Wimbledon, Berrettini: "Gli ultimi mesi mi hanno portato via tante emozioni, ma non il gusto per la competizione"

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Wimbledon, Berrettini: “Gli ultimi mesi mi hanno portato via tante emozioni, ma non il gusto per la competizione”

“Non sono al 100%, dire ‘arrivo in fondo a Wimbledon’ sarebbe un obiettivo sbagliato in partenza. I Social? Sono realtà fittizie, devo proteggermi per stare meglio con me stesso” chiarisce Matteo Berrettini

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Matteo Berrettini (Instagram @wimbledon)
Matteo Berrettini (Instagram @wimbledon)
 

Matteo Berrettini si è confidato con la stampa italiana in vista del suo imminente esordio, nella giornata di martedì, a Wimbledon nel remake della sfida tutta azzurra con Lorenzo Sonegoil torinese nel frattempo ha lanciato il suo terzo singolo – già disputatasi a Stoccarda. Sarà il ventunesimo derby italiano nella storia degli Slam, il sesto a Church Road; due grandi amici pronti a darsi battaglia sul campo per poi già alla stretta di mano ritornare ad essere quello che sono sempre, l’uno per l’altro, quotidianamente.

Il finalista dei Championships 2021 ha potuto approcciare nel recente passato ai Majors forte di una condizione psico-fisica decisamente migliore rispetto a quella con la quale si presenta quest’anno, tuttavia il suo obiettivo è chiaro: tornare a divertirsi risentendo tutte quelle sensazioni emotive distintive dell’agonismo.

Francesca Paoletti, Super Tennis: Come ti senti in vista di un altro derby con Lorenzo [Sonego, ndr]?

Matteo Berrettini: “Si come ho detto anche prima, sono stato meglio. In passato sono arrivato agli Slam con più fiducia, con più set e match nelle gambe, con un feeling diverso. Però detto questo, in questi lunghi mesi di stop mi sono sempre interrogato su che cosa mi piaccia di più fare e alla fine gira che ti rigira è sempre competere, soprattutto nei tornei più importanti, più belli, quelli che mi danno più emozione. Perciò sono qui, nonostante non sia al 100%. Ovviamente giocare un derby non è mai semplice, in particolare con Lorenzo, che come ho sempre detto è il mio miglior amico sul Tour, anche per come è andata a Stoccarda dove non sono riuscito a divertirmi, a performare come avrei voluto. Per cui ho tanta voglia di fare bene, di vivermi una partita come piace a me, che vinca o perda. Purtroppo questi mesi mi hanno portato via tante emozioni, perciò ho voglia di vivere l’emozione in campo, l’adrenalina, la tensione, la paura e speriamo anche una vittoria. Però questo è quello che mi sto chiedendo in questo momento e so che venire quest’anno e dire ‘arrivo in fondo a Wimbledon‘ non dico sarebbe impossibile, ma sicuramente un obiettivo sbagliato in partenza. Bisogna essere più cauti adesso“.

Francesca Paoletti, Super Tennis: Hai parlato prima di questa bolla, cioè del fatto di non vedere più i social media, di non leggere più quello che scrive la gente. Insomma è stato un modo per asciugare le lacrime di Stoccarda, e per l’appunto voltare pagina e ricominciare?

Matteo Berrettini: “Si e no, nel senso che lo faccio non perché non voglia leggere i commenti negativi come qualcuno potrebbe pensare; ma proprio in generale anche riguardo ai messaggi positivi. Poiché come dicevo prima, è arrivato un certo momento quindi vuol dire che c’è stato qualcosa di bello, di importante. Quindi vuol dire che la gente crede in me, però ad un certo punto ti accorgi che nove persone su dieci che ti chiedono qualcosa alla frase successiva dicono ‘quest’anno vinciamo Wimbledon’ e quindi ad un certo punto ho sentito il bisogno anche io di proteggermi da questa cosa per quanto possa essere qualcosa che non penso realmente lì per lì. Ciononostante, comunque, una cosa se detta cento volte poi ti può entrare in testa e quindi cerco anche in quel modo di proteggermi un pochino cercando di concentrarmi su quello che mi ha fatto arrivare dove sono arrivato, ovvero il lavoro duro, tenere la testa bassa, fare le cose che mi piace fare, lottare e fidarmi del mio team, della mia famiglia, delle mie relazioni. Quindi, questo è quello che faccio anche perché poi io ho fatto l’esempio dei social, ma poi in generale sono delle realtà un pò fittizie, appese in area. Non sono cose che puoi stringere, persone che puoi sentire, non sai mai chi ci sia dietro soprattutto per un ragazzo come me. Mi ritengo abbastanza maturo, ma non è facile gestire tutto questo e l’ho fatto per stare meglio con me stesso. Le lacrime di Stoccarda erano legate al fatto che non mi fossi divertito, ero tornato dopo tanti mesi e quello che volevo fare, cioè sentire l’adrenalina, non l’ho fatto. Dunque, mi è dispiaciuto per quello anche perché a Stoccarda avevo bei ricordi“.

D. Cosa pensi del fatto che l’ ATP e la WTA stiano contrattando con l’Arabia Saudita per la possibilità che si creino lì alcuni tornei. Volevo sapere se hai qualche opinione in merito.

Matteo Berrettini: “Non sapevo neanche che ATP e WTA stessero parlando con loro [Arabia Saudita, ndr]. Quindi non so proprio cosa rispondere, tuttavia io credo che in generale qualsiasi cosa possa portare più spettatori e migliorare le condizioni del tennis vada bene. Poi chiaramente bisognerebbe vedere di cosa effettivamente abbiano parlato, ma come detto io non ne ho idea“.

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