Guerra Ucraina-Russia anche nel tennis (Giammò). Niente Usa per Djokovic. A Indian Wells torna Berrettini (Schito). Gli Usa chiudono le porte (Semeraro)

Rassegna stampa

Guerra Ucraina-Russia anche nel tennis (Giammò). Niente Usa per Djokovic. A Indian Wells torna Berrettini (Schito). Gli Usa chiudono le porte (Semeraro)

La rassegna stampa di martedì 7 marzo 2023

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Guerra Ucraina-Russia anche nel tennis (Ronald Giammò, Il Corriere dello Sport)

Quello vinto nella notte ad Austin è un titolo che Marta Kostyuk non dimenticherà facilmente. Grazie alla vittoria in due set contro la russa Varvara Gracheva, l’ucraina ha festeggiato infatti il suo primo successo in carriera in un torneo Wta, coinciso can il conseguimento del suo best ranking (n.40). Oltre alla soddisfazione personale, il match verrà ricordato anche per quanto accaduto al termine. Inginocchiatasi a terra, le mani a coprirsi il volto, una volta incamminatasi a rete per la rituale stretta di mano, Kostyuk non ha trovato nessuno ad attenderla, con Gracheva già seduta al suo angolo a riordinare il suo materiale. Questione di secondi: quelli necessari per scambiarsi un’occhiata e capire dopo un vago gesto d’intesa che voglia di aderire a quel protocollo non ce n’era da ambo le parti. La freddezza l’ha fatta da padrona anche durante il cerimoniale: nessuna foto a ritrarre le due con i rispettivi trofei in mano, nessun complimento nel discorso della Gracheva alla rivale e dedica della vincitrice «all’Ucraina e a tutte le persone che in questo momento stanno combattendo e morendo». Per la Kostyuk non si tratta di una prima volta. Lo scorso settembre, eliminata al 2° turno degli US Open, evitò di stringere la mano alla bielorussa Sabalenka, preferendo far tintinnare le racchette. […] A gennaio, invece, in Australia, durante il primo Slam della stagione, si arrivò a un passo dall’incidente diplomatico per via di alcune bandiere russe comparse sugli spalti. Il caso più eclatante riguardò la russa Rakhimova e l’ucraina Baindl, e vide coinvolto addirittura l’ambasciatore ucraino Myroshnychenko, che prima condannò la presenza di una bandiera russa a bordo campo e poi scrisse alla federazione australiana chiedendo di inasprire la sue linee di condotta in materia di neutralità. Appello inascoltato da alcuni tifosi russi in cui si imbatté Srdjan Djokovic, papà di Nole, che dopo la vittoria ai quarti del serbo contro Paul, si radunarono fuori dallo stadio avvolti da bandiere e intonando inni e slogan pro Putin. La vicenda si concluse con la loro espulsione dal torneo e papà Srdjan assente dagli spalti nel match successivo. Due mesi dopo, la guerra fredda accesasi sul circuito sembra ancora lontana da una soluzione. 

Niente Usa per Djokovic. A Indian Wells torna Berrettini (Francesca Schito, Il Tempo)

Niente Stati Uniti per Novak Djokovic. In America «la legge è uguale per tutti» e a nulla sono valsi gli appelli della Us Tennis Association per avere una deroga che permettesse al numero uno del mondo di partecipare al primo Masters 1000 della stagione, quello di Indian Wells che prenderà il via domani in California: Nole non è vaccinato contro il Covid e per mettere piede sul territorio americano il vaccino è obbligatorio. Per il secondo anno consecutivo dunque il campione di Belgrado non parteciperà a questo Masters, confermando la sua volontà a rimanere un no vax. Lo stesso problema si porrà al successivo Masters 1000 che andrà in scena a Miami subito dopo Indian Wells. A meno di possibili, seppur improbabili, cambiamenti di cambi di fronte con la concessione di un pass provvisorio per il serbo. Dopo la sconfitta subita per mano di Daniil Medvedev a Dubai, Djokovic dovrà ora rinunciare ai tornei americani. Chi invece ci sarà, oltre a Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti e Fabio Fognini, è Matteo Berrettini reduce dal forfait ad Acapulco contro Rune. Il 26enne romano si è fermato sul 6-0 1-0, dopo alcuni consulti e l’interruzione per la pioggia. Eppure, per fortuna, quello di Acapulco sembra essere un infortunio non grave: «Sono triste che il torneo si sia chiuso così. A metà primo set […] ho sentito qualcosa al polpaccio e dietro il ginocchio, e ho temuto il peggio perché il dolore continuava a peggiorare. La risonanza magnetica ha detto però che sono stato fortunato a fermarmi, i risultati sono migliori del previsto, quindi viaggio per Indian Wells nella speranza di competere». Per ora l’azzurro è nel tabellone principale del primo Masters 1000 americano, la speranza è quella di vederlo in campo.

Gli Usa chiudono le porte: “Djokovic? Nessuna deroga a chi non si è vaccinato” (Stefano Semeraro, La Stampa)

Djokovic o non Djokovic? Per ora buona la seconda. Dopo aver spadroneggiato in Australia, conquistando il suo 22° Slam grazie alla cancellazione del bando di tre anni inflittogli nel 2022 per le stranote vicende […], il numero 1 del mondo nonostante settimane di lavorio diplomatico è stato costretto a ritirarsi dal torneo di Indian Wells, il primo dei due Masters 1000 americani di marzo, che parte domani. E con tutta probabilità dovrà rinunciare al secondo, quello di Miami, in programma dal 22. Gli Usa, infatti, apriranno ufficialmente le frontiere ai non vaccinati solo l’11 maggio; Djokovic, da parte sua, è renitente all’inoculazione e a nulla sono valsi appelli di provenienza più che autorevole, dall’Atp alla federtennis Usa. Persino i due senatori di California e Florida Marco Rubio e Rick Scott hanno inutilmente chiesto al Presidente Biden di intercedere presso l’agenzia della sicurezza e dei trasporti (TSA) perché concedesse l’esenzione richiesta dal fuoriclasse serbo: spiacenti, niente favoritismi. Novak potrà dunque essere in campo a settembre per gli Us Open […], nel frattempo però rischia di perdere il primato in classifica. Si riapre così per il tennis la stagione, che pareva conclusa, dei bandi e delle esclusioni, in attesa di sapere se sull’altro fronte, quello tragico della guerra in Ucraina, Wimbledon ripeterà l’ostracismo a russi e bielorussi oppure, come sostengono Daily Telegraph e Sport Illustrated: “è pronto a riaprire per tutti i Doherty Gates. L’All England Club e la federazione inglese, che nel 2022 hanno pagato caro il bando […] con una multa da un milione di dollari e la cancellazione dei punti Atp e Wta, per ora non si sbottonano […]. Secondo il Daily Telegraph, ai russi in cambio dell’ammissione sarebbe richiesto l’impegno scritto a non «promuovere o esaltare in nessun modo durante il torneo» la guerra di Mr. Putin. Il tennis, quasi all’unanimità, intanto preme per evitare una seconda macchia sui Championships. «Voglio giocare Wimbledon» grida l’ex n.1 Daniil Medvedev, mentre l’altro moscovita Rublev non risparmia continui appelli alla pace. Ma c’è anche chi si mette di traverso, come la ex top 5 ucraina Elina Svitolina […] e la sua connazionale Marta Kostyuk, che ad Austin dopo aver battuto in finale la russa Gracheva si è rifiutata di stringerle la mano. «Vincere così per me è speciale». L’ora più buia, fuori e dentro lo sport, non è ancora passata […].

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