Taylor Fritz: "Omosessualità nel tennis? Non penso sarebbe un problema e non so perchè sia un tabù"

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Taylor Fritz: “Omosessualità nel tennis? Non penso sarebbe un problema e non so perchè sia un tabù”

Il numero uno americano a Claytenis: “Ecco perchè ho perso con Nadal infortunato a Wimbledon”

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Taylor Fritz - Indian Wells 2022 (Twitter - @BNPPARIBASOPEN)
Taylor Fritz - Indian Wells 2022 (Twitter - @BNPPARIBASOPEN)
 

Taylor Fritz si è concesso in una lunga intervista alla testata spagnola Claytenis. La chiacchierata, svoltasi durante la Diriyah Tennis Cup a Riyadh dove Fritz ha vinto battendo Medvedev in finale, spazia su temi sportivi e privati, riflettendoci un’immagine inedita di Fritz, intima e sincera. Uno dei temi più delicati trattati riguarda l’omosessualità maschile, forse il più grande tabù del tennis odierno. “È strano (che non sia uscito nessun top player), perché penso che sarebbe accettato. Nessuno nel tour avrebbe problemi con questo”. Ma andiamo per ordine.

La prima domanda che gli viene posta riguarda la sicurezza in sé stesso. “Sento di essere una persona abbastanza sicura di sé. Per essere bravo, o per essere bravo in qualsiasi cosa tu faccia, penso che tu debba essere molto fiducioso e avere un po’ di ego, perché devi credere che puoi essere il migliore. Questo è molto importante – aggiunge – non direi che sono pazzo sopra le righe, ma ho sicuramente molta fiducia in me stesso“. Certo ognuno è egocentrico a suo modo, ma l’ego del tennista è ancora più peculiare. “È diverso per tutti”, sostiene Fritz. “Non farò nomi, penso che alcuni giocatori abbiano un grande ego, e penso che alcuni giocatori forse non siano abbastanza sicuri delle proprie capacità”.

Nel 2023 saranno 20 anni dall’ultima vittoria americana in uno Slam maschile (Roddick, US Open 2003). Come ci si sente a portare il peso di una tale Nazione sulle proprie spalle – essendo Fritz lo statunitense meglio piazzato a livello Mondiale? “È stato piuttosto difficile vincere Slam in quest’epoca. Ma se ci sono altre persone che mi mettono pressione, non lo sento davvero. Ho aspettative molto alte e tutta la pressione che sento viene da me stesso“. Inevitabilmente quando si parla di Slam viene logico associare l’era dei Big Three. Viene chiesto a Fritz, avendoli affrontati tutti e tre più volte, quale sua stato il più difficile da affrontare. “È davvero difficile da dire. Dipende dalle condizioni di sicuro. Non ho mai giocato contro Rafa sui campi in terra battuta, ma sappiamo che è dura. Federer su superfici più veloci. Novak sul cemento. Quelle tre sono le versioni più difficili che puoi ottenere”.

Certo poi con Nadal è arrivato il successo più importante delle carriera per l’americano, ad Indian Wells, davanti al suo pubblico di casa: “È stato folle. Faccio quello che faccio per quel tipo di momenti. È il motivo per cui gioco a tennis. Prima della partita non ero nemmeno sicuro di come avrei potuto giocarla, e poi ho vinto. Un titolo pazzesco per me“. A cui poi fa da contro altare la sconfitta subita a Wimbledon avanti due set a uno sempre contro lo spagnolo:Mi sentivo come fossi a terra. Nel quarto e nel quinto set stava recuperando palle che molte persone normalmente non prenderebbero . La più grande differenza con l’infortunio è stata il servizio. Ha iniziato a servire forse dieci miglia all’ora più lentamente, ma in realtà sentivo che stavo rispondendo meglio al servizio quando lo colpiva più forte, perché la palla mi veniva incontro di più e avevo più ritmo su cui appoggiarmi. Quindi suona strano, ma in realtà mi è sembrato quasi un po’ più difficile per me effettuare risposte forti e profonde da un servizio più morbido“.

Da lì è stato difficile scrollarsi quella partita, con la gente che sosteneva che avesse perso contro un giocatore infortunato, che si fosse fatto condizionare. “La gente non conosce il tennis come noi conosciamo il tennis. Pensano che Rafa che taglia tutti i suoi rovesci lo fa per gli addominali doloranti. Ma ogni partita che Rafa ha giocato contro di me, ha tagliato i suoi rovesci. È la sua strategia, è intelligente. Ho visto un milione di persone dire: “Oh, non poteva colpire il rovescio e tu hai perso contro di lui”. No, tipo, è così che gioca contro di me e l’unica differenza nel gioco era il suo servizio e questo ha reso le cose più difficili per me“. La domanda che ne consegue è diretta: sarete sollevati quando anche l’ultimo dei Big Three si sarà ritirato? “Non parlerei di sollievo, ma mi sento decisamente come se fosse così anche adesso, i titoli grandi sono molto più alla portata di quanto non fossero in passato. Sono più eccitato perché sento che ottenere questi titoli non è così difficile come prima. La porta si sta già lentamente aprendo un po’ di più e puoi vederlo: negli ultimi due anni ci sono stati molti più vincitori del Masters 1000 rispetto al passato. Quando avevo 18, 20 anni, praticamente solo quattro o cinque persone potevano vincere i grandi eventi”.

Parlando di giovani Frtiz ha un’idea ben chiara su cosa possa essere lecito e cosa meno. “Ecco come la vedo io: ai fan più giovani piace quando le persone sono pazze. Ma c’è un limite. Non puoi mettere nessuno in pericolo, non puoi colpire il pubblico con una palla o lanciare una racchetta che potrebbe colpire qualcuno. Se stai rompendo la tua racchetta sul campo e non ci sono persone veramente vicine a te che potrebbero essere colpite dai pezzi rotti volanti, non vedo alcun problema. C’è un motivo per cui tutte le partite di Nick (Kyrgios) sono piene

C’è anche la versione diplomatica di Taylor, quello che pensa al bene del suo sport e si interroga su come attirare pubblico giovane alle partite: “Ciò che attrae le persone della mia età è il dramma. Mettiamola in questo modo: ogni volta che i giocatori hanno qualche tipo di scontro le persone diventano molto più eccitate quando giocano loro. Siamo totalmente onesti. È un evento perché sai che sta succedendo qualcosa con loro”. Certo lui se ne chiama fuori: “Sento di andare d’accordo con tutti e non voglio farmi nemici. Sono per la maggior parte del tempo molto più calmo, rilassato, non impazzisco in campo”.

Poi il topic della chiacchierata si sposta sul tema dell’omosessualità nel tennis. Nessuno ne parla, nessuno esce allo scoperto. È un enorme tabù. “Non sono sicuro che ci siano tennisti omosessuali tra i primi 100. Non lo so. Forse le persone pensano che a porte chiuse noi ne conosciamo qualcuno. Statisticamente parlando, dovrebbero esserlo. Statisticamente. Ma non che io sappia. Penso che sia strano, perché sento che un giocatore sarebbe accettato. Io e i miei amici, gli altri giocatori nel tour non avrebbero problemi, sarebbe del tutto normale e penso che la gente accetterebbe. Non saprei dirti perché nessuno abbia fatto coming out. Forse le persone semplicemente non vogliono essere sotto i riflettori, forse non vogliono la distrazione di ottenere tutta l’attenzione e cose del genere”.

L’intervista volge al termine, ma non prima di aver affrontato il tema Coppa Davis con l’esclusione da parte di Mardy Fish di Rajeev Ram, uno dei migliori giocatori di doppio al mondo. “Penso che per la Coppa Davis abbiamo portato la nostra squadra migliore. Rajeev poteva avere quel posto in più, perché avevamo un posto in più, ma questo mette pressione per giocare. Penso sinceramente che su quel campo estremamente lento, Tommy ( Paul) e Jack (Sock) siano stati la nostra migliore opzione. Non hanno giocato alla grande, penso che ci fosse molta pressione su di loro a causa dell’esclusione di Rajeev. Ma è molto facile col senno di poi dopo la sconfitta tornare indietro e dire “oh, avremmo dovuto fare questo e quello”.

Sempre a proposito del capitano di Davis Fish, lui è stato sanzionato perchè ha promosso assieme a Bob Bryan, un operatore di gioco d’azzardo tramite i social media. Qual’è l’opinione di Fritz in merito? “Hanno solo pubblicizzato una società di scommesse sportive. So per certo che non hanno detto specificamente “scommettete sul tennis” o qualcosa del genere. È contro le regole, lo capisco. Ma penso solo che tutti nel tennis traggano profitto dalle scommesse, tranne i giocatori. Riceviamo da 50 a 100 minacce di morte dopo ogni partita persa. Messaggi orribili, tutto l’odio e tutto il lato negativo del gioco d’azzardo. Non è giusto nei nostri confronti. I giocatori di tennis non dovrebbero assolutamente dire alla gente di scommettere sul tennis, ma quello che è successo a Bob e Mardy è un peccato. I tempi stanno cambiando e le regole probabilmente devono cambiare di nuovo”.

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