ATP Madrid: Khachanov e Karatsev si aggiudicano i derby russi, fuori a sorpresa Rublev e Medvedev!

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ATP Madrid: Khachanov e Karatsev si aggiudicano i derby russi, fuori a sorpresa Rublev e Medvedev!

Khachanov ha la meglio in due set nel derby con l’amico Rublev, mentre Karatsev ottiene la sua terza vittoria contro un top3 eliminando Medvedev

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Aslan Karatsev - ATP Madrid 2023 (foto: twitter @atptour)
 

La mattinata di Madrid, dove vanno in scena in questo martedì 2 maggio gli ottavi di finale, ha invertito le gerarchie in casa Russia. I due derby sono infatti finiti ai giocatori sfavoriti per risultati recenti e ranking: Karen Khachanov e Aslan Karatsev hanno superato Andrey Rublev (il vincitore di Montecarlo) e Daniil Medvedev (campione a Miami). Si conferma quindi la tendenza che vede Madrid come il torneo delle sorprese per quanto riguarda il tabellone maschile. Ecco le cronache dei due match.

[10] K. Khachanov b. [5] A. Rublev 7-6(8) 6-4 (Giuseppe Di Paola)

Prima quarto di finale in carriera in un Masters 1000 su terra rossa per Karen Khachanov. Il numero 12 al mondo conquista l’accesso al turno successivo aggiudicandosi in due set la sfida con il connazionale e compagno di doppio Andrey Rublev, numero 6 al mondo e testa di serie numero 5 del seeding spagnolo. Quella odierna è la terza vittoria in carriera su terra rossa per Khachanov contro un top10, la prima dal successo contro Del Potro al Roland Garros 2019. Il bilancio dei precedenti recita adesso 4-3 Khachanov, con il ventiseienne che si vendica della sconfitta subita a Montecarlo qualche settimana fa. Un match molto equilibrato con i due che mostrano ottime percentuali per entrambi di punti vinti con la prima (80%) e con Khachanov che trionfa nonostante il minor numero di vincenti e il maggior numero di errori non forzati.

Primo set: l’equilibrio regna sovrano. Khachanov ha la meglio su un nervoso Rublev

Primo set all’insegna dell’equilibrio più totale. Entrambi sono solidi al servizio e concedono poco o nulla all’avversario. In dodici turni al servizio, solo due giungono ai vantaggi. Rublev gioca meglio nella fase iniziale con Khachanov che vive un po’ più di alti e bassi ma emerge alla distanza. Il numero 6 al mondo è quello dei due meno solido a livello mentale. Rublev, infatti, inizia una battaglia con FoxTenn ed il Chair Umpire per alcune chiamate. Nell’undicesimo game la grafica non funziona ma la palla viene chiamata fuori, con Rublev non molto d’accordo con la chiamata. Un parziale così equilibrato che non poteva non finire al tie-break. Il recente vincitore del torneo di Montecarlo parte meglio aggredendo l’avversario. Tre errori, due dei quali di rovescio, di Khachanov e due vincenti di Rublev valgono la prima mini fuga sul 5-2. Nonostante il vantaggio Rublev trova il tempo di litigare nuovamente con la tecnologia per un’altra chiamata su un ace del connazionale. Sul 6-4 Rublev ha due set point. Il più giovane dei russi prima subisce la rimonta di Khachanov poi trova la forza di annullare due set point ma è costretto a capitolare alla terza occasione con il numero 12 ATP che aggredisce il suo rovescio e chiude 10-8 con una palla sulla riga che non convince ancora Rublev. Set equilibrato sia per il numero di punti vinti (43-41 per Khachanov) sia per il saldo vincenti-gratuiti (-4 Khachanov, -2 Rublev). A fare la differenza è stata la migliore solidità del numero 12 al mondo nei punti chiave.

Secondo set: basta un break a Khachanov per chiudere la contesa

Khachanov è 18-0 in stagione quando ha vinto il primo set ed il nervosismo accumulato da Andrey Rublev a fine primo pesa sull’inizio del secondo parziale. Il numero 6 al mondo in un batter d’occhio si ritrova sotto 0-40. Rublev trova supporto nel servizio per togliere le castagne dal fuoco. Il break è nell’aria e il primo momento di rottura della partita arriva nel terzo game. Khachanov gioca meglio da fondocampo rispetto all’amico-avversario e lo punisce. Rublev commette un sanguinoso doppio fallo che porta il game ai vantaggi. Khachanov domina da fondo, guadagna metri e chiude a rete per conquistarsi la palla break. Una pessima volèe di Rublev consegna il break. Dopo un primo set avaro di palle break anche Rublev si conquista l’occasione di rimettere il match in equilibrio. Khachanov continua a dar seguito alla solidità mostrata in tutto il match, mette pressione a Rublev e chiude con una discesa a rete. Il match si gioca sui servizi di Khachanov, ma la mano del numero 12 al mondo non trema mai. Anzi Khachanov si dimostra brillante anche in fase di recupero. Il ventiseienne di Mosca non concede più nulla e chiude con una prima vincente dopo un’ora e quarantaquattro minuti.

[Q] A. Karatsev b. [2] D. Medvedev 7-6(1) 6-4

È una prestazione entusiasmante quella di Aslan Karatsev, che sembra essere tornato indietro nel tempo di un paio di anni. Questa volta però il palcoscenico non è l’Australian Open, bensì il Mutua Madrid Open, dove il russo raggiunge per la prima volta in carriera i quarti di finale in un Masters1000. Ci riesce battendo niente meno che Daniil Medvedev, testa di serie n°2, in un match ben più dominato di quanto non dica il punteggio.

Medvedev è il primo ad allungare nel terzo game dell’incontro, ma il contro-break è immediato, con Karatsev che grazie al suo gioco d’anticipo inizia a mettere seriamente in difficoltà il connazionale, con risposte profonde sui piedi difficili da gestire. Gli scambi si allungano e non sempre è Medvedev a vincerli, come ci si sarebbe potuto aspettare: anche se la sua proverbiale solidità da fondo è difficile da scalfire. Con un numero risicatissimo di errori gratuiti, Daniil torna a mettere pressione ad Aslan, guadagnandosi due palle break nel settimo game. Karatsev però non è da meno in termini di solidità e si salva con servizio e dritto. La strada è piuttosto tracciata verso il tie-break, con entrambi i giocatori che ci arrivano senza soffrire troppo (con un po’ di fortuna in più Medvedev, che colpisce fortunosamente il nastro sul 30-30 nel dodicesimo gioco). Qui, a sorpresa, è un assolo del n°121 del mondo, che spara vincenti da tutte le parti (servizio, risposta, dritto e rovescio) e concede un solo punto al suo avversario, visibilmente nervoso. “Non ricomincio a giocare fino a quando non smettono di fischiarmi” – ha detto a metà del tie-break l’ex n°1 del mondo a Bernardes, scontrandosi con un pubblico indisciplinato che ha iniziato a fischiarlo soltanto perché ha mimato di scagliare una pallina, senza poi compiere il gesto.

Il meritatissimo 7-6(1) con cui Karatsev si prende il primo set è il giusto riconoscimento per un set sì molto equilibrato, ma che alla fine lui stesso è andato a prendersi con coraggio e rimanendo sempre fedele al suo stile di gioco senza mezze misure. Tattica che continua a pagare anche in avvio di secondo parziale: il semifinalista dell’Australian Open 2021 continua a rispondere meravigliosamente, con Medvedev che non fa in tempo neanche a completare il movimento del servizio che è già costretto a colpire. Il n°2 del tabellone continua a manifestare il suo nervosismo, dicendo al supervisor di non capire la scelta di non farlo giocare sul Manolo Santana, dove c’è più spazio oltre la linea di fondo. In ogni caso, resta sempre Aslan a fare la partita: il break è nell’aria e arriva nel quinto gioco, con Daniil quasi impotente di fronte alle risorse del suo rivale. Il qualificato russo (che dalla prossima settimana rientrerà in top100, intorno al n°90) non ha problemi ad allungare e a conservare il vantaggio, perdendo appena due punti negli ultimi tre turni di battuta e firmando la sorpresa di giornata. È un successo meritatissimo da parte di Aslan – il sesto contro un top10, il terzo contro un top3 – che trionfa 7-6(1) 6-4 e attende Fritz o Zhang nei suoi primi quarti di finale in carriera in un Masters1000.

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