(dal nostro inviato a Parigi)
D. Altmaier b. [8] J. Sinner 6-7(0) 7-6(9) 1-6 7-6(4) 7-5
Una vera doccia fredda per gli appassionati di tennis italiani che dopo le prime trionfali giornate al Roland Garros 2023 stavano cominciando a sognare. Il n.1 d’Italia, la testa di serie n. 8 del tabellone Jannik Sinner è stato eliminato al secondo turno dal tedesco Daniel Altmaier, che dopo aver fatto fuori Matteo Berrettini al terzo turno nel 2020 si è confermato ammazza-italiani al Bois de Boulogne sconfiggendo anche Jannik Sinner dopo aver annullato due match point.
È stata una partita abbastanza strana, che vedeva Sinner largamente favorita ma che è stata molto equilibrata fin dall’inizio. L’altoatesino, dopo aver imperiosamente vinto il tie-break del primo set a zero non ha sfruttato tre palle break consecutive nel secondo set che avrebbero potuto rendere il match molto più ordinario. Invece Altmaier ha continuato con la sua strategia di proporre palle dalla parabola alta a Sinner per evitare di far “partire il flipper” dello scambio ad alta velocità, nel quale Sinner è quasi imbattibile, ed è riuscito poco a poco a trascinare il match dalla sua parte.
LA PARTITA – Sotto il sole dell’ora di pranzo sul Suzanne Lenglen, i due hanno iniziato il match giocando nella maniera che ci si aspettava: Sinner spingeva sugli scambi, soprattutto al centro, mentre Altmaier alzava molto la parabola della palla quando giocava sul diritto, per non far aumentare il ritmo e giocare sul terreno preferito di Jannik, e poi accelerava di rovescio, specialmente dal centro verso il diritto di Sinner.
Il primo a inguaiarsi sulla propria battuta era proprio l’altoatesino, che con tre gratuiti di diritto concedeva il break al settimo gioco, ma riceveva in dono il controbreak immediato per il 4-4 frutto di due gratuiti di rovescio e un doppio fallo finale.
Si arrivava quindi al tie-break, che era un assolo di Sinner: un ace e due servizi vincenti sui suoi turni di battuta, quattro errori gratuiti di Altmaier e il primo set si concludeva 7-0 al tie-break dopo 54 minuti.
Il secondo set tornava a essere legato alla regola del servizio, nessuno dei due riusciva a rispondere con sufficiente continuità per potersi conquistare un’occasione. Sul 2-2 arrivava la più ghiotta chance per Sinner, che entrando nei palleggi nei primi punti del game costringeva Altmaier all’errore e si portava 0-40. Ma le tre palle break consecutive se ne andavano però una dopo l’altra con tre gratuiti di diritto di Jannik, che non riusciva a portarsi avanti nel punteggio.
Dopo quello scossone il match si rimetteva sui binari dei turni di battuta, con solamente sei punti vinti dal battitore nei successivi sette game approdando a un secondo tie-break: così come nel primo set, anche in questo caso si giungeva sul 6-6 con i due giocatori a pari punti (33-33 nel primo parziale, 32-32 nel secondo).
Sinner concedeva il primo minibreak sul secondo punto, con un errore di diritto, ed era dunque costretto ad inseguire: prima 1-4, poi 3-6 e tre set point per Altmaier. Due servizi vincenti cancellavano i primi due, mentre sul terzo il tedesco metteva un diritto in rete. I due punti successivi seguivano la battuta, ma sul 7-7 Sinner metteva lungo un diritto da fondo centrale abbastanza insensato, e poi sul quarto set point si faceva tentare dal drop shot su una palla a metà campo e finiva per cedere punto e set, rimettendo il punteggio in parità dopo due ore e tre minuti di gioco.
La lunga pausa fisiologica prima del terzo set non era per nulla propizia per Altmaier, che si lasciava subito sopraffare da Sinner il quale, rompendo l’incantesimo dei break e sprintando verso il traguardo del parziale, chiudeva il parziale 6-1 in 30 minuti.
Poteva sembrare che Altmaier, sempre più paonazzo in volto e sempre più impegnato a conversare con il suo team quasi ad ogni punto, avesse accusato le due ore molto equilibrate dei primi due set, e invece all’inizio del quarto set era l’italiano a palesare un lieve calo e Altmaier scappava subito avanti di un break sul 3-0. Sinner però aveva cambiato condotta di gara e giocava meno colpi in mezzo al campo, cercando di aprirsi maggiormente gli angoli per gli affondi definitivi.
Sinner capitalizzava la prima palla break sul l’1-3 rimettendo il punteggio in parita, e due game più tardi sul 3-3 si giocava il game più lungo del match (20 punti) nel quale però Sinner aveva una sola palla break, peraltro annullata con autorità da Altmaier. Il tedesco era comunque sempre più in difficoltà sul proprio servizio, Sinner era riuscito a trovare la posizione per riuscire a far iniziare gli scambi e sul 4-4, alla quarta palla break, un rovescio in corridoio del tedesco lo mandava a servire per il match.
Ma il match non doveva finire così: Sinner non chiudeva due match point, uno dei quali con uno smash da tre quarti campo a cui faceva seguito un passante di Altmaier corretto dal nastro, e con l’ennesima palla corta fuori misura si esponeva al rovescio del tedesco che confezionava il 5-5.
Con due game ai vantaggi si andava al tie-break con l’orologio che segna le quattro ore di gioco. Naturalmente entrambi i tennisti erano molto stanchi e la qualità di gioco non era straordinaria: quatto minibreak e quattro gratuiti nei primi quattro punti, nessuno se la sente più di forzare al servizio, gli errori sono tanti, ma Altmaier riesce comunque a rimanere sempre avanti nel punteggio. Sul 3-4 Sinner sbagliava una volée di rovescio mettendo la palla in corridoio, il tedesco arriva a due set point sul 6-4 e con una volée di diritto manda il match al quinto set dopo 4 ore e 11 minuti di gioco.
Tutti e due erano stanchissimi, la folla provava a sostenerli, soprattutto Sinner, ma l’altoatesino era davvero sfinito, e soprattutto il suo tennis ha margini minori rispetto a quello di Altmaier, che comunque appariva decisamente il più fresco dei due. Tre errori gratuiti costavano a Sinner il break al settimo game, Jannik resisteva comunque fino al 4-5 quando iniziava una vicenda che quasi meriterebbe un articolo a parte.
Sinner trovava le ultime energie rimaste nel suo corpo e con tre vincenti andava a due palle del 5-5, incluso uno smash sulla riga. Altmaier le cancellava, ma altri due smash, incluso l’ultimo che prendeva il nastro e poi moriva due metri davanti al tedesco sanciva il 5-5.
Il pubblico era impazzito, ma il serbatoio di Sinner era secco come un Martini, e c’era una sequenza si sette punti a uno per Altmaier, il quale sul 6-5 40-0 si procurava tre match point, che però sparivano uno dopo l’altro, incluso uno con un doppio fallo. Il quarto veniva cancellato da Sinner con un passante di diritto incrociato su uno smash che mandava in visibilio i 10.000 del Lenglen. Jannik si procurava tre palle del 6-6, con la folla del Lenglen che prima sosteneva un giocatore e poi sosteneva l’altro: sulla terza chance di andare al tie-break decisivo non riusciva a chiudere due smash e poi metteva lungo un diritto, gettando poi a terra la racchetta in disgusto. Era la fine del match: un errore di rovescio prima e un ace conclusivo siglavano la vittoria di Altmaier dopo cinque ore e 26 minuti di battaglia.