Alcaraz stende Zverev (Lenzi). Zhang fa la storia. Un cinese nei quarti (Strocchi). Madrid si ribella al bad boy Rune (Giammò)

Flash

Alcaraz stende Zverev (Lenzi). Zhang fa la storia. Un cinese nei quarti (Strocchi). Madrid si ribella al bad boy Rune (Giammò)

La rassegna stampa di mercoledì 3 maggio 2023

Pubblicato

il

Alcaraz stende Zverev. Medvedev fischi e k.o. (Claudio Lenzi, La Gazzetta dello Sport)

Madrid sorride allo spagnolo Carlos Alcaraz e fischia Daniil Medvedev. Non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che il russo, al contrario del solito, s’innervosisce al tal punto da arrendersi in due set al connazionale Karatsev, ieri tutt’altro che irresistibile. E così il quadro dei magnifici 8 del quarto Masters 1000 stagionale prende tutta un’altra piega. La sfida ai quarti di finale tra il 20enne (li compie dopodomani) spagnolo idolo dei tifosi e Khachanov mette di fronte gli unici due top 10 del tabellone sopravvissuti: Alcaraz ci è arrivato in appena un’ora e 23 minuti contro uno Zverev irriconoscibile e impotente, il russo grazie a una prestazione di spessore contro il vincitore del 1000 di Monte Carlo, il 25enne Rublev. Un’altra battaglia della parte alta è quella tra il tedesco Altmaier, arrivato come lucky loser, contro l’esperto di imprese Borna Coric, il croato capace di vincere il Masters di Cincinnati nel 2022 da n.152 al mondo. Intanto, agli ottavi, si è preso il match-maratona contro lo spagnolo Davidovich Fokina. Nella parte bassa del tabellone, addirittura, non ci sono più né Medvedev, né Fritz. Il russo è apparso nervoso, più attento a rispondere alle provocazioni del pubblico che alle giocate di Karatsev. “Certi individui vengono allo stadio solo per fischiarmi” ha ribadito dopo la sconfitta. Chi ringrazia è Zhizhen Zhang, il collezionista di record: prima la top 100, poi la vittoria in un 1000 (la prima di un giocatore cinese sulla terra rossa nel circuito Atp e contro un top 10) e ora i quarti a Madrid, grazie a una stupenda rimonta sullo statunitense Taylor Fritz, che sciupa 3 match point prima di arrendersi 10-8 al terzo.

Zhang fa la storia. Un cinese nei quarti (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Un’altra pagina storica per lo sport della sua Cina. Zhizhen Zhang, n.99 della classifica mondiale ma già sicuro di balzare almeno tra i primi 70 lunedì, a Madrid diventato il primo cinese a qualificarsi per i quarti di un Master 1000. Il 26enne nato a Shanghai, 24 ore dopo la prima affermazione ai danni di un top 20 ottenuta in rimonta sul britannico Cameron Norrie (n.13 Atp) aggiudicandosi il tie-break degli ultimi due set, si è ripetuto cogliendo uno scalpo ancor più quotato, quello dello statunitense Taylor Fritz n.10 del mondo: Zhang, per mettere a segno la prima vittoria in assoluto su un top ten, ha anche salvato tre match point nel tie-break decisivo (chiuso 10-8), così da alzare le braccia al cielo dopo quasi 2 ore e 30′. C’è comunque tanta Europa nella formazione tennistica del primo cinese a entrare nella top 100 Atp, muro infranto nell’ottobre 2022. Fisico imponente (1,93 per 87 chili), colpi potenti e incisivi, Zhizhen si è allenato per un periodo all’accademia di Riccardo Piatti, seguito in particolare da Cristian Brandi, poi al fianco di Jannik Sinner nel momento dell’esplosione dell’altoatesino. E nella stagione 2018, il ragazzone dagli occhi a mandorla ha disputato la serie A1 con il Circolo Tennis Massa Lombarda, battendo Matteo Berrettini nella sfida con i campioni d’Italia della Canottieri Aniene. Se non fosse stato per il Covid e le conseguenti severe restrizioni Zhang sarebbe molto probabilmente salito prima alla ribalta. In ogni caso, già al n. 66 virtuale, Zhizhen può continuare a sognare: domani si giocherà un posto in semifinale con il redivivo Aslan Karatsev, n.121 Atp (rientrerà in Top 100 grazie a Madrid). […] L’altro incrocio russo ha promosso, un po’ a sorpresa, Karen Khachanov (n.12), che si è preso la rivincita su Andrey Rublev (n.6) della sconfitta patita a Monte-Carlo. E’ il 26enne di Mosca l’ostacolo odierno per un arrembante Carlos Alcaraz, che ha di nuovo travolto il tedesco Alexander Zverev proprio come in finale 12 mesi fa. Il 19enne spagnolo con il bis tornerebbe n. 1.

Madrid si ribella al bad boy Rune (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

Stanchi dei soliti gesti bianchi? Cavalleria e sportività sono per voi categorie desuete e siete tra coloro che credono invece che il tennis debba sempre più assomigliare a un corpo a corpo senza regole all’insegna delle dispute verbali? Holger Rune è quel che fa per voi. Il danese, n.7 del mondo, c’è ricascato. Cambiano i tornei, gli avversari e le condizioni. Ma per accenderlo basta un punto contestato, un pubblico schierato tutto in suo sfavore e un match dall’esito in bilico. Di identico, due giorni fa a Madrid così come a Montecarlo contro Jannik Sinner, c’è Carlos Bernardes, veterano arbitro di sedia, ancora una volta nei panni del preside a cui è toccato provare a far ragionare il discolo giocatore. Impegnato contro Alejandro Davidovich Fokina nel terzo turno del Masters 1000 di Madrid, a metà primo set Rune chiude il game del 3-4 andando a segno con una prima di servizio giudicata larga dallo spagnolo ma non da Foxtenn, il sistema per le chiamate elettroniche che dal 2025 prenderà il posto dei giudici di linea su tutto il circuito. Fokina è incredulo, e con lui il pubblico, anche perché dirà poi «si vede che il segno era fuori». A nulla è valsa la chiamata del Supervisor, né l’invito a Bernandes di scendere dalla sedia e verificare con i suoi occhi. La regola parla chiaro: la chiamata del computer non si può invertire. E però c’è un segno lì che dice il contrario. O meglio: c’era. Perché durante lo scambio di battute tra lo spagnolo e il giudice di sedia, Rune decide di andare a verificare da vicino il rimbalzo della discordia. Sembra incerto sul da farsi ma in realtà ha il suo piano già chiaro in testa. Basta una pedata per cancellare il segno contestato. «Mi ero accorto che l’aveva cancellato, ma l’avevano già approvato quindi non mi importava – ha detto Davidovich – Il pubblico però s’è infastidito e si è schierato ancora di più dalla mia parte». Lo stadio diventa una bolgia, mentre Bernardes coglie l’occasione per bacchettare il monello scandinavo: «Ti dirò una cosa, e vale per tutta la partita. Te l’avevo già detto a Montecarlo. Ci sono pubblici che non puoi controllare se continui a comportarti così. Limitati a giocare a tennis». E’ stato anche grazie al clima infuocato se, dopo oltre tre ore di partita, lo spagnolo è riuscito ad imporsi in tre set. Fredda stretta di mano tra i due, poi le giustificazioni di Rune dai suoi profili social: «Il pubblico non ha capito cosa stava succedendo. Non si può invertire la chiamata del computer. Il giudice di sedia e il Supervisor hanno impiegato molto tempo per spiegarlo al mio rivale ma non si sono preoccupati di comunicarlo al pubblico. La prossima volta farò un pisolino mentre discutono. Non ho nulla contro il pubblico spagnolo e non vedo l’ora di tornare a giocare a Madrid». Sarà vero? Al prossimo punto conteso l’ardua sentenza.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement