Roland Garros, Sabalenka risponde solo a pochi giornalisti: "Mercoledì non mi sono sentita al sicuro in conferenza stampa"

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Roland Garros, Sabalenka risponde solo a pochi giornalisti: “Mercoledì non mi sono sentita al sicuro in conferenza stampa”

Il Roland Garros ha permesso ad Aryna Sabalenka di limitare le presenze al suo incontro con la stampa. “Devo proteggere la mia salute mentale”

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Aryna Sabalenka - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
 

Non mancherà certo di far parlare la decisione presa da Aryna Sabalenka sabato dopo la sua vittoria al terzo turno del Roland Garros. La giocatrice bielorussa, n. 2 del seeding, dopo aver battuto piuttosto facilmente la russa Rakhimova per 6-2, 6-2, non ha svolto la sua tradizionale conferenza stampa post-partita come reazione a quanto accaduto due giorni prima durante il suo ultimo incontro con la stampa.

In quell’occasione, dopo il suo match di secondo turno, le erano state poste due domande a proposito del suo sostegno dimostrato durante alcune apparizioni pubbliche al dittatore bielorusso Alexander Lukashenko e sulla sua posizione in relazione al conflitto in corso in Ucraina. Sabalenka si è rifiutata di commentare a quelle domande in quella occasione, ma l’episodio apparentemente l’ha fatta sentire “non al sicuro” durante la conferenza stampa, e di conseguenza venerdì pomeriggio dopo il suo match di terzo turno ha risposto ad alcune domande davanti a un ristretto gruppo di giornalisti invece di partecipare alla solita sessione “plenaria” alla quale tutti i reporter accreditati al torneo possono prendere parte.

So che mi può capitare di dover rispondere a domande di carattere politico e non necessariamente riguardanti il mio tennis – ha detto venerdì pomeriggio – Nel corso degli ultimi mesi ho risposto a queste domande e sono stata molto chiara a proposito di quello che penso e di quello che provo. Non ho alcun problema a rispondere a queste domande, e so che fa parte del mio lavoro, ma mercoledì scorso non mi sono sentita al sicuro durante la conferenza stampa”.

Dovrei essere in grado di sentirmi al sicuro davanti ai giornalisti durante la conferenza stampa, e per salvaguardare la mia salute mentale ho deciso di rimuovermi da questa situazione oggi, e il torneo ha supportato questa decisione. Le ultime giornate non sono state semplici e ora vorrei concentrarmi solamente sul mio tennis qui a Parigi”.

Qualcuno sicuramente ricorderà come durante il Roland Garros 2021 Naomi Osaka annunciò prima del torneo che non avrebbe partecipato ad alcuna conferenza stampa nel corso dell’evento, e in quel caso venne multata $15.000 per il rifiuto di parlare con la stampa dopo il suo primo turno, ma poi si ritirò dal torneo, scusandosi poi per il suo comportamento qualche mese più tardi.

In quel caso il torneo non fece alcuna concessione alla giocatrice nipponica, mentre in questo caso le richieste di Sabalenka sono state accomodate per mettere l’atleta bielorussa nelle migliori condizioni possibili e per salvaguardare la sua salute mentale. Non è stata messa di fronte alla scelta di pagare la multa oppure affrontare tutti i giornalisti e le è stata data la chance di parlare solamente a un piccolo gruppo di reporter che evidentemente non avrebbero posto domande “scomode”.

La faccenda fa sorgere qualche domanda: è giusto “filtrare” i giornalisti presenti alla conferenza stampa per evitare che vengano toccati certi argomenti? Per fortuna la salute mentale è ormai considerata come una cosa seria, ma esiste il rischio che questa wild card venga utilizzata con un po’ troppa facilità, sminuendone il significato? E se un’altra giocatrice avesse espresso lo stesso disagio, sarebbe stata accomodata oppure questo trattamento è stato permesso a Sabalenka solo in virtù del suo rango di n. 2 del mondo?

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