Sinner, calo nella fase più calda dell'anno. Musetti scopre di poter giocare bene anche sull'erba

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Sinner, calo nella fase più calda dell’anno. Musetti scopre di poter giocare bene anche sull’erba

L’analisi sul momento dei primi due giocatori d’Italia: preoccupano le sconfitte inattese di Jannik, Lorenzo deve progredire sul piano mentale

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Jannik Sinner - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
Jannik Sinner - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
 

Jannik Sinner e Lorenzo Musetti sono uniti sempre da un filo diretto: sono il numero uno e numero due d’Italia, sono divisi da soli otto mesi di differenza di età e sono le due stelle polari del tennis italiano. E hanno sempre dimostrato la loro credibilità sul campo, soprattutto Sinner, autore già di due finali 1000, quattro quarti di finale a livello Slam e vincitore di sette titoli ATP. Musetti dal canto suo è cresciuto tantissimo nell’ultimo anno: il titolo ad Amburgo è stata una tappa fondamentale nel suo progresso, così come l’ottimo finale di stagione indoor. L’inizio del 2023 era stato difficile, ma a partire dalla stagione sulla terra rossa è riuscito a ritrovare buone sensazioni. Ora i due si sono affacciati alla stagione su erba con indicazioni contrastanti.

Sinner, un calo che desta preoccupazione

Il momento più critico lo sta sicuramente attraversando Jannik Sinner: l’altoatesino a partire da Roma è incappato in dei k.o. inattesi con Cerundolo al Foro Italico, con Altmaier al Roland Garros e ieri a ‘s-Hertogenbosch con Ruusuvuori. In questi appuntamenti c’è sempre stata una linea comune: buono e convincente l’ingresso nel torneo, insoddisfacente e sotto le aspettative il secondo match. Le motivazioni di questo periodo non entusiasmante possono essere molteplici: la sconfitta contro Holger Rune a Montecarlo potrebbe aver lasciato degli strascichi dal punto di vista mentale. L’azzurro stava esprimendo il miglior tennis della sua stagione, era arrivato lanciatissimo dai bei risultati ottenuti nel Sunshine Double e la semifinale contro il danese rappresentava una ghiotta occasione per affrontare da favorito in una finale 1000 Andrey Rublev e conquistare un titolo che avrebbe chiuso il cerchio di un ottimo inizio di stagione disputato. Da lì in poi non è stato più lo stesso Sinner: dopo essersi ritirato a Barcellona ha preso una pausa fino a Roma, per poi perdere partite contro avversari alla sua portata senza sfruttare occasioni ghiotte in tabelloni che avrebbero potuto permettere al miglior Jannik di fare parecchia strada. Ciò è successo soprattutto a Parigi, ma anche a ‘s-Hertogenbosch, dove ha perso da Ruusuvuori, uno che aveva sempre battuto; un ko che desta rammarico e qualche preoccupazione perchè questo calo di forma è arrivato proprio nella fase più calda della stagione. “Devo tornare a giocare con il sorriso” ha detto Sinner dopo il k.o. contro Altmaier al Roland Garros. Il fatto di avere la possibilità di fare grandi cose in grandi tornei, può aver messo una pressione ulteriore sulle spalle di Jannik, pressione che non è riuscito a controllare. Il problema è stato anche fisico: l’intensità del tennis del giocatore di Sesto Pusteria non è stata la stessa dei giorni migliori e alla distanza è spesso calato e arrivato più stanco dell’avversario, come accaduto nel match con Altmaier. Dal punto di vista dell’atteggiamento la prova più sconfortante è stata quella di ieri contro Ruusuvuori: nelle altre sconfitte su questo aspetto non si poteva recriminare nulla all’italiano, mentre nella sconfitta nei quarti in Olanda è sembrato scarico e poco presente anche sotto il profilo mentale. Mai una reazione, mai un gesto di disappunto, mai una scossa: il match è scivolato via con preoccupante facilità senza una minima inversione di tendenza. Vedremo cosa accadrà tra Halle e Wimbledon e come si evolverà il suo rapporto con l’erba, superficie che l’ha visto brillare lo scorso anno ai Championships: servono punti anche per consolidare la posizione nei primi otto della race e assicurarsi la qualificazione per le Finals di Torino, dichiarato obiettivo di Sinner per il 2023.

Musetti, arrivano le prime vittorie sull’erba. Con Tiafoe qualche rammarico

Momento diverso quello che sta vivendo Lorenzo Musetti. Non si può definire sicuramente crisi quella del giocatore carrarino, anzi: in classifica il toscano è al suo best ranking, n.17 del mondo. L’aspetto positivo della settimana a Stoccarda, conclusa con un ko nei quarti contro Tiafoe (che resta un avversario che gli sta davanti in classifica) è la consapevolezza di poter giocar bene anche sull’erba, superficie sulla quale prima di lunedì scorso non aveva ottenuto neanche una vittoria. Il miglioramento generale del tennis di Musetti passa proprio sui progressi sui campi veloci, che in questo inizio di carriera l’hanno messo in difficoltà per le aperture ampie e la posizione arretrata in campo. Il fatto di essere costretto sul verde a doversi prendere qualche rischio in più e non poter essere passivo nello scambio, giova nel tennis del 21enne italiano, esaltando le sue qualità dalla metà campo in avanti e un servizio che ha dato anche dei punti diretti. Il match di ieri contro Frances Tiafoe è girato su pochissimi punti, in particolare su un episodio sfortunato sul 4-5 del tiebreak del secondo set: un falso rimbalzo che ha permesso allo statunitense di vincere il secondo parziale e di ribaltare il match. Un altro aspetto positivo di questa settimana è stata la reazione alla dura sconfitta subita a Parigi contro Alcaraz: due vittorie che hanno permesso subito di dimenticare l’ottavo del Roland Garros. Ancora il limite principale resta la presa sulla partita dal punto di vista mentale: è bastato un episodio ieri per compromettere il match e non vedere il vero Musetti nel terzo set. Serve sicuramente più continuità e una concentrazione elevata per essere competitivi su questa superficie.

Due sconfitte quelle di ieri che portano con sé conclusioni e osservazioni diverse: Jannik Sinner e Lorenzo Musetti continuano nel loro percorso fatto da grandi picchi e momenti non semplici. L’elemento fondamentale è l’equilibrio e la calma nei giudizi sia nelle positività che nelle negatività, per vivere con la maggiore serenità possibile lo sviluppo tennistico e umano di questi due ragazzi.

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