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WTA Merida: Giorgi regina in Yucatan, sconfitta Peterson in finale
Camila Giorgi supera in tre set Rebecca Peterson. È il quarto successo in carriera che vale il ritorno tra le Top 50

C. Giorgi b. [Q] R. Peterson 7-6(3) 1-6 6-2
Meno di un anno e mezzo dall’inatteso successo al Banque Nationale Open di Montreal, Camila Giorgi è tornata alla vittoria in un torneo WTA aggiudicandosi la prima edizione del Merida Open Akron, un torneo WTA 250 organizzato nella capitale dello Stato dello Yucatan.
In un match a corrente alternata, che dopo un primo set equilibrato ha visto due lunghe strisce di games prima a favore di una giocatrice e poi dell’altra, Giorgi ha fatto valere la sua maggiore caratura tecnica e capacità di ottenere punti in accelerazione da fondocampo in qualsiasi posizione, trovando anche una buona giornata alla battuta (6 aces) e rimontando primo e terzo set da un break di svantaggio.
Primo set
Inizio un po’ titubante da parte delle due, inevitabilmente nervose per aver raggiunto la prima finale in diversi anni. Giorgi riusciva a pungere con il diritto e anche alla battuta si faceva rispettare, uscendo da un game piuttosto complicato sull’1-1 nel quale doveva annullare due palle break.
Era però la giocatrice italiana la prima a cedere il servizio, e lo faceva sul 3-3 dopo che nel gioco precedente si era vista annullare una chance del 4-2 da uno schema servizio-rovescio. Un paio di gratuiti da fondo mandavano Peterson a giocarsi due palle break sul 15-40, e sulla seconda Giorgi commetteva un doppio fallo, chiamato con l’aiuto del “falco” e dopo che il giudice di sedia stava per far ripetere il punto pensando che l’errore di Camila fosse arrivato sulla prima e non sulla seconda.
Sei punti consecutivi di Peterson sulla sua battuta sembravano indicare che il set avesse già preso la strada della 27enne svedese, ma sul 5-4 30-30 ha dovuto subire il ritorno di Giorgi che, inserendo il “boost” sul diritto, ha conquistato sei punti di fila prima impattando sul 5-5 e poi portandosi in vantaggio sul 6-5.
Si giungeva dunque al tie-break, nel quale Peterson si inguaiava subito sul 3-0 pesante, anche a causa di un pesantissimo doppio fallo. Il servizio di Giorgi invece non faceva cilecca: la tennista di Macerata andava subito 5-1 e poi chiudeva il set con il 7-3 al tie-break dopo 67 minuti di gioco.
Secondo set
Completamente diversa la seconda frazione, che si è consumata in soli 31 minuti e che si è aperta improvvisamente quando Giorgi ha sparato in corridoio tre diritti anomali sull’1-1, finendo poi per cedere quel turno di battuta e anche quello successivo, lasciando andare Peterson a siglare un perentorio 6-1.
Dopo un primo set nel quale Giorgi aveva messo a segno ben 19 vincenti, bilanciati da altrettanti errori gratuiti, la giocatrice azzurra ha invece trovato solamente 4 “winner” nel secondo parziale, annegati però in ben 13 errori gratuiti. Peterson, invece, dopo un primo set perso di misura nonostante un bilancio di -10 tra vincenti e gratuiti (9-19) ha trovato l’equilibrio nel suo gioco facendo segnare un + 5 (10-5) nel secondo parziale.
Terzo set
L’emorragia di punti continuava per Camila anche all’inizio del set decisivo, quando la svedese prendeva il controllo del gioco con il suo diritto mentre Giorgi dalla parte destra si incaponiva a picchiare sull’inside-out, finendo però per commettere tanti errori.
Giorgi fermava a sette la striscia di giochi consecutivi di Peterson, dopo un game che da 40-0 si era complicato ai vantaggi, ma la svedese rimaneva comunque in vantaggio di un break sul 2-1 nel terzo set, con la fiducia a mille e la sua avversaria che si dimostrava particolarmente erratica sul potente diritto.
Ma proprio quando pareva nel momento più difficile, Giorgi ritrovava la magia delle sue accelerazioni e riusciva a conquistare il controbreak per il 2-2, passando poi in vantaggio dopo un game da 12 punti nel quale si salvava in maniera brillante da due palle break e riusciva a non innervosirsi troppo per un time violation comminatole per aver inseguito una pallina sfuggitale di controllo. Nel successivo game, poi dimostratosi decisivo, Camila metteva un’altra volta il turbo e trovava una sfilza di vincenti che le garantivano un parziale di 10 punti a 1, con l’unico punto conquistato da Peterson che era arrivato su un diritto in corsa lungolinea da urlo.
Con il livello di gioco improvvisamente salito, era Giorgi a comandare le operazioni grazie alla sua maggiore velocità di palleggio e capacità di accelerazione. Un diritto in rete di Peterson chiudeva la partita siglando il sesto gioco consecutivo per Camila e consegnando alla tennista italiana il suo quarto titolo in carriera.
TOP 50 – Con questa affermazione, la quarta in carriera nel circuito maggiore, Camila Giorgi ritorna tra le prime 50 della classifica mondiale, issandosi al n. 46 e diventando così la seconda giocatrice italiana dopo Martina Trevisan. La maceratese si sposta così a Monterrey in grande fiducia e pronta a dare l’assalto al suo best ranking di n. 26 nelle prossime settimane.
Per Rebecca Peterson l’appuntamento con il terzo sigillo personale è rimandato, ma c’è comunque la soddisfazione della finale raggiunta partendo dalle qualificazioni e il ritorno nelle Top 100 dalle quali mancava dal settembre scorso.
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Classifica ATP: prime 10 posizioni invariate. Zverev settimo nella race
Sonego in discesa esce dai primi 50, Roman Safiullin a un passo dalla top 40

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.
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Ringraziamo la Cina per i suoi tornei, che hanno fatto sì che questa settimana la nostra rubrica di commento alla classifica ATP non sia rimasta bianca, almeno per quanto riguarda le posizioni di vertice.
Quelli disputati nel corso della settimana scorsa a Zhuhai e Chengdu conclusisi nel tardo pomeriggio di martedì e vinti rispettivamente da Karen Khachanov e Alexander Zverev hanno infatti determinato gli unici (piccoli) cambiamenti nelle prime venti posizioni.
Hanno infatti guadagnato un posto Karen Khachanov, Cameron Norrie e Grigor Dimitrov mentre ne hanno perso uno Felix Auger-Aliassime, Hubert Hurkacz e Benjamin Shelton.
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WTA Tokyo: Swiatek rischia grosso, Pegula senza problemi
La polacca numero uno del tabellone fatica non poco contro la giapponese Hontama, mentre la statunitense lascia solo tre game a Bucsa

Terminati i primi incontri di ottavi di finale al WTA 500 di Tokyo, con tre delle quattro teste di serie impegnate che passano ai quarti di finale. Pegula, dopo aver usufruito di un bye al primo turno, sconfigge in un match senza storia la spagnola Cristina Bucsa, numero 79 WTA, per 6-1 6-2 in poco più di un’ora di gioco. Nel derby russo tra la testa di serie numero sette Ljudmilla Samsonova e Ekaterina Alexandrova è quest’ultima a imporsi per 6-4 6-2, sfruttando anche la giornata negativa al servizio dell’avversaria. Vittoria anche per un’altra russa, Veronika Kudermetova, ottava forza del tabellone, contro l’americana Kayla Day per 6-3 6-3. Match complicato, invece, per Iga Swiatek, che, nel caldo umido del pomeriggio giapponese, combatte per oltre due ore contro la tennista di casa Mai Hontama, prima di avere la meglio per 6-4 7-5. Nel dettaglio la crona del match.
[1] I. Swiatek b. [q] M. Hontama 6-4 7-5
Inizio da dimenticare, poi Swiatek rientra e chiude il primo set
Partenza lenta per la numero due del mondo, che fatica a trovare la misura dei colpi – stecche e colpi fuori di metri in manovra-, mentre Hontama gioca senza nulla da perdere di fronte al pubblico di casa e carica di fiducia per le sei vittorie nelle ultime sette partite disputate. La giapponese cerca da subito di tenere alto il ritmo degli scambi e trovare profondità, cosa che rende evidenti le difficoltà di Swiatek. La polacca perde il servizio nel terzo gioco, ma grazie a due rabbiose risposte nel game successivo si procura due palle dell’immediato contro break. Bucata dai passanti di Hontama su due discese a rete e poco reattiva di fronte ai colpi della nipponica, Swiatek non sfrutta le chance e vede l’avversaria allungare sul 3-1. Un vortice di errori sembra aver inghiottito la polacca che sprofonda con il servizio e si trova indietro di due break sul 4-1. A questo punto si vede la stoffa della campionessa: pur continuando ad essere evidentemente scontenta del proprio gioco, la numero uno del tabellone trova il modo di scuotersi e trovare pian piano il miglior tennis a sua disposizione.
Swiatek riesce a recuperare un break di svantaggio e tiene successivamente il servizio. Errori e ottime soluzioni si alternano -pregevoli alcune discese a rete ben eseguite per tempi e chiusure al volo -, ma consentono alla polacca di completare la rimonta. Sul 4-4 tiene la battuta, costringendo Hontama a servire per restare nel parziale indietro 4-5. La giapponese, dopo essere stata avanti per tutto il set, prova a non scomporsi e a continuare il pressing da fondo e le difese a oltranza, ma Swiatek trova finalmente spinta e precisione, procurandosi e trasformando il primo set point.
Set sulle montagne russe per Swiatek, tra un’altra falsa partenza, largo vantaggio e brivido finale
Le difficoltà non abbandonano la testa di serie numero due: Hontama riparte più agguerrita che mai, dopo il parziale perso, e strappa di nuovo il servizio alla polacca nel primo game. Il copione sembra sinistramente ricalcare quello del primo set, ma Swiatek questa volta non si lascia assorbire da un vortice di errori. Hontama è piegata dal ritmo e dalla precisone dei colpi della polacca, perde per il servizio e vede scappare la sua avversaria sul 3-1. Iga ingrana definitivamente, nonostante qualche sbavatura e gesto di stizza, e riesce ad essere più continua. Sul 5-1, il match sembra finito, con Swiatek che ha a disposizione il servizio per chiudere. Hontama non ci sta e riapre la partita. Recupera entrambi i break di svantaggio, annullando con la battuta due match point alla polacca, costretta così a uno sforzo extra. Swiatek doma la frustrazione – quasi un lancio di racchetta su una delle due chance di chiudere la partita – e inserisce la marcia più alta a sua disposizione in questo match. Servizio che trema, ma le consente di salire 6-5 e muro difensivo sugli ultimi attacchi di Hontama per il definitivo 7-5
ATP
Asian Games, l’ossessione dei tennisti sudcoreani: Kwon distrugge la racchetta e si rifiuta di stringere la mano all’avversario
I retroscena della più importante competizione tennistica asiatica: racchette distrutte e strette di mano negate, quando l’oro vale più di una medaglia

L’Asia da prestazione. Che gli Asian Games siano per i tennisti orientali la competizione più sentita è fuori di dubbio: le migliori racchette cinesi hanno saltato i tornei della settimana per essere presenti a Hangzhou e, ancora più emblematico, vincendo l’oro i sudcoreani hanno diritto a saltare la leva militare (Son Heung-min, attaccante del Tottenham, ne sa qualcosa). Sumit Nagal – recentemente critico per le scarse finanze dei tennisti di bassa fascia – li preferisce ai tornei ATP 250 e 500: “È tutto magnifico qui, se non fosse per il cibo… (sorride, ndr)“. Tutti ne parlano, e non solo per il tennis giocato: ecco il fuoriprogramma che ha finito per diventare virale.
Dopo aver perso al secondo turno in un intenso testa a testa (3-6 7-5 3-6) con il tailandese Kasidit Samrej (n.636 del ranking), il giocatore della nazionale coreana Kwon Soon-woo (n.112) dapprima si è rifiutato di stringere la mano all’avversario e poi ha iniziato a sbattere violentemente a terra la sua racchetta, continuando a fracassarla fino a distruggerla mentre si dirigeva verso la sedia a bordo cambio. Nell’imbarazzo generale, il giocatore tailandese si è inchinato davanti agli spalti, ma – come ogni pubblico che si rispetti – l’attenzione in quel momento era tutta sul colpo di scena. Non ha tardato ad arrivare una fitta pioggia di critiche da parte dei media coreani: “Kwon dovrebbe essere penalizzato”, scrivono in molti.
La Korea Tennis Association prova a mettere una pezza, riferendo poco dopo le scuse del tennista: “Ha visitato il ritiro della Thailandia e ha chiesto scusa a Samrej aggiungendo parole di incoraggiamento per il prossimo match”. Ci riesce: niente ostracismo per Kwon, che gareggerà ora per la medaglia d’oro nel doppio maschile insieme a Hong Seong-chan. Se da una parte sembra che il tennista tailandese abbia accettato le sue scuse, la controversia in patria si spegne con più difficoltà: “Mi scuso sinceramente con tutti coloro che hanno sostenuto la competizione della loro squadra nazionale e con coloro che erano sugli spalti”, afferma Kwon. Parole che possono bastare per le scuse, meno per far riporre meno amaramente a una nazione intera la speranza di vittoria: due titoli ATP, un terzo turno al Roland Garros nel 2021 e posizione numero 52 del ranking mondiale nello stesso anno. Difficile da digerire.
Contro pronostico anche l’uscita al secondo turno del tandem indiano guidato da Rohan Bopanna – favorito per la medaglia d’oro –, battuto insieme a Yuki Bhambri dalla coppia uzbeka composta da Sergey Fomin e Khumoyun Sultanov. L’ex numero 3 di specialità si consola con una vittoria facile in doppio misto con Rutuja Bhosale. Almeno lui l’ha digerita meglio.
Tra le donne citiamo la bella prestazione della 18enne filippina Alex Eala, lo scorso anno vincitrice allo US Open junior. La numero 190 del mondo è alla quinta settimana consecutiva in campo nel tour ed è in semifinale agli Asian Games nel tabellone di singolare.