegnato alla lavagna con il suo team, con palle corte e serve and volley, ma purtroppo tutto ciò non è bastato per trovare la quadratura del cerchio.


G. Dimitrov b M. Giron 6-3 4-6 6-4

Partita a strappi, senza un vero padrone. Dopo un primo set immacolato del bulgaro, sale di tono Giron che porta la partita al terzo. Nel set decisivo si scontrano la superiore solidità di Giron con i picchi di rendimento di Dimitrov. A uscirne vittorioso è il bulgaro che nel momento decisivo rompe gli indugi e se la gioca a viso aperto.

Nel primo match di giornata scendono in campo il bulgaro Grigor Dimitrov e l’americano Marcos Giron, che a sorpresa si sono presi gli scalpi di Rublev e Norrie, le teste di serie che presidiavano questo spicchio di tabellone. Terzo scontro fra i due, con i precedenti che sono sull’uno pari. Si preannuncia un match equilibrato, con entrambi alla caccia della loro terza semifinale ATP della stagione. Giron è il giocatore rimasto fra gli 8 superstiti con la peggiore classifica (n.58), ma in caso di vittoria potrebbe fare un salto notevole e raggiungere il suo best ranking, portandosi al numero 45.

Match che inizia con Dimitrov al servizio che da il via alle danze in maniera immpecabile sia al servizio che in risposta. L’americano invece scende in campo contratto, consapevole della grande occasione di fare un bel risultato e nel suo game di apertura cede subito le armi al bulgaro. Grigor sembra giocare su una nuvola, quando avanza lo fa con il solito stile e con una notevole efficacia. Oltre a servire tante prime e di qualità Grigor segue molto bene anche con il dritto in avanzamento. Quando il californiano si comincia a mettere in moto insomma la frittata è già fatta, con Dimitrov che chiude il set senza aver subito il minimo graffio al servizio, solo 2 punti persi in tutti il parziale.

Primo set – statistiche al servizio

Nel secondo però Marcos inizia con altro piglio, soprattutto al servizio (a fine set la percentuale di prime in campo sarà addirittura dell’85%) e anche in risposta comincia ad aggiustare il tiro portandosi 0-30 sul servizio Dimitrov, che però annulla con un paio di discese a rete. Deliziosa in particolare la prima, con uno slice di attacco che avrebbe fatto felice anche l’indimenticato Stefanello Edberg, uno che di queste cose se ne intendeva. Il trentunenne di Haskovo salva così il game e arriva a procurarsi un paio di palle break nel turno successivo dell’americano, che però è bravo e non tremare e ad andare aggressivamente alla ricerca del punto. In questa occasione qualche sbavatura di rovescio per Dimitrov che non riesce a concretizzare.

Il bulgaro forse inconsciamente accusa un po’ il colpo, e dopo tre set fenomenali (contando anche i due di ieri con Rublev) mette in fila un game da matita blu, con 3 errori su altrettante accelerazioni di dritto, colpo che aveva girato come un orologio svizzero fino a quel momento.

Se in altre occasioni il bulgaro avrebbe accusato pesantemente il passaggio a vuoto, oggi invece è bravo a resettare. Nel game successivo Giron non riesce ad affondare e Dimitrov trova di nuovo la giusta aggressività, prima con un bel rovescio lungolinea e poi con uno splendido attacco in controtempo. In ogni caso va dato atto a Giron di provare a portare la partita su binari tattici a lui più congegnali: il tentativo all’inizio del secondo set è quello di inchiodare Dimitrov dal lato del rovescio, utilizzando il più possibile il dritto a sventaglio; ovviamente si tratta di una tattica rischiosa che contro avversari dotati di un buon rovescio lungolinea sarebbe suicida, ma che oggi appare sensata. Poi se Dimitrov riesce a divincolarsi e a liberare il suo gioco spumeggiante bravo lui; emblematico in tal senso il punto con cui Giron conquista un set point sul 5-4 e servizio Dimitrov; grande pazienza nel cercare il rovescio del bulgaro, fino a trovare il varco buono con il dritto inside in. Il bulgaro stavolta non riesce a sfangarla e a differenza di quanto visto ieri con Rublev va in difficoltà sulla diagonale di dritto, consegnando il secondo set all’americano con un dritto in recupero affossato a rete.

Secondo set – statistiche al servizio

Si va così al terzo con Dimitrov che cerca subito di ripartire forte, arrivando veramente vicino a rompere il servizio del suo avversario; tuttavia sul break point i due danno vita allo scambio più lungo del match: ben 27 colpi giocati a perdifiato. Entrambi i giocatori provano ad avere la meglio con i rispettivi dritti, ma è Dimitrov a sbagliare al momento di cercare l’accelerazione di rovescio su una facile palletta a metà campo. Purtroppo quello del rovescio in spinta è una lacuna tecnica che Dimitrov si porta dietro da una vita e che difficilmente superati i 30 troverà soluzione. Il talento puro invece non è mai stato un problema.

Il bulgaro finalmente mette in mostra tutte le sue doti nel terzo game con Giron al servizio; il bulgato gioca 3 punti fenomenali; prima un passante di rovescio di puro timing, dopo aver distribuito a meraviglia con lo slice di rovescio; a seguire un punto ben costruito e chiuso da una magnifica discesa a rete. E break che infine si concretizza grazie ad una velenosa rasaiota slice di rovescio a metà campo che il povero Giron non riesce a controllare dopo aver fatto i chilometri in difesa. Gran game in cui Dimitrov sciorina tutto il suo superiore bagaglio tecnico, a Giron non bastano due gran polmoni e il mulinare il dritto come un clava.

Purtroppo il bulgaro non riesce a sostenere questo picco estemporaneo, finendo anzi per sprofondare in un vortice di errori non forzati che per poco non gli costano il match.

Altro momento di svolta nel sesto game, con il gioco di Dimitrov che continua a sanguinare errori non forzati e Giron che sale 0-40. Ma proprio sull’orlo del burronea Grigor torna ad affidarsi al talento e si butta con coraggio a rete per salvare tutte e tre le mortifere palle break che di fatto aveva regalato.

Si arriva così al nono gioco, nel quale tocca a Giron di vestirsi da Babbo Natale e regalare due palle break a Dimitrov. La prima si gioca sulla seconda dell’americano con Dimitrov che fa partire lo scambio e stavolta trova il coraggio di sganciare un lungolinea di rovescio vincente per il break definitivo. Il 6-4 finale è una formalità, per chiudere il match dopo esattamente 2 ore di gioco.

Il tabellone completo

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ATP Pechino: De Minaur vince annullando tre match point a Murray. Al secondo turno anche Etcheverry e Davidovich

Vittoria sofferta ma importante anche in ottica Race per De Minaur che si conferma bestia nera di Sir Andy

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Alex De Minaur - ATP Pechino 2023 (foto Twitter @ChinaOpen)

Dopo cinque match (tra cui quelli dei nostri Arnaldi e Sonego) si è conclusa la prima giornata di gioco – per quanto riguarda il tabellone principale – al China Open di Pechino. Non sono scese in campo teste di serie ma c’è stato comunque spazio per incontri e risultati interessanti. In particolare, a chiudere il day 1 è stata la sfida tra De Minaur e Murray, uno dei tanti primi turni prestigiosi apparecchiati dal sorteggio (tra gli altri, indubbiamente, Rune-Aliassime, Rublev-Norrie e Medvedev-Paul). Ad avere la meglio è stato l’australiano: a differenza delle ultime due sfide con lo scozzese (entrambe dominate: 6-3 6-1 al Queen’s e 6-1 6-3 a Montecarlo), però, questa volta Alex ha faticato non poco ed è stato costretto ad annullare ben tre match point. Nel parziale decisivo, Murray era infatti avanti 5-2 e sembrava in controllo, ma all’improvviso ha perso le misure del campo con il dritto e non è riuscito a contenere il nervosismo.

Oltre alla vittoria di Arnaldi su Wolf e alla sconfitta di Sonego con Humbert, si registrano poi le vittorie secondo classifica di Etcheverry su Harris e di Davidovich-Fokina sulla wild card cinese Zhou.

A. De Minaur b. A. Murray 6-3 5-7 7-6 (6)

 

Forte delle ultime nette vittorie ottenute ai danni dello scozzese, De Minaur ha avuto un avvio decisamente migliore, tenendo a zero tre dei suoi primi quattro turni di battuta e soprattutto brekkando l’avversario alla prima occasione utile. Nel secondo game, l’australiano si è infatti portato sullo 0-40 imponendo un ritmo martellante e, nonostante la rimonta di Murray, è comunque riuscito a strappargli il servizio approfittando di un suo errore in avanzamento e poi trovando grande profondità in risposta. A tratti, l’ex numero 1 del mondo è apparso impotente al cospetto dell’ottima prova di De Minaur, manifestando con una serie di urlacci tutta la sua frustrazione. Andy non si è mai avvicinato al controbreak e ha concluso il parziale con soli quattro punti racimolati nei game di risposta. Dopo 35 minuti, Alex ha quindi fatto suo il set per 6-3.

Qualcosa è poi cambiato sin dai primi punti del secondo parziale: Murray ha cercato di essere più propositivo, mentre l’australiano ha gradualmente perso un po’ di certezze. Il numero 12 del mondo ha sbagliato un rovescio a campo spalancato che gli avrebbe fornito una palla break sull’1-1 e poi ha pagato dazio subendo il break nel sesto gioco. Se in questa occasione il britannico è stato bravo ad aspettare l’errore dell’avversario, non si può dire altrettanto per il game successivo quando Andy ha commesso troppi gratuiti di dritto (accompagnando ogni errore con un lancio di racchetta) e ha quindi regalato l’immediato controbreak. Sembrava quindi che il pallino del match fosse tornato in mano all’australiano ma da quel momento la qualità del match si è notevolmente alzata, aprendosi a qualsiasi possibile esito. De Minaur ha avuto l’occasione per salire 6-5 e servizio: Murray l’ha prontamente annullata e ha poi piazzato un game di risposta sullo stile della sua epoca d’ora, prendendosi break e set.

Il livello di gioco è rimasto alto anche in apertura di parziale decisivo. Il primo ad avere palla break è stato De Minaur nel game inaugurale ma Andy si è affidato al servizio. A segnare la svolta è stato invece il quarto gioco in cui l’ex numero 1 del mondo ha confermato di aver ritrovato fiducia nel suo dritto con un paio di vincenti e altre soluzioni angolate che gli hanno permesso di neutralizzare le tre occasioni avute dall’avversario per tenere il servizio e di brekkare. Murray ha poi amministrato il vantaggio con sicurezza fino al 5-2 quando ha avuto due match point per chiudere i conti già in risposta. Il numero 12 del mondo li ha annullati con grande carattere e dopo pochi minuti ha approfittato di un turno di battuta disastroso da parte dello scozzese, tornato falloso con il dritto. L’incontro ha quindi avuto il suo epilogo al tie-break, dove Sir Andy ha continuato ad avere problemi con il dritto, sprecando con questo colpo il suo terzo match point e poi sbagliando nuovamente anche sulla prima chance in mano a De Minaur. Dopo 2 ore e 50 minuti di gioco, l’australiano ha quindi messo la parola fine su un match ricco di colpi di scena. Alex, che conquista punti importanti per la Race (dove ora è undicesimo), aspetta ora il vincente del big match Paul-Medvedev.

GLI ALTRI MATCH – Di appena due minuti più lungo rispetto a De Minaur-Murray, è stato l’incontro tra l’argentino Etcheverry e il qualificato sudafricano Harris. Nonostante la superficie sfavorevole, il numero 31 del mondo è comunque riuscito a rispettare il pronostico, sebbene non si siano certo viste le 118 posizioni di differenza tra i due nel ranking. I primi due parziali sono stati dominati dai servizi, con percentuali bulgare di realizzazione per entrambi (il dato più basso è stato il 56% di punti ottenuti con la seconda da Harris nel secondo set). Sono stati quindi i tie-break a deciderli: il primo è stato appannaggio di Harris che poi, però, ha compromesso l’esito del secondo giocando male i primi punti in battuta tanto da ritrovarsi rapidamente sotto 2-5. Il rendimento al servizio del sudafricano è calato ulteriormente nel parziale decisivo: Etcheverry si è sempre fatto trovare pronto sulle seconde dell’avversario e, dopo essere andato vicino al break già sul 2-1, ha piazzato l’allungo decisivo nel sesto game. L’argentino ha poi annullato una palla del controbreak e infine ha chiuso dopo quasi tre ore sul 6-3. Il giocatore di La Plata, che si trova virtualmente in posizione da nuovo best ranking (n. 28), affronterà Ruud o Struff al secondo turno.

Nell’altro match di giornata lo spagnolo Davidovich-Fokina non ha avuto problemi a superare la wild card di casa Yi Zhou, numero 905 del mondo al secondo main draw ATP dopo aver esordito la scorsa settimana a Zhuhai (anche lì grazie a una wild card e uscendo sconfitto in tre set da Garin). Non c’è stata storia in particolare nel primo parziale, archiviato da Davidovich con il punteggio di 6-2 in soli 25 minuti e con appena due punti persi al servizio. Il cinese ha lottato di più nel secondo ma l’esito è stato comunque identico. Il prossimo avversario dello spagnolo uscirà dall’incontro tra Zverev e Schwartzman.

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ATP Astana: Giron batte Wawrinka in tre tie-break. Bene Thiem

Gli aggiornamenti di giornata dal torneo in Kazakistan: l’americano nel match del giorno ha la meglio su Stan

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Marcos Giron - Roma 2022 (Twitter - @inteBNLditalia)
Marcos Giron - Roma 2022 (Twitter - @inteBNLditalia)

Ad Astana, nel primo turno del tabellone principale, forniscono un grande spettacolo Marcos Giron e Stan Wawrinka, in un match che sfiora le 3 ore. Dominic Thiem vince in scioltezza in due set contro il peruviano Juan Pablo Varillas.

Marcos Giron b. Stan Wawrinka 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6) (Renato Nunziante)

Nel primo set i due giocatori esprimono un tennis di alto livello, mantenendo tutti i turni di servizio senza concedere neanche una palla break. Molto bene Stan con la prima di servizio, con cui vince tutti i punti. Nel tiebreak, Marcos Giron annulla i primi due set point per lo svizzero, ma non può nulla al terzo tentativo, in cui Wawrinka piazza l’allungo, vincendo il primo set 7-6(6). Secondo set che segue il copione del primo. I due tennisti si aiutano col servizio non concedendo palle break e portando anche questo set al tiebreak. Stan Wawrinka soffre molto in questa fase del match la prima di servizio di Marcos Giron. Chiude l’americano con il punteggio di 7-6(4). Si va al terzo set. I due tennisti si concentrano totalmente sui loro turni di servizio. Lo svizzero piazza 5 ace nel terzo set (due di questi nel tiebreak), confermando il suo ottimo rendimento al servizio di oggi. Si difende al servizio, ma non riesce ad essere aggressivo in risposta, rendendo la vita molto facile a Marcos Giron, che dopo 3 ore di match chiude al terzo tiebreak dell’incontro con il punteggio finale di 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6)

Dominic Thiem b. Juan Pablo Varillas 6-3 7-6(10) (Renato Nunziante)

Ottima partenza per Dominic Thiem che conquista il break nel primo turno di servizio del peruviano, break che riesce poi a mantenere per tutto il set, grazie ai suoi ottimi colpi, ed il suo pesante servizio. Senza concedere nessuna palla break, l’austriaco chiude 6-3 il primo set. Nel secondo set, è Varillas ad avere un’ottima partenza. Si porta sul 3-1 strappando il servizio all’austriaco, prima di perderlo il turno di servizio successivo. I due annullano diverse palle break, riportando equilibrio nel match, fino a quando l’austriaco sale in cattedra nel tiebreak, vincendo il set con il punteggio di 7-6(10). L’austriaco affronterà proprio Marcos Giron negli ottavi di finale.

GLI ALTRI MATCH – In Kazakistan prosegue l’Astana Open, torneo ATP 250 dove ad aprire il programma di giovedì è la vittoria della tds numero 6 Adrian Mannarino (numero 34 della classifica mondiale) nel derby con Arthur Rinderknech col punteggio di 7-6 (4) 6-2. Mannarino, finalista da queste parti nel 2020, ha sofferto più del previsto nel corso del primo parziale, trovandosi costretto prima a recuperare un ‘early break’ e poi ad annullare addirittura un set point nel corso del dodicesimo game, imponendosi infine al tie break. Nel secondo set è invece andato tutto liscio per il 35enne mancino, 3-0 in pochi minuti prima di chiudere 6-2 in circa due ore totali di partita.

Continua la cavalcata del bielorusso Egor Gerasimov, 30 anni, attualmente sprofondato al numero 661 della classifica ATP ed in campo grazie al ranking protetto: l’ex numero 65 (miglior classifica raggiunta nel 2020) ha sconfitto al primo turno Zapata Miralles col punteggio di 7-6 (5) 6-3. Per Gerasimov si tratta della terza vittoria nel torneo, considerando anche quelle con Bergs (numero 181) e Muller (numero 80) ottenute nei due turni di qualificazione. Al secondo turno affronterà la tds numero 4 Jiri Lehecka.

Sul Campo Centrale il qualificato austriaco Jurij Rodionov (numero 107 del mondo) ha sconfitto in rimonta Gregoire Barrere: 2-6 6-4 7-6 (5).

Rodionov dopo aver perso nettamente il primo set è riuscito a prevalere nella volata del tie break del set decisivo grazie ad un errore gratuito dell’avversario sul match point: nemmeno il challenge ha potuto salvare il 29enne francese dalla sconfitta. Terza vittoria nel torneo per Rodionov, che al secondo turno affronterà la testa di serie numero due Sebastian Baez.

Altro giro, altro qualificato. Sarà infatti il giovane russo Kachmazov l’avversario di Mannarino al secondo turno. Kachmazov ha battuto a sorpresa Corentin Moutet col punteggio di 6-3 7-6 (5) diventando inevitabilmente la storia del giorno, dopo una stagione passata a lottare nell’inferno del circuito, ovvero i tornei ITF.

Il 21enne nel corso delle qualificazioni aveva sconfitto senza perdere nemmeno un set sia Marozsan (numero 92 del mondo, diventato famoso grazie alla vittoria con Alcaraz al Foro Italico) che l’esperto Dzumhur, e oggi si è ripetuto con Moutet (24 anni, numero 119 del ranking), anche se nel secondo set ha sprecato un vantaggio di cinque giochi a due, chiudendo solamente al nono match point. (Jacopo Gadarco)

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ATP Pechino: Arnaldi perfetto, lascia le briciole a Wolf e approda al 2° turno. Out Sonego contro Humbert

Il numero 3 italiano centra un super debutto, lasciando le briciole all’americano. Ora Tsitsipas o Jarry. Il torinese perde all’esordio contro il francese Humbert

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arnaldi us open 1

U. Humbert b. L. Sonego 7-5 3-6 6-0 (Jacopo Gadarco)

Sconfitta all’esordio per Lorenzo Sonego. Il 28enne di Torino, sceso questa settimana al numero 56 del ranking dopo non aver potuto (ancora) difendere il titolo di Metz del 2022 (il torneo quest’anno è stato spostato ad inizio Novembre), è stato sconfitto da Ugo Humbert.

Il 25enne francese si è infatti imposto col punteggio di 7-5 3-6 6-0.

 

Nel primo set entrambi hanno controllato senza troppi problemi i turni di servizio nonostante una percentuale piuttosto bassa di prime palle in campo (Humbert 53%, Sonego addirittura 43%).

L’italiano ha sprecato una palla break nel corso dell’ottavo game con un brutto errore di dritto, assolutamente gratuito, per poi perdere il servizio a 15 sul 5 pari a causa di un game piuttosto sciagurato (due errori non forzati di dritto davvero insoliti per Sonego), concluso con un doppio fallo.

Al termine del primo set Sonego però chiede l’intervento del fisioterapista per un problema al collo, un fastidio fisico che potrebbe avere influito sulla prestazione al servizio di Lorenzo (2 ace e 3 doppi falli, solamente il 59% di punti vinti con la prima in campo).

Humbert (numero 36 del ranking) ne approfitta e scappa subito sul 2-0 anche nel secondo parziale, ma il francese, lo sappiamo, spesso incontra delle difficoltà nel momento di azzannare le partite ed infatti spreca immediatamente il vantaggio, e addirittura subisce un altro break nel corso dell’ottavo game (meraviglioso passante di rovescio in cross di Sonego).

6-3 Sonego, che sogna la rimonta: ma la realtà del terzo set è invece piuttosto amara.

Humbert domina dall’inizio alla fine, riuscendo a battere finalmente l’italiano dopo due sconfitte su due nel corso del 2023 (la prima delle quali con quattro match point, a Montecarlo) concedendo solamente una manciata di punti al suo avversario nel corso di tutto il parziale, e chiude la partita in 2 ore e venticinque minuti.

Al secondo turno afffronterà il vincente del match tra Rublev (5) e Norrie.

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[Q] M. Arnaldi b. [Q] J.J. Wolf 6-2 6-2

Inizia come meglio non poteva l’avventura al China Open di Pechino per Matteo Arnaldi, che dopo le due vittorie nelle qualificazioni coglie anche la prima vittoria in tabellone principale ad un ATP500. E che vittoria! Lascia solo quattro game ad un giocatore comunque esperto, anche lui qualificato, come J.J. Wolf, tutt’altro che facile da affrontare sui campi in cemento, e che sembra essere decisamente più distante delle sole 3 ufficiali posizioni in meno rispetto all’italiano nel ranking. Ranking che per Matteo continua a dare grandi notizie, e lo vedrà, con questa vittoria, almeno al n.42 al mondo da lunedì. La top 40, e il sogno di essere testa di serie all’Australian Open, sono tutt’altro che pianeti lontani. Nel frattempo Arnaldi può godersi la vittoria e il riposo, in attesa di scoprire chi affronterà in un secondo turno che già si prevede scoppiettante, tra il cileno Nicolas Jarry e il n.4 del tabellone Stefanos Tsitsipas.

Primo set

Arnaldi mette a segno il primo break della partita già nel terzo game. Inizio positivo, buon ritmo da fondo e giusta strategia nel muovere Wolf e spesso costringerlo a lasciare scoperte larghe porzioni di campo. Non positivissimo l’americano, che con due non forzati, dopo essere stato certo provato psicologicamente da un pazzesco recupero da dietro la schiena di Matteo, concede il servizio all’azzurro. Alla distanza esce la grande maturità che costantemente sta sviluppando Matteo. Wolf non trova mai occasioni in risposta, e a tratti vacilla anche al servizio, non riuscendo ad imporre il suo gioco, ma cercando di fare da parabrezza all’avversario.

E così nel settimo game, infilando un altro paio di punti di qualità, tra cui un bellissimo rovescio stretto che manda fuori tempo l’americano, il n.48 al mondo conquista il doppio break di vantaggio. Ed è preludio a un netto 6-2 che permette ad Arnaldi di conquistare un primo set in cui perde solo due punti al servizio (entrambi nell’ultimo game tra l’altro) tenendo sempre in mano lo scambio con gran solidità, così da impedire all’americano il suo gioco di accelerazioni improvvise e colpi particolari che escano fuori dal palleggio.

Secondo set

Se il primo set è giocato troppo bene da Matteo, con neanche troppi errori di Wolf, il n.51 al mondo inizia malissimo il secondo. Tre dritti in corridoio, con il suo cavallo di battaglia che non riesce a dargli quanto sperato, e uno smash lungo, regalano già nel primo gioco il break al ragazzo di Sanremo. Non sfugge una palla a quest’ultimo, che rimanda l’impossibile al “povero” JJ, che accusa la differenza sulla diagonale di destra, patrocinio di Arnaldi nella partita odierna. E infatti due non forzati di dritto di fila, quasi di frustrazione, per il non trovare contromisure né colpi che possano dare difficoltà all’italiano, regalano nel terzo gioco il doppio break al nostro, che si porta sul 3-0.

Non smarrisce neanche per un attimo la concentrazione Matteo, che costringe Wolf agli straordinari su ogni punto, attaccando in risposta e senza concedere nulla al servizio. Con un ace, coronamento di una partita senza sbavature, condotta dall’inizio alla fine, Arnaldi chiude anche il secondo parziale per 6-2. Wolf mai è arrivato ai vantaggi in risposta, mai è riuscito a creare un surplus nello scambio. Ha subito tanto sul dritto, ancor di più sul rovescio, spesso giocato stretto da Matteo trovando grandi angoli. Una prestazione da incorniciare, che anche in vista del secondo turno non pone alcun tipo di limite.

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