Wimbledon, Kyrgios: "Sto servendo come mai prima d'ora, ma il tennis non mi mancava"

Interviste

Wimbledon, Kyrgios: “Sto servendo come mai prima d’ora, ma il tennis non mi mancava”

“Avevo quasi paura a tornare a giocare” – ammette Nick Kyrgios, che sull’Australian Open ribadisce: “Il ritiro scelta difficilissima, avrei potuto vincere il torneo”

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Nick Kyrgios – Wimbledon 2022 (foto via Twitter @atptour)
 

Wimbledon è finalmente pronto a partire e tra i volti più attesi c’è indubbiamente Nick Kyrgios, attorno al quale, tuttavia, aleggia ancora un alone di incertezza. Il finalista dell’edizione 2022 ha giocato solamente una partita in tutta la stagione prima di arrivare ai Championships, persa a Stoccarda contro Wu Yibing, cancellandosi successivamente anche dal torneo di Halle per via di una condizione fisica ancora lontana dal top. “Ho lavorato estremamente duro per poter essere anche solo in grado di preparare queste due settimane” – ha confessato il n°33 del mondo nella conferenza stampa pre torneo. “Sono molto contendo di essere a Londra, Wimbledon è il miglior torneo al mondo – ha dichiarato l’australiano. Di seguito le sue parole più interessanti.

D: Non ti abbiamo visto molto quest’anno. Come sta il tuo corpo? È pronto per giocare al meglio dei cinque set?

Nick Kyrgios: “Sicuramente c’è ancora qualche punto interrogativo. L’anno scorso probabilmente ho avuto la preparazione migliore possibile nel percorso di avvicinamento a Wimbledon, quest’anno non è andata così ma non voglio sminuire tutto il lavoro che ho fatto negli ultimi sei mesi per rimanere in forma. Mi sono allenato con alcuni ottimi giocatori questa settimana: mi sento bene, però non voglio guardare avanti e mettermi addosso aspettative troppo alte”.

D: L’intervento e la riabilitazione sono andate in modo diverso rispetto a quelle che erano le aspettative tue e del tuo team?

Nick Kyrgios: “Non lo so, io sono stato molto attendo a rispettare il piano di recupero, non ho mai mancato nessuna parte del processo. Ho lavorato tanto, cercando di fare tutto il possibile. Credo che la gente non si renda conto di quanto dispendio fisico richieda il tennis. Sfido chiunque a giocare quattro ore con Djokovic e a vedere come state dopo.

D: L’anno scorso sei stato protagonista di una grande stagione, quanto è stata frustrante questa lunga pausa forzata?

Nick Kyrgios: “Cerco sempre di guardare i lati positivi. Ho avuto la possibilità di restare a casa per tanto tempo, cosa che non ho mai fatto negli ultimi otto anni. Da una parte è stato bello, anche se dall’altra ovviamente mi ha fatto molto male non poter competere. Ritirarmi dall’Australian Open è stata una delle decisioni più difficili che io abbia mai preso. Visto il modo in cui stavo giocando e con la mia esperienza negli Slam credevo di poter vincere il torneo. Poi tutti pensano che al rientro tu sia lo stesso tennista che eri prima di fermarti. A Stoccarda ho ricevuto enormi critiche dopo la sconfitta, è stato difficile. Volevo giocare ancora almeno una volta prima di Wimbledon, infatti sono andato a Maiorca, però il mio corpo non era pronto”.

D: C’è qualche momento o ricordo particolare dello scorso anno che ti è rimasto fisso in testa? È un’esperienza che può aiutarti anche quest’anno?

Nick Kyrgios: Sono molto fiducioso. Non sono mai stato uno che necessita di molte partite prima di uno Slam, sono sempre stato dell’idea di non giocare troppo. Quello che hai raggiunto nell’arco della tua carriera resta, un anno fa non è poi così tanto lontano. Sento di star servendo come non mai, so di poter battere ancora tanti giocatori. Tuttavia mi concentro soltanto sulla singola partita, giorno per giorno. È l’unico modo appropriato al momento per gestire questa situazione”.

D: Quanto tennis hai guardato nella prima parte di stagione? Ti mancava?

Nick Kyrgios: “Ci sono un paio di giocatori che mi piace guardare, come Tiafoe o Kokkinakis, e in generale tennisti di questo genere. Quando giocavano magari davo un’occhiata al live score, poi ho visto tante partite dell’Australian Open. Vedere che cos’è riuscito a fare Alcaraz in così poco tempo è pazzesco, adora questo sport. È divertente da vedere, è molto disciplinato e ha grande voglia di vincere. In generale, però, non mi mancava per niente il tennis ad essere onesto. Avevo quasi un po’ di paura a tornare, ma è il mio lavoro”.

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