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Numeri: ecco perchè Sinner è già tra i migliori al mondo in condizioni indoor
Percentuale di vittorie, numero di partite vinte e titoli conquistati: i dati che testimoniano la qualità di Jannik. Ma l’altoatesino può crescere ulteriormente: l’approfondimento a cura di Ferruccio Roberti

4 – I titoli indoor vinti da Jannik Sinner a livello ATP. L’ultimo, il settimo complessivo nel circuito maggiore della sua ancora giovanissima carriera, è arrivato una decina di giorni fa all’ATP 250 di Montpellier. Nel sud della Francia il tennista italiano ha colto un successo che gli ha permesso di ritrovare fiducia e punti, elementi poi in qualche modo raddoppiati con la finale conquistata la scorsa settimana nel prestigioso torneo di Rotterdam. Questa serie di risultati è stata confortante dopo le partite successive all’ultimo US Open, nel corso delle quali il numero 1 azzurro era incappato – nei complessivi quindici incontri disputati – in sei sconfitte, quattro delle quali per giunta contro colleghi non presenti nella top 30 ATP. Non bastavano le sole tre partite vinte a Montpellier -peraltro tutte contro tennisti posizionati oltre la 50°posizione del ranking – per poter già pensare che Jannik fosse tornato a esprimersi sui livelli raggiunti ad esempio la scorsa estate a New York nello splendido quarto di finale perso sprecando un match point contro Alcaraz, poi divenuto vincitore del torneo e numero 1 al mondo.
Quanto accaduto la settimana scorsa a Rotterdam, dove Sinner, oltre alla splendida vittoria ottenuta sul numero 3 ATP Tsitsipas, ha sconfitto un top 50 come Bonzi, un campione sul viale del tramonto ma sempre pericoloso come Wawrinka e il beniamino di casa “on fire” (aveva vinto 10 delle ultime 11 partite giocate) Griekspoor è stato importante. Ha restituito a Jannik una dimensione di giocatore ancora in costruzione (come è giusto che sia alla sua età) e con picchi di rendimento tuttora inesplorati, ma di nuovo molto efficace nell’immediato, come testimonia anche la sua nuova, ottima, classifica di 12 ATP.
Quel che però non va dimenticato prima di valutare come definitiva l’attuale crescita di Jannik è che il 21enne numero 1 italiano ha quasi sempre espresso un buonissimo tennis quando si è trovato a giocare sui campi duri in condizioni indoor. Prima di vincere a Montpellier si era imposto anche due volte a Sofia (nel 2020 e nel 2021) e una ad Anversa (nell’ottobre di due anni fa), senza dimenticare la vittoria delle Atp Next Gen Finals ottenuta nel 2019. In un’analisi oggettiva non può essere omesso come complessivamente Jannik per i quattro titoli già in bacheca abbia sconfitto due soli top ten, ma va pure rimarcato che l’analisi dei numeri da me raccolti, relativi al periodo che va da inizio 2020 – la prima stagione da lui giocata interamente nella top 100 – sino alla scorsa settimana è confortante sulle sue potenzialità. Testimonia infatti una sensazione già molto diffusa tra appassionati e addetti ai lavori: che Sinner sia già adesso tra i tennisti migliori del circuito quando si gioca su campi in cemento in condizioni indoor.
Tennista | W-L Tot | W-L Vs top 10 | W-L Vs 11-20 ATP | Tornei giocati | Titoli | Finali | Semi |
Djokovic | 33-5 (86.8%) | 14-3 (82.4%) | 4-1 (80 %) | 8 | 4 | 1 | 2 |
Alcaraz | 11-7 (64.6%) | 2-2(50%) | 1-2 (33.3%) | 6 | 0 | 0 | 2 |
Tsitsipas | 30-19 (61.7%) | 4-9 (30.8%) | 1-2 (33.3%) | 18 | 1 | 2 | 2 |
Ruud | 10-10 (50%) | 4-5 (44.4%) | 1-1 (50%) | 8 | 0 | 1 | 1 |
Rublev | 39-17 (69.6%) | 7-8 (46.7%) | 1-2 (33.3%) | 17 | 4 | 0 | 3 |
Nadal | 6-6 (50%) | 3-5 (37.5%) | 1-0 (100%) | 4 | 0 | 0 | 0 |
Fritz | 15-13 (53.6%) | 3-4 (42.9%) | 1-1(50%) | 10 | 0 | 1 | 1 |
A.Aliassime | 47-19(71.2%) | 5-8 (38.5%) | 3-3 (50%) | 20 | 3 | 4 | 3 |
Rune | 26-7 (78.8%) | 7-1 (87.5%) | 1-2 (33.3) | 10 | 2 | 2 | 1 |
Hurkacz | 22-19 (53.7%) | 0-7 (0%) | 2-2 (50%) | 18 | 1 | 0 | 2 |
Medvedev | 44-13 (77.2%) | 13-6 (68.4%) | 5-0 (100%) | 16 | 5 | 2 | 1 |
Sinner | 40-16 (71.4%) | 4-6 (40.0%) | 2-1 (66.7%) | 19 | 4 | 0 | 0 |
Zverev | 29-8 (78.4%) | 8-5 (61.5%) | 2-0 (100%) | 10 | 4 | 2 | 1 |
Musetti | 11-12(47.8%) | 1-3 (25%) | 2-1 (66.7%) | 11 | 0 | 0 | 1 |
Berrettini | 5-3 (62.5%) | 0-1 (0%) | 0-1 (0%) | 3 | 0 | 0 | 0 |
Sonego | 21-13 (61.8%) | 2-3 (40%) | 2-2 (50%) | 13 | 1 | 1 | 0 |
Basta dare un’occhiata alle stats più importanti (bilancio partite vinte-perse, sia complessivo che contro i top 10 e gli 11-20 ATP, i migliori risultati ottenuti) di Jannik e confrontarle con quelle degli attuali primi undici della classifica mondiale, di uno dei migliori tennisti in condizioni indoor, Zverev, e di altri tre azzurri come Berrettini, Musetti e Sonego. Le suddette statistiche, tutte raccolte nella tabella 1, indicano il numero 1 azzurro ai vertici sia per il numero di partite vinte (40, dietro ai soli Auger-Aliassime e Medvedev), sia per la quantità di titoli conquistati (solo il russo che lo ha sconfitto domenica ha fatto meglio con 5 trofei, mentre a 4 sono anche Rublev, Zverev e Djokovic, con questi ultimi due che ne hanno portati a casa ovviamente di ben più importanti). Ottima pure la percentuale di partite vinte rispetto a quelle giocate: col suo 71.4% Jannik è sesto in una graduatoria che vede primeggiare l’attuale numero 1 al mondo con un incredibile 86.8%.
I numeri confermano però anche una sensazione ancora non positiva: Jannik deve migliorare (e in tal senso fa sperare il successo ottenuto contro Tsitsipas e la partita giocata quasi alla pari con uno dei tennisti più forti in assoluto quando si gioca indoor, Medvedev) nel bilancio contro i colleghi nella top 10, attualmente fermo a 4W e 6L. Uno score che percentualmente lo vede solo nono (in coabitazione con Sonego) in questa statistica, confrontandolo solo con i giocatori considerati e che ancora non è soddisfacente, almeno per quelle che sono le sue ambizioni dichiarate.
W-L Tot | W-L Vs top 10 | W-L Vs 11-20 ATP | tornei giocati | Titoli | Finali | |
Terra | 32-13 (71.1%) | 5-9 (35.7%) | 2-0 (100%) | 14 | 1 | 0 |
Erba | 4-4 (50%) | 1-1 (50%) | 0-0 | 4 | 0 | 0 |
Cemento indoor | 40-16 (71.4%) | 4-6 (40.0%) | 2-1 (66.7%) | 19 | 4 | 0 |
Cemento outdoor | 49-19 (72.1%) | 0-5 (0%) | 3-3 (50%) | 22 | 2 | 1 |
Totale | 125-52 (70.6%) | 10-21 (32.3%) | 9-4 (69.2%) | 59 | 7 | 2 |
Per avere più informazioni sull’effettiva maggiore attuale adattabilità di Sinner sui campi in cemento in condizioni indoor, ho poi preparato una seconda tabella, nella quale vengono scomposti per superfici i suoi risultati nel circuito maggiore a partire dal gennaio 2020. Dandole un’occhiata emerge, tra le varie informazioni, innanzitutto una confortante competitività dell’azzurro su ogni tipologia di campi, sebbene si confermi come proprio contro i colleghi più forti Sinner abbia un rendimento migliore quando gioca indoor.
Ad ogni modo, ad avercene di 21enni con questi numeri e risultati…
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ATP Miami, Fritz: “Ora almeno 10, 15 tennisti possono vincere i grandi tornei, è fantastico”
Il tennista americano Taylor Fritz vuole essere protagonista: “Mi sento di avere le stesse possibilità di chiunque altro”

Taylor Fritz vuole essere grande protagonista in questo Masters 1000 di Miami. Si sente abbastanza bene e vuole continuare a dimostrarlo strada facendo. Il suo debutto nel torneo è stato positivo e ha eliminato Nava in due set. Ad eccezione di quel break iniziale subito dopo aver commesso due doppi falli, la sua gara è stata straordinaria. “Sono stato bravo – afferma l’americano – a recuperare prontamente il break di svantaggio nel primo set e ritengo di aver giocato un ottimo tennis. Soprattutto nel secondo parziale, quando ero molto più rilassato, ho giocato una gara solida. Per essere l’inizio va bene”.
Fritz si sente a suo agio sui campi di Miami e ha sentito tanto tifo in occasione del suo esordio ed è felice di essere protagonista in questa fase del tennis in cui c’è un ricambio generazionale doveroso, con Djokovic e Nadal assenti e Federer ritirato: “Sono felice del momento, un’Era nella quale posso ancora crescere tanto per continuare il mio percorso. C’è davvero la sensazione che tutti possano vincere. Io direi almeno 10, 15 tennisti hanno queste chance, si tratta solo di vedere chi gioca meglio quella settimana. È cambiato molto per me nell’ultimo anno e mezzo o giù di lì perché ho sempre voluto vincere tornei, e molte volte mi è sembrato altamente improbabile che ciò sarebbe accaduto con molti di questi ragazzi nei sorteggi visto quanto erano imbattibili. Quindi è fantastico sentire di poter partecipare a questi tornei e rendersi conto di avere le stesse possibilità di chiunque altro di vincere“.
Il derby tutto americano con Nava ha segnato il suo esordio. Si sente, ovviamente veterano, nei confronti del classe 2001 e n. 187 del ranking: “E’ sulla strada giusta e deve solo giocare più gare di questo livello per scalare la classifica. Contro di me ha cercato di vincere ogni punto, ma poi è calato, perché non puoi avere questo ritmo per tutta la gara. Ma il suo livello è molto buono. Sono errori che si fanno quando sei giovane e giochi poco”.
Morgan, la ragazza di Taylor Fritz, sta spopolando sui social mostrando contenuti del dietro le quinte dei tornei. Era qualcosa che i tifosi cercavano, visto il gran successo che lei ha riscontrato su TikTok e Youtube: “È sempre stato uno dei suoi obiettivi rendere il tennis più popolare al di fuori del circuito e dei suoi appassionati. Con i social riesci davvero a raggiungere tutti senza limitazioni, è davvero straordinario. Nella nostra generazione di tennisti la comunicazione è molto importante, ti rende ancor più popolare oltre ai risultati che ottieni sul campo. Non c’è niente di sbagliato nel voler solo giocare a tennis e avere la tua vita e far vedere quello che fai. E’ un modo prezioso per far crescere il tennis”.
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ATP Miami, doppio: subito fuori Fognini/Bolelli. Eliminati anche i campioni dell’Australian Open
La coppia italiana cede ai maestri Ram/Salisbury. Avanzano i numero 1 Koolhof/Skupski che eliminano i campioni dell’Australian Open 2023 Hijikata/Kubler

Non solo singolare. Ha iniziato a muovere i primi passi anche il tabellone di doppio del Miami Open presented by Itaù 2023 e non sono mancate sfide emozionanti e sorprese.
Per i colori italiani vi era un unica coppia al via, ma l’avventura in Florida è finita rapidamente. Ovviamente il team made in Italy presente in tabellone era la coppia composta da Bolelli e Fognini. I “Chicchi”, tuttavia, non erano stati fortunati nel sorteggio trovando subito la coppia numero 2 del seeding composta dai “maestri” Rajeev Ram e Joe Salisbury. 6-4 6-3 il punteggio a favore della coppia anglo-americana a cui è stato sufficiente un break nelle fasi finali di ognuno dei due set per portare a casa la partita. Bolelli e Fognini dal canto loro hanno avuto tre palle break nel corso del match ma gli avversari sono stati bravi ad annullarle tutte.
Dopo i quarti di finale raggiunti ad Indian Wells, arrivano uno stop prematuro per i due italiani che rallentano la loro corsa nella Race verso Torino, che li vede al momento alla posizione numero 22. Il successo nell’ATP 250 di Buenos Aires rimane il miglior risultato in questo inizio di stagione dei “Chicchi“
Al secondo turno Ram/Salisbury affronteranno una coppia composta da due singolari a stelle e strisce. Due top 40 come Tommy Paul e Ben Shelton che hanno strappato il pass per il secondo turno, aggiudicandosi per 10-8 al match tie-break la sfida con i due teenager Damm/Shang, omaggiati con una wild card.
Se le teste di serie numero 2 non hanno avuto particolari problemi ancora meglio è andata ai numero 1 del seeding Wesley Koolhof/Neal Skupski. La coppia anglo-olandese era stata sorteggiata al primo turno con i vincitori dell’Australian Open 2023 Rinky Hijikata e Jason Kubler. Nonostante le premesse di match combattuto, la sfida è stata a senso unico. 6-1 6-2 il risultato finale per i primi favoriti del tabellone, vendicando la sconfitta patita in Australia.
Koolhof/Skupski hanno convertito sei delle nove palle break con due partenze a razzo che hanno annichilito i rivali, visto che in entrambi i set si sono trovati rapidamente a condurre 4-0.
Molta curiosità per una nuova coppia che si è creata nel circuito, quella composta dallo statunitense Austin Krajicek e il francese Nicolas Mahut. Krajicek si è presentato a Miami orfano del suo abituale compagno Ivan Dodig, out per infortunio.
Nonostante fosse la prima volta insieme il duo franco-americano è riuscito a sorprendere i campioni olimpici e vincitori del Miami Open 2021 Nikola Mektic e Mate Pavic. Krajicek/Mahut si sono aggiudicati il primo set e nel tie-break del secondo set hanno anche avuto un match point. Il set poi ha preso la direzione dei croati che si sono trovati a condurre 6-4 nel match tie-break. Da quel momento Krajicek/Mahut hanno messo il piede sull’acceleratore e con un parziale di sei punti a uno hanno chiuso la pratica 6-3 6-7(6) 10-7. Al secondo turno il duo franco-americano partirà favorito contro la coppia Matos/Vega Hernandez, trionfatori contro gli spagnolo Munar/Zapata Miralles.
Tra coloro che sono approdati al secondo turno vi sono gli olandesi Haase/Middelkoop, vincitori in due set su Baez/Etcheverry, Bublik/Kecmanovic, che regolano con un doppio 6-3 Cachin /F. Cerundolo, e gli statunitensi Lammons/Withrow che si aggiudicano la sfida contro gli alternate Escobar/Reboul con un doppio tie-break.
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ATP Miami, Alcaraz: “Vincerò un altro Slam”
Il tennista spagnolo dopo il successo contro Bagnis parla dell’importanza della vita fuori dal campo: “Devo prendermi cura di me stesso un po’ di più, sinora non l’ho fatto così bene come avrei voluto”

Si rivela poco più che una formalità l’esordio del numero 1 al mondo Carlos Alcaraz al Miami Open presented by Itaù 2023. Il tennista spagnolo ha lasciato solo due game al malcapitato Facundo Bagnis in una sfida durata poco più di un’ora di gioco. Nella conferenza stampa post partita il tennista spagnolo ha ribadito la voglia di conquistare un altro torneo del Grande Slam, focalizzandosi sull’importanza di ciò che accade fuori dal campo.
D. Hai detto che l’anno scorso questo è stato un torneo molto importante per te. Quando hai vinto qui, forse hai pensato di poter vincere un Grande Slam. Ad un anno di distanza, quanto ti senti cambiato rispetto a quella persona che ha giocato il suo match di primo turno qui l’anno scorso?
ALCARAZ: “è diverso tornare qui come campione in carica. Penso che quando ho detto lo scorso anno non è sbagliato, ero pronto a vincere un Grande Slam. Adesso dirò la stessa cosa: vincerò un altro torneo del Grande Slam. Ovviamente è fantastico giocare qui. Giocare un primo turno qui non è diverso rispetto allo scorso anno. L’unica differenza è che quest’anno ho giocato sul Campo Centrale, non è stato così lo scorso anno.”
D. Pensi di essere cambiato come persona?
ALCARAZ: “Sono cresciuto molto dall’anno scorso. È stato un anno fantastico per me come giocatore ma anche come persona. Ho imparato molte cose, non solo in campo ma anche fuori.
D. Ti stai approcciando a questo torneo come campione in carica o lo stai affrontando come se fosse un nuovo torneo?
ALCARAZ: “Come un nuovo evento. Cerco di non pensare al fatto di essere campione in carica. Sto cercando di non pensare che ho vinto qui nella passata edizione. Dico sempre la stessa cosa quando gioco la prima partita in un torneo: per me è sempre qualcosa di nuovo. Vivo la cosa giorno dopo giorno, turno dopo turno, cerco di giocare al meglio ogni giorno e provo anche a divertirti in ogni partita. Questo è l’unico obiettivo e l’unico pensiero nella mia mente in ogni partita.”
D. Lo US Open, è stato uno sforzo fisico enorme per te. Si è trattato di vincere match al meglio dei cinque. Hai giocato fino a tarda notte. Guardando indietro, pensi che ciò abbia contribuito ai problemi fisici che ti hanno fatto saltare l’Australian Open?
ALCARAZ: “Direi di no. Non ha avuto impatti sul mio problema fisico. Era passato molto tempo dallo US Open e il mio primo infortunio è stato a Parigi. Mi sono ripreso molto velocemente e molto bene. Direi che si tratta solo sfortuna. Probabilmente non mi sono preoccupato abbastanza di tutti gli aspetti fuori dal campo. Ma lo US Open non ha influito su questo.”
D. Questa settimana abbiamo parlato di te con Andy Murray. Ha detto che gli piace il modo in cui giochi senza pensieri. Nella sua carriera, ha detto che poteva giocare così solo quando aveva 18 o 19 anni. Quando è cresciuto, è diventato più difficile perché aveva molti più pensieri nella sua testa. Pensi che questo possa accadere?
ALCARAZ: “Probabilmente sì. Devo approfittare di questo momento, visto che sono abbastanza giovane. Sono d’accordo con quello che ha detto. Sono giovane e non mi preoccupo di nient’altro se non di giocare e divertirmi in campo. Questa è l’unica cosa. Probabilmente quando sei più grande, pensi di più.”
D. Ad Eurosport, hai dichiarato che hai dovuto cambiare alcune cose per proteggerti dagli infortuni. Puoi dirci cosa hai dovuto cambiare? Devi essere a letto ogni sera alle 9:00, non puoi bere qualcosa con i tuoi amici o cose del genere?
ALCARAZ: “Ho detto che devo prendermi cura di me stesso un po’ di più fuori dal campo, preoccupandomi di andare a letto presto, riposare meglio, mangiare bene, prendermi cura di me stesso fuori dal campo. Questa è la cosa più importante per me. Direi che sinora non l’ho fatto così bene come avrei voluto. Ma dopo l’infortunio di gennaio ho iniziato a gestire meglio le situazioni fuori dal campo.”