Berrettini le prova tutte (Cocchi). Bublik, genio e sregolatezza (Giammò). Mosè Navarra «Sinner-Musetti Wimbledon da big» (Ercoli)

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Berrettini le prova tutte (Cocchi). Bublik, genio e sregolatezza (Giammò). Mosè Navarra «Sinner-Musetti Wimbledon da big» (Ercoli)

La rassegna stampa di martedì 27 giugno

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Matteo Berrettini - Montecarlo 2023 (foto Facebook Rolex Monte-Carlo Masters)
 

Berrettini le prova tutte. A Wimbledon vuole esserci (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Non tutto è perduto. Matteo Berrettini vuole provarci, vuole calpestare la sacra erba di Wimbledon e ieri pomeriggio si è allenato a Londra. L’ex numero 1 italiano non vorrebbe perdersi il torneo che due anni fa ha cambiato la sua storia agonistica, protagonista di una finale contro Djokovic che aveva fatto re-innamorare del tennis milioni d’italiani. Una finale che ha stravolto tutto, e non per forza in meglio. Wimbledon gli ha dato fama, gloria, contratti, ma lo ha scaraventato al centro dell’attenzione più di qualsiasi altro successo ottenuto in passato. Da allora, Berretto è stato perseguitato da guai e infortuni come se ci fosse stato un pegno da pagare a tanta gioia. Giovane, bello e famoso: «Ognuno ha voluto un pezzetto di Matteo» ha spiegato con grande lucidità Chris Evert, che di Slam ne ha vinti 18. Giovane, bello, famoso ma fragile, tanto fragile: «Come fare la guerra con un soldatino di cristallo» ci aveva detto coach Santopadre dopo il k.o. di Montecarlo per spiegare l’ennesimo strappo addominale tre mesi fa. Matteo, tornato a Stoccarda […], si era arreso in due set all’amico di sempre Lorenzo Sonego. Un’uscita di scena drammatica, con appena tre game vinti e una forma fisica disastrosa. Subito dopo, l’occasione di ritrovarsi e riprovarci al Queen’s, anche li con il titolo da difendere, ma Berretto non è riuscito nemmeno a scendere in campo […] Il doppio k.o. senza difendere i titoli del 2022 è costato caro all’ex numero 1 italiano, precipitato così al numero 37 del ranking, mai così indietro negli ultimi 4 anni, da quel 2019 in cui il romano era stato protagonista di una cavalcata straordinaria fino alla semifinale dello Us Open e all’ingresso in top 10 […] Matteo ha dimostrato di essere capace di tornare ad alto livello, lo ha fatto tante volte, ma dopo il Queen’s si è temuto per il peggio, per un’ennesima botta a livello morale e psicologico capace di lasciare strascichi molto pesanti. E proprio quando iniziavano a circolare voci inquietanti sullo stato di salute di Berrettini, in cui si disegnavano scenari drammatici, dallo stop fino a fine stagione a ipotesi di ritiro, ecco che il Matteo nazionale, ormai alle corde, ha dato segni di ribellione. Al destino, al fisico, alle malelingue, forse anche a se stesso: Berrettini è volato a Londra per preparare Wimbledon, che scatta lunedì prossimo […] Ieri mattina a Londra è arrivato anche Vincenzo Santopadre, il coach che lo ha cresciuto portandolo fino al numero 6 del mondo, troppe volte criticato, ma mai messo in discussione dal giocatore. Sotto gli occhi del tecnico e del fisioterapista, Berrettini è rimasto in campo per circa un’ora. Sembra che per Matteo esserci a Wimbledon sia una questione d’orgoglio, una sfida contro se stesso, e che sia pronto anche a un’uscita al primo turno pur di essere presente allo Slam sull’erba. Lo scorso anno non aveva potuto partecipare per colpa del Covid contratto alla vigilia, in un’edizione che lo vedeva favorito. Questa volta vuole tentare il tutto per tutto […] Per un Berrettini in via di definizione, c’è uno Jannik Sinner pronto a scendere in campo. L’altoatesino, tornato questa settimana al numero 8 del ranking, si era ritirato durante il match contro il kazako Bublik, poi vincitore del torneo, ad Halle […] Nello Slam londinese lo scorso anno aveva raggiunto i quarti di finale e si era arreso contro Djokovic dopo aver dominato i primi due set e aver superato Alcaraz agli ottavi. Dopo qualche giorno di riposo e una serie di controlli in una clinica di Bologna, la stessa dove aveva curato la caviglia infortunata a Sofia 2022, è arrivato il responso. Sinner, seguito dal fisioterapista Giacomo Naldi, ha affidato come sempre ai social la buona novella: «Non è mai facile abbandonare una partita, ma dovevo fare quello che era meglio per il mio fisico. Dopo alcuni giorni, e dopo aver consultato il mio medico, sono felice di comunicarvi che sono pronto per giocare a Wimbledon». E adesso aspettiamo Matteo.

Bublik, genio e sregolatezza applicati all’erba (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

«Oggi in campo pensavo al nostro primo match quando avevamo 15 anni. Quanta strada abbiamo fatto da allora». Le prime parole dopo il suo primo successo sull’erba, Alexander Bublik l’altro ieri le ha dedicate al suo avversario di giornata, Andrey Rublev, n.7 del mondo appena sconfitto in poco più di 90 minuti. Più che una partita, una manifestazione di sfacciato talento, come sempre accade con questo ventiseienne kazako, tanto riluttante alle regole e alla disciplina, quanto gioioso nel continuare a declinare un tennis privo di compromessi, dettato solo dall’istinto e dalla voglia di divertirsi […] E pensare che all’inizio nemmeno gli piaceva giocare: «Lo odio con tutto il mio cuore – disse nel 2020 – non c’è niente di positivo nell’essere un tennista e io gioco solo per soldi». Il tempo però non è passato invano e anche se non sembra ancora incarnare il prototipo del professionista esemplare, oggi Bublik ha finalmente abbracciato la sua professione perché «Ho capito che è questo ciò che volevo fare quando ero un ragazzino». Giunto all’età della maturità, ma ancora fanciullino nel modo di concepire questo gioco, si capisce come servire dal basso, incrociare volè da sotto le gambe o colpendo con l’impugnatura della racchetta, inventare colpi apparentemente impossibili, riprovarli e fallirli e spaccare tre racchette una dopo l’altra, altro non siano che l’unico modo per continuare ad alimentarne sogni altrimenti preda di diete e allenamenti, fusi orari, doveri e noia […] Per quanto ancora avara di perle però, la collana che il kazako si sta costruendo non è certo meno preziosa di altre: il successo in Germania lo ha infatti proiettato al n.26 del ranking (sua miglior classifica) e a guardarlo sorridente e svagato stringere tra le mani il trofeo, il pensiero è ora tutto per Wimbledon […] L’anno scorso in un’intervista l’Atp gli chiese tre cose caratteristiche di Wimbledon. E lui rispose di fragole, crema e completi bianchi. «E tre cose da fare a Londra?», lo incalzarono ancora. «Bere, dormire e fare festa». Il tennis, non pervenuto. A Church Road sono avvisati.

Intervista a Mosè Navarra: “Sinner-Musetti, Wimbledon da big” (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

«Le critiche a Sinner non le capisco quando arrivano da chi conosce quanto questo mondo sia complicato. Lui e Musetti nei prossimi anni possono togliersi soddisfazioni a Wimbledon». La garanzia arriva da Mosè Navarra, che da giocatore sui prati si è tolto non poche gioie. Il tecnico della federazione, impegnato nel progetto over, nel 1996 lasciò il segno con il terzo turno a Wimbledon. Partito dalle qualificazioni (era n345 ATP) al secondo round sconfisse Albert Costa […] Tra i fattori che determinano la crescita di un giocatore, l’evoluzione del team è diventata imprescindibile. Perché secondo lei? «Si tratta di un percorso di crescita […] La Federazione ha iniziato con Berrettini, Musetti e Sonego e adesso ha ampliato per cercare di aiutare tutti i giovani. Ai miei tempi questo non c’era e forse anche per questo abbiamo ottenuto meno risultati, mentre adesso c’è un’attenzione maggiore al potenziamento dei team». Sono Arnaldi e Passaro le dimostrazioni più sorprendenti? «Francesco in un anno è passato da 600 del mondo a numero 108, una cosa che nessuno si aspettava. Lo stesso vale per Arnaldi, entrato in top 100 dopo aver affrontato qualche difficoltà. Dopo rapide ascese non bisogna sorprendersi delle situazioni di consolidamento […] Serve pazienza e per questo quando criticano Sinner divento matto». Cosa le dà più fastidio? «Jannik ha 21 anni ed è numero 8 del mondo. Delle volte le critiche a lui e Musetti arrivano da persone che conoscono questo ambiente e sanno quanto sia complicato affrontare certe pressioni, specialmente a questa età. Il fattore anagrafico poi nella crescita di un atleta è relativo […]». Quanto può essere efficace su erba il tennis di Sinner e Musetti? «Jannik ha dei colpi molto efficaci, la sua palla poco lavorata penetra bene sull’erba e lo dimostra il quarto di finale di Wimbledon 2022. Lui secondo me devo solo trovare continuità fisica. Lorenzo ha tanta mano e sull’erba conta, poi fisicamente è cresciuto. Per lui la chiave è provare ad essere più aggressivo, cercando di sfruttare il gioco in avanti […] Posso dire che se la Coppa Davis si giocasse sull’erba saremmo competitivi». Lei da giocatore come faceva la differenza su erba? Vinse anche il Challenger di Manchester. «Lì dipende dalle caratteristiche […] L’anno del terzo turno a Wimbledon arrivai a Roehampton alle 12.00 e due ore dopo stavo giocando il primo turno di qualificazioni con le scarpe da terra. Ci sono situazioni dove ci si adatta immediatamente ed io con il baricentro basso mi muovevo bene, avevo la mano veloce, mi piaceva colpire la palla sotto il bacino ed usavo le rotazioni mancine». […] A Wimbledon chi potrà contendere il titolo a Djokovic? «Nole è il favorito d’obbligo […] Alcaraz a volte paga la sua esuberanza nella gestione delle energie, ma si adatta ad ogni situazione e ce lo ha fatto vedere al Queen’s. Poi non taglierei fuori Medvedev che se trova la chiave per avvicinarsi ha delle caratteristiche per incidere. Come outsider direi Fritz, pericoloso per tutti»

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