Tsitsipas si racconta: "Le nuove generazioni non hanno pazienza"

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Tsitsipas si racconta: “Le nuove generazioni non hanno pazienza”

Stefanos Tsitsipas e il segreto per battere Rafa Nadal: “Nei momenti difficili ricordo a me stesso che sono qui per il viaggio, non per la destinazione”

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Stefanos Tsitsipas – ATP Masters 1000 Parigi-Bercy 2022 (foto via Twitter @RolexPMasters)
 

Stefano Tsitsipas è stato intervistato dal portale redbull.com. Ha parlato della sua infanzia, della sua crescita e degli obiettivi da centrare nel prossimo 2023. Non c’è tempo da perdere: incombe l’Australian Open e serve preparsi al top per presentarsi in forma. Lo scorso febbraio il numero 6 del mondo ha festeggiato la sua 200esima vittoria nel tour ATP; due mesi dopo, nella sua casa adottiva di Montecarlo, si è unito al ristretto gruppo di giocatori che hanno difeso con successo un titolo ATP Masters 1000. Ma di certo, non ricorderà a lungo il 2022.

Qual è l’aspetto caratteriale più importante per te?
La Pazienza. Penso che questo è ciò che manca all’ultima generazione. Soprattutto con i social media, sono molto impazienti e vogliono che tutto arrivi subito”.

Sei sempre stato una persona paziente o è un’abilità che hai affinato col tempo?
Ero un ragazzo piuttosto iperattivo, ma ho imparato con il tempo a diventare più paziente. È importante saper riflettere sulle cose che fai e apprezzare le piccole cose. Alcune persone vogliono grandi risultati troppo presto. Certo, a volte è difficile gestire i vari momenti ed essere coerenti con l’essere pazienti, ma nei momenti difficili ricordo a me stesso che sono qui per il viaggio, non per la destinazione”.

In che modo la pazienza migliora il tuo gioco in campo?
Ci sono state due volte in cui mi sono trovato nella stessa situazione con lo stesso avversario, ma era uno Stefanos diverso ogni volta. La prima volta che ho affrontato Rafael Nadal agli Australian Open in semifinale nel 2019, ero davvero impaziente. Ricordo di aver pensato: “Ok, sto giocando contro uno dei migliori. Ho davvero bisogno di mettermi alla prova con pezzi grossi e provarci. (Ha perso contro Nadal in tre set, ndr). Due anni dopo, l’ho affrontato di nuovo nello stesso torneo nei quarti di finale. Dopo essere stato sotto di due set, ho capito che stavo sbagliando. Ricordo aver trovato un accordo con me stesso, dicendo: “Ok, pazienta. Aspetta il tuo momento. Trascorri ogni singolo minuto in campo godendoti il ​​​​gioco e trasformandolo in qualcosa di divertente. Finora si è rivelato essere uno dei migliori momenti della mia carriera. (Tsitsipas ha lottato per ottenere una vittoria a sorpresa in cinque set, ndr)”.

Come ti è sembrata quella performance?
Come posso descriverla? Mi sembrava di essere in una gabbia e qualcuno ha deciso di sbloccarla. Improvvisamente mi sono sentito libero. Ogni decisione presa mi sembrava giusta, è quello che mi piace chiamare “flusso”. Sono stato in grado di raggiungere quel livello diminuendo le mie aspettative. È stata una lotta pura, un lavoro mentale. Tutto molto dispendioso, fisicamente e mentalmente: non credo di aver mai giocato a livelli così alti per così tanto tempo. Quando capisci cosa trasformare per raggiungere un altro livello, tutto diventa straordinario. Non stai più giocando con le tue capacità, ma con la tua anima”.

Riesci a trovare il tuo flusso ogni volta che vuoi?
Ho avuto questa conversazione con il mio mental trainer: come possiamo entrare in quello stato di flusso più spesso? La risposta, sorprendentemente che mi ha dato è stata “devi solo lasciarti andare”. Non puoi pensare di poter essere sempre in questa condizione. Si impara tutto gradualmente: è una condizione che raggiungi quando smetti di pensare troppo e usi più il tuo istinto”.

Quanto è importante l’aspetto mentale rispetto a quello fisico?
Non ho perso molte partite a causa delle mie condizioni fisiche. La maggior parte delle sconfitte è arrivata per quello che mi passava per la testa. Fisicamente molti giocatori sono allo stesso livello. Penso che la differenza sta tutta nell’aspetto mentale. Hai bisogno di energia perché il tuo corpo sia fisicamente in forma, ma anche di energie affinchè la tua mente sia al top. Il tennis è uno sport molto mentale”.

Hai un obiettivo dal punto di vista mentale?
“Essere il ragazzo più positivo sulla Terra, immagino. Ci sono giorni in cui sono un po’ negativo, penso che valga per tutti”.

Si riesce a restare a lungo positivi?
Questa è una domanda complicata. La critica è importante, mi piace riceverla. Quando ero più giovane, ero molto sensibile ad essa, ma quando sono cresciuto ho capito che è fondamentale se vuoi raggiungere la perfezione. E’ anche vero che la perfezione non esiste, ma ci si può avvicinare. Ciò deriva anche dal tuo atteggiamento nei confronti di ciò che fai. Se lo fai con amore e cura, se ti svegli ogni mattina e fai le cose migliori per avere successo in quello che fai, con persone che inseguono lo stesso sogno, tutto è possibile. Con la tua mente, puoi ottenere tutto ciò che desideri nella vita. È qui che inizia tutto. Tutto comincia dalla mente”.

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