ATP Madrid, Alcaraz: "Roland Garros? Mi sento tra i favoriti per la vittoria"

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ATP Madrid, Alcaraz: “Roland Garros? Mi sento tra i favoriti per la vittoria”

Carlos Alcaraz è felice del rispetto che si sta guadagnando in campo e fuori. E, sul nascere campioni, avverte: “Se non unisci il talento al lavoro, non ottieni nulla”

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Carlos Alcaraz – ATP Madrid 2023 (foto via Twitter @MutuaMadridOpen)
 

Ventesima vittoria di fila nei tornei ATP in terra spagnola, venti candeline da soffiare! Giornata da incorniciare per Carlos Alcaraz. La vittoria su un tenace Borna Coric gli ha dato l’oppotunità di centrare la finale al Mutua Madrid Open 2023.


Non sento grande differenza – dice Alcaraz – in questo momento nell’aver compiuto 20 anni. Non sono più un adolescente ma sono la stessa persona di ieri (sorride). Non mi sento più adulto o con più esperienza solo perché ho compiuto 20 anni”. A Barcellona ha detto di essere cresciuto in concentrazione. Ma in cos’altro è migliorato negli ultimi 12 mesi lo spagnolo? “La concentrazione è tutto per me. E’ fondamentale essere concentrati per tutta la gara”.

Non è stata la sua partita più bella, ma i meriti sono tutti di Borna Coric. Alcaraz ha avuto difficoltà a sbloccarsi nel primo set, mentre ha cambiato passo nel secondo: “Sapevamo già che sarebbe stata una battaglia contro Borna. E’ un grande giocatore, quindi non ci ha colto di sorpresa. L’inizio della partita è stata molto impegnativo, ma abbiamo retto con le nostre armi e alla fine la gara è caduta dalla nostra parte”.

Per lo spagnolo è il momento di godersi il successo: “Ho un gruppo abbastanza numeroso e ci godiamo sempre quello che arriva di giorno in giorno, oltre alle vittorie. È una cosa fondamentale per me: il tennis non è solo soffrire e divertirsi in campo, bisogna avere anche il tempo per assaporare e godersi il percorso che compiamo. È vero che non ho nemmeno molto tempo per fermarmi a pensare, è appena il mio secondo anno sul circuito, ma domenica avrò la mia quarta finale del Masters 1000, ho già vinto un Grande Slam e sono stato n. 1 al mondo. A 20 anni ho appena iniziato la mia carriera, ma ho lottato tanto per essere in queste condizioni, ho lavorato tantissimo per farlo. Non ho le vertigini nonostante tutto quello che sto vivendo”.

Ma campioni si nasce o si diventa? “Ci sono molte persone che mi dicono che sono nato per essere un tennista, ma se non ci metti il lavoro quotidiano e la voglia ogni giorno, non ottieni niente al di là del dono che hai ricevuto. Ci sono stati tanti giocatori che puntavano ad esserlo da giovani. Ma poi non ci sono riusciti e sono rimasti ai margini. Devi unire il talento al lavoro. Senza questo e senza il voler essere il migliore, non si ottiene nulla”.

Per Alcaraz è fondamentale il rispetto per gli avversari: “Me lo sto guadagnando gara dopo gara. In campo noto che gli avversari fanno fatica a battermi, noto quel poco rispetto che si guadagnano i migliori giocatori”.

Si sente il favorito per il titolo finale qui a Madrid? “Non mi sento il miglior giocatore del mondo in questo momento, cerco di pensare a me stesso e di fare del mio meglio, ma non mi sento superiore a nessuno. Tsitsipas ha perso ai quarti ma questo non significa che io stia meglio, né che vincerò il torneo. Struff merita di esserci, proprio come Karatsev, entrambi hanno giocato ad altissimi livelli. Solo perché sto ottenendo buoni risultati non significa che vincerò quella finale, bisogna essere concentrati e non dare nulla per scontato”.

Sei il grande candidato alla vittoria del Roland Garros? “Non lo so, alla fine c’è Tsitsipas che è di grande livello, Djokovic sarà sempre il favorito, Nadal anche perché è il suo torneo. Anch’io mi metto in cima a quella lista, penso di giocare a un buon livello e di avere buoni risultati, giocando con molta fiducia”.

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