Al Challenger di Vicenza è stata la giornata di Luca Nardi

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Al Challenger di Vicenza è stata la giornata di Luca Nardi

Il tennista azzurro vince una sfida drammatica contro Dalibor Svrcina davanti a un pubblico numerosissimo ed entusiasta.

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Luca Nardi - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
Luca Nardi - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
 

La partita di Luca Nardi contro il ceco Dalibro Svrcina è stata una sorta di viaggio agli inferi con il tennista pesarese che ha avuto tutto il tempo di scavare dentro di sé alla ricerca dei propri fantasmi che poi è fortunatamente riuscito ad esorcizzare. Conoscete tutti il non ancora 20enne talento marchigiano, con la sua classe cristallina che si manifesta in una facilità di tocco che non ha eguali. La pallina esce dal suo piatto corde con una fluidità che spesso annichilisce l’avversario, purtroppo alternata a momenti di assenza che portano a svarioni inaspettati. E’ stata un po’ la storia del match di secondo turno contro Dalibor Svrcina, di un anno più grande di lui. Quanto a talento e facilità di tocco non è che il ragazzo ceco sia molto da meno, e anche quanto a distrazioni ha dato vita a una bella gara con l’azzurro. Se poi aggiungiamo che entrambi hanno avuto dei grossi problemi fisici con ripetuti interventi del fisioterapista (due volte per Nardi e una per Svrcina) avrete il quadro di come sia stata drammatica la partita che ha visto Nardi partire lento, perdere il primo set e manifestare fastidio alla coscia sinistra già abbondantemente fasciata. E anche la faccia tradiva un certo disagio, almeno fino a quando un ragazzo, che passava in motorino sulla strada adiacente, non urlava a squarciagola “Forza Nardi!!!”, strappandogli un sorriso. Poi, per quei capovolgimenti di fronte che solo il tennis sa offrire, cambiava improvvisamente lo scenario con l’italiano che cominciava a sbagliare molto meno, passando il testimone all’avversario. Il numerosissimo pubblico si rianimava e sospingeva Nardi a vincere un secondo combattutissimo set e un terzo in cui Svrcina aveva ormai alzato bandiera bianca. Così Nardi col punteggio di 3-6 7-6(5) 6-2 poteva alzare le braccia al cielo dopo quasi tre ore di lotta e consegnarsi ai selfie e alla firma degli autografi.

Nei quarti gli toccherà lo spagnolo Pabro Llamas Ruiz (n.22 ATP) che ha eliminato in rimonta uno Stefano Travaglia (4-6 6-1 6-2) troppo impegnato a lamentarsi delle condizioni del campo e a battibeccare con il giudice arbitro per concedere la necessaria concentrazione a un match che si stava complicando. Male anche Franco Agamenone che spreca molto contro l’argentino Roman Andres Burruchagae e finisce per arrendersi 7-6(3) 6-2. A fine partita Franco era piuttosto sconsolato e si lamentava della sua stagione che fin qui gli ha riservato ben poche soddisfazioni. E toccandosi la testa ci diceva che il problema era tutto lì dentro. Come per tutti gli atleti, del resto, sempre alla ricerca di quella convinzione di sé così difficile da trovare e tanto facile da perdere. Adesso si giocherà l’ultima fiche sulla terra del Challenger di Perugia e poi preparerà la stagione sull’erba. Oltre a cercare un nuovo mental coach dopo la separazione da Mirta Iglesias.

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Da Agamenone a Zeppieri, male gli italiani nella settimana Challenger. Nardi ko con Van Assche in tre set

Peccato per un buon Luca Nardi che capita nella parte sbagliata di tabellone.

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Luca Nardi, Napoli 2022 - Credit: Riccardo Lolli - Tennis Napoli Cup

La settimana Challenger vedeva il suo appuntamento più importante a Orleans (cemento, categoria 125) con un campo di partecipanti degno di ben altro livello, basti pensare che il nostro beniamino, il britannico Jack Draper (n.106 ATP) si è dovuto accontentare dell’ottava testa di serie. Tre gli italiani ai nastri di partenza e proprio da uno di loro vogliamo iniziare, da Luca Nardi che al secondo turno è capitato malissimo perché un Luca Van Assche (n.69 ATP) al secondo turno non sarebbe una bella pesca nemmeno a livello ATP. Diciannove anni il Luca francese (ma, ricordiamo, figlio di mamma italiana), uno in più il Luca nostrano che è partito subito ben allacciato, tanto da condurre con sicurezza le danze e da vincere il primo parziale grazie ad un break decisivo nel nono  game, complice un sanguinoso doppio fallo del francese. Che però nel secondo set pareggia ben presto i conti, strappando subito il servizio al pesarese e andando a servire sul 5-3. Peccato però che nel momento decisivo gli tremi un pò il braccio, facendosi trascinare a un pericolosissimo tie-break. In cui però domina, come dominerà un terzo set senza storia, deciso da un break immediato (cui ne seguiranno altri due) che fisserà il punteggio sul 4-6 7-6(2) 6-1. Un match davvero interessante in cui entrambi hanno giocato un ottimo tennis pieno di cambi di ritmo e di ricami, confermando i rispettivi pregi e difetti. Veloce di piedi ma un po’ leggerino Van Assche, un genio con la racchetta Nardi che però ancora una volta si lascia prendere da quella sorta di nobiliare indolenza che talvolta gli impedisce di dare un seguito alle sue brillanti intuizioni. In ogni caso un incontro un po’ mortificato dalla collocazione a un secondo turno Challenger, siamo infatti convinti che questa sarà una sfida che si ripeterà spesso e su ben altri palcoscenici. Adesso per il Luca francese un match da far tremare i polsi contro l’ex n.7 del mondo, il belga David Goffin, testa di serie n.5, e autore dell’eliminazione all’esordio (7-5 6-4) di un deludente Mattia Bellucci.

Fuori al secondo turno anche Giulio Zeppieri che, dopo aver vendicato il suo amico Musetti contro il canadese Gabriel Diallo, ha ceduto a sorpresa 6-4 7-6(2) al 21enne britannico, di origini francesi, Arthur Fery (n.362 ATP).

Al Challenger 75 di Braga (Portogallo, terra battuta) erano otto gli italiani in tabellone, ma nessuno di loro ha avuto particolare fortuna. Eliminati al secondo turno Franco Agamenone (dal francese Titouan Droguet che Musetti, tanto per rimanere in tema, ben ricorda dagli ultimi US Open), Alessandro Giannessi (da Duje Ajdukovic che continua ad essere autentica bestia nera dei nostri tennisti) e Matteo Gigante che cede 6-4 1-6 6-1 al libanese (ex tedesco) Benjamin Hassan (n.208 ATP). Fuori subito Francesco Passaro, che in questa stagione si sta regalando ben poche soddisfazioni, Francesco Maestrelli (idem come sopra), Stefano Travaglia, Edoardo Lavagno e Riccardo Bonadio.

 

Al Challenger 125 di Bogotà (Colombia, terra battuta) a difendere i nostri colori c’era il neo 21enne italo-venezuelano Lorenzo Claverie (n.811 ATP) che, eliminato al secondo turno del tabellone cadetto, era stato ripescato come lucky loser. Salvo poi meritarsi la sua fortuna battendo contro pronostico il cileno Gonzalo Lama (n.384) con un doppio tie-break. Poi, proprio nel giorno del suo compleanno, si concludeva la sua avventura contro l’argentino Renzo Olivo che lo batteva col punteggio di 7-5 6-1.

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Presentato ad Olbia il Challenger di metà ottobre

Muove i primi passi la nuova creatura di Marcello Marchesini e di MEF Tennis Events

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Challenger Olbia - Foto Gianuario Canio

L’Olbia Challenger, torneo ATP Challenger 125 dal montepremi di $160.000, organizzato da MEF Tennis Events, è stato presentato alla Biblioteca Comunale di Olbia. Una settimana di fuoco, dal 15 al 22 ottobre, vedrà sfidarsi tanti giovani tennisti e diversi campioni affermati che vorranno lasciare il segno sui campi in greenset del Tennis Club Terranova. L’evento chiude il filotto di tornei organizzati nel 2023 da MEF Tennis Events, cominciato a gennaio con tre tappe a Tenerife (due ATP Challenger 75 ed un ATP Challenger 100) e proseguito poi tra giugno e settembre con Perugia (ATP Challenger 125), Todi (ATP Challenger 75), e Parma (WTA 125). La conferenza si è aperta con i contributi video del Presidente della FITP Angelo Binaghi e del Vice Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Fasolino. Il Presidente della FITP Angelo Binaghi ha aperto la conferenza con un intervento in video: “Siamo in un momento storico in cui tutto il mondo guarda l’Italia grazie agli eventi che stiamo organizzando ogni anno. Un torneo di tennis è un ottimo metodo per diffondere ovunque il marchio Sardegna, è però fondamentale che questo sia soltanto un incipit verso un progetto che acquisisca continuità anche grazie alle istituzioni”.

A sorpresa è arrivato anche il saluto del coach di Matteo Berrettini, Vincenzo Santopadre: “Tanti ragazzi come Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti e lo stesso Matteo sono passati attraverso l’ATP Challenger Tour, una tappa imprescindibile per crescere come giocatori. In questo settore considero MEF Tennis Events un’assoluta garanzia; il lavoro di Marcello Marchesini e dei suoi collaboratori è eccezionale e costante, a loro auguro il meglio per la riuscita di questo e degli eventi a venire”.

Entusiasta e fiero anche il neo Presidente del Tennis Club Terranova Giuseppe Bianco, per un’avventura che a livello organizzativo è cominciata da parecchio tempo: “Circa un anno fa ci è stata presentata la possibilità di organizzare un torneo di tennis professionistico nel nostro circolo. Inizialmente sarebbe dovuto trattarsi di un evento più piccolo, ma la forte collaborazione con l’ATP da parte di MEF Tennis Events ci porta oggi ad ospitare un ATP Challenger 125. Non vediamo l’ora di iniziare, ma soprattutto sono contento per le parole delle istituzioni che mi rassicurano sulla possibilità che questo sia soltanto un anno zero, in grado di aprire la strada verso una lunga serie di tornei come questo”.

 

Da Fognini a Paire: ad Olbia ci sarà da divertirsi – L’ottima posizione in calendario faceva presagire il meglio ed effettivamente l’entry list dell’Olbia Challenger si rivela all’altezza delle aspettative. Alla chiusura delle iscrizioni il campo partecipanti è uno dei più interessanti che la categoria abbia potuto vantare nella stagione in corso. Per gli appassionati italiani il nome che spicca all’occhio è quello di Fabio Fognini. Ex numero 9 ATP, campione del Masters 1000 di Montecarlo nel 2019 e trascinatore, al netto delle recenti polemiche, in Coppa Davis: il ligure non ha bisogno di presentazioni. Attualmente numero 129 del mondo, Fognini ad Olbia non verrà per fare la comparsa ma scenderà in campo con l’obiettivo di guadagnare punti utili al ritorno in top 100.  Arriverà sull’isola con lo stesso obiettivo il francese Benoit Paire, da anni uno dei giocatori più spettacolari dell’intero circuito e recentemente in netta ripresa. La prima testa di serie sarà il numero 80 del mondo Alexandre Muller. Il transalpino in stagione si è già aggiudicato un titolo Challenger e ha raggiunto la finale all’ATP 250 di Marrakech. Nel seeding seguono altri due top 100: l’americano Michael Mmoh ed il francese Constant Lestienne. In particolar modo il tennista a stelle e strisce quest’anno è stato protagonista di successi su giocatori del calibro di Karen Khachanov, Felix Auger-Aliassime, Alexander Zverev, Hubert Hurkacz e Denis Shapovalov. Non manca neanche la linea verde del tennis tricolore: oltre a Fognini, infatti, la truppa azzurra vanta in main draw Flavio Cobolli, Mattia Bellucci e Matteo Gigante.

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Andrea Pellegrino vince il Challenger di Bad Waltersdorf

L’azzurro recupera un match che sembrava perso e ottiene una splendida vittoria in finale con Dennis Novak

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Andrea Pellegrino - Bad Waltersdorf 2023 (foto Instagram @layjetopen)
Andrea Pellegrino - Bad Waltersdorf 2023 (foto Instagram @layjetopen)

Finalmente il Challenger 125 austriaco riesce, dopo mille rinvii per pioggia, a designare un vincitore. Ed è l’italiano Andrea Pellegrino che ha superato con una miracolosa rimonta il padrone di casa, l’austriaco Dennis Novak che in mattinata aveva portato a casa la sua tribolata semifinale contro Vit Kopriva col punteggio di 3-6 7-6 6-2. La partita era stata sospesa ieri all’inizio del terzo set e così oggi a Novak (n.253 ATP) è toccato il doppio turno: dopo aver battuto il giocatore ceco, giusto il tempo di fare una doccia, cambiarsi ed di nuovo in campo per l’atto decisivo del torneo. Il cielo sul centrale della graziosa località termale, situata a soli 40 km da Graz, continuava ad essere minaccioso, ma questo non ha intimorito il pubblico che si è assiepato numerosissimo sugli spalti (ma non è lunedì?). Novak parte a razzo lasciando l’azzurro fermo ai blocchi, tanto che in pochissimo tempo si porta avanti 6-1 4-0, apparentemente avviato a cogliere in scioltezza il suo quarto titolo a livello Challenger. Ma non ha fatto i conti con le capacità di resilienza del tennista pugliese che riesce finalmente a limitare gli errori e a far viaggiare più spedita la palla, impedendo all’avversario di colpire comodo col suo potente diritto.

Pellegrino è così protagonista di un filotto di cinque giochi consecutivi che gli consentono di raggiungere un tie-break insperato. Qui Novak torna avanti 4-2 ma Pellegrino, riconquistata la parità sul 5-5, viene premiato da un nastro assassino che gli regala un set point che viene capitalizzato con una bella prima di servizio. Nel parziale decisivo c’è una serie di break e contro-break (alla fine si conteranno ben 12 servizi persi, sei per parte) che lascia l’azzurro in vantaggio sul 5-3. E qui il servizio di Novak trema ancora quando una risposta di Pellegrino muore all’incrocio delle righe, lasciando immobile uno stremato Novak le cui gambe appaiono ora zavorrate dal set supplementare della mattina. Sul match point il 30enne originario di Wiener Neustadt cerca di ottenere il massimo dal suo diritto ma l’unico risultato tangibile è che la palla finisce larga mettendo fine alla partita col punteggio di 1-6 7-6(5) 6-3. Il tennista di Bisceglie crolla a terra per la gioia, prima di scambiare un bellissimo abbraccio con lo sconfitto di giornata, mentre il pubblico applaude calorosamente.

Per Pellegrino è la terza vittoria Challenger (Roma 2021 e Vicenza 2022 i precedenti) che gli permette di risalire al n.190 ATP e potrebbe dargli la spinta decisiva per dare l’assalto a una top 100 che vediamo assolutamente alla sua portata.

 

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