Roland Garros: Su-Wei Hsieh e Xinyu Wang sono le campionesse del doppio femminile

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Roland Garros: Su-Wei Hsieh e Xinyu Wang sono le campionesse del doppio femminile

Vittoria in rimonta per la coppia asiatica sulle nordamericane Fernandez/Townsend. Quinto titolo a livello Slam in doppio per Hsieh, il secondo a Parigi

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Xinyu Wang e Su-Wei Hsieh - Roland Garros 2023 (Twitter @rolandgarros)
 

Sono Su-Wei Hsieh e Xinyu Wang le campionesse del torneo di doppio femminile dell’edizione 2023 del Roland Garros. La coppia asiatica esce vittoriosa al termine di un match durato due ore e dodici minuti contro la canadese Leylah Fernandez e la statunitense Taylor Townsend, numero 10 del seeding parigino. Un risultato a sorpresa dopo un primo set a senso unico per le nordamericane. Match chiuso in lacrime da Fernandez per l’occasione mancata. 

Gioia immensa per la coppia asiatica con Hsieh che conquista il quinto Slam della sua carriera in doppio, il secondo Roland Garros, dopo quello conquistato nel 2014 con Shuai Peng. Un risultato per certi versi sorprendenti, vista la lunga assenza dal circuito per la tennista di Taiwan. Gioia anche per Wang che, dopo aver salutato il tabellone di singolare con un doppio 6-0 subito da Swiatek, lascia Parigi col suo primo Slam in bacheca a 21 anni. 

 

Titolo arrivato eliminando ben 5 teste di serie: al secondo turno le numero 9 del seeding Mladenovic/Zhang, agli ottavi le numero 5 Krawczyk/Schuurs, ai quarti Kudermetova/Samsonova (numero 15) e in semifinale le numero 6 Melichar-Martinez/Perez.

Difficile pensare al successo della coppia asiatica dopo aver assistito al primo set. I primi due game, durati 11 minuti, si rivelano molto combattuti. Hsieh solida a rete, Wang e Fernandez molto tese. Il primo break arriva nel terzo game con al servizio  Hsieh. Il servizio della giocatrice di Taiwan viaggia a velocità da crociera tanto che sulla seconda Wang, poco solida a rete, è costretta a giocare da fondo campo. Da quel momento Townsend e Fernandez sono un rullo compresso, lasciando solo due punti alle proprie avversarie.

Un primo set senza storia che lascia presagire poca battaglia. L’inizio di secondo set è un disastro per Townsend. Un doppio fallo, due dritti errati e un brutto smash spianano la strada per il break della coppia asiatica in apertura. 

Il calo della statunitense si ripercuote sulla sua compagna. Fernandez prova a mantenere viva la coppia e tirare su Townsend. La statunitense, che alza il livello a rete, pasticcia ancora in risposta. Gli errori del duo nordamericano permettono alla coppia asiatica di superare le difficoltà dei propri turni di servizio, sopratutto quelli di Hsieh. Nel decimo game, le due nordamericane, poco concrete e tutt’altro che incisive, portano la coppia asiatica ad avere tre set point. Sui primi due sono brave Fernandez e Townsend, sul terzo bruttissima risposta giocata da Wang. Chiamata a servire per il set Wang perde la partita con palle nuove, complice anche una Hsieh poco incisiva in questo game. Si giunge al tie-break. Parziale equilibrato dove le due asiatiche giocano complessivamente meglio tanto da conquistare altri due set point. Sul primo le due asiatiche si ostacolano a rete, sulla seconda Townsend sbaglia la volée per il 7-5 finale. 

Sulle ali dell’entusiasmo Hsieh e Wang sfruttano l’evidente stato di confusione delle due mancine. Fernandez/Townsend avrebbe anche l’opportunità di riportare il set in equilibrio, ma sciupano 4 palle break in una game fiume da 18 punti. Gioco che si rivela punto chiave del set. Da quel momento il crollo delle due mancine nordamericane è definitivo e per Hsieh/Wang è una formalità chiudere per 6-1. 

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ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card

Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

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Fabio Fognini - US Open 2023 (foto USTA/Brad Penner)

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.

Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.

Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.

 

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ATP

ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere

La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

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Alexander Shevchenko - Foto Daniele Combi

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.

Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.

Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.

 

Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.

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ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF

L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

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Dragos Madaras (SWE) - Sofia 2022 (foto Ivan Mrankov)

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.

Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…

Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.

 

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