Wimbledon, l'amarezza di Trevisan: "Il fisico continua a darmi segnali non buoni, sto pensando a una pausa"

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Wimbledon, l’amarezza di Trevisan: “Il fisico continua a darmi segnali non buoni, sto pensando a una pausa”

Dopo un altro ko al primo turno, Martina Trevisan torna a parlare dei suoi problemi fisici e ammette di considerare uno stop

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Martina Trevisan - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Ancora una toccata e fuga per Martina Trevisan nel mondo Slam. Dopo l’uscita al primo turno del Roland Garros contro una ritrovata Elina Svitolina – sofferta particolarmente per aver bruciato le aspettative legate alla semifinale dell’anno precedente –, l’azzurra è vittima di una sorte analoga anche sull’erba di Wimbledon. Stavolta a fermarla è la racchetta spagnola di Sara Sorribes Tormo. Ma non solo.

La ventinovenne toscana continua a non stare bene: alla sindrome di Haglund – patologia che colpisce il calcagno generando una sorta di tallone sporgente che infiamma il tendine d’Achille – che l’ha ostacolata sulla terra francese, si è aggiunto un mal di schiena che l’ha costretta a uno stop di cinque giorni poco prima dell’inizio di Londra e non senza conseguenze dal punto di vista psicologico: “Così diventa dura: è difficile fare in campo ciò che non si allena. Inutile rincorrere ciò che si vuole se non si ha l’intensità giusta – dichiara nella conferenza stampa dopo partita -. Non ho molto da dirvi, il problema al piede non mi ha permesso di allenarmi, in più dopo il match contro Cornet ho avuto un problema alla schiena che mi ha bloccata per cinque giorni. Quando non hai intensità in allenamento è difficile metterla in campo. Quando entri in campo, se sei allenata e hai intensità, il corpo ti aiuta, viceversa è difficile”.

Ammette di pensare a una pausa, ma non immediata: a Wimbledon c’è ancora da giocare il doppio insieme a Jasmine Paolini. “Non escludo di fermarmi. Mi manca proprio l’allenamento – dice una commossa Trevisan -. In programma c’è la terra per qualche settimana, poi l’America. Ma ripeto, prima devo stare bene fisicamente, perchè purtroppo non sono più riuscita a mettere insieme una settimana di allenamento. Poi io sono una che basa il suo gioco sul fisico, se viene a mancare quello di conseguenza manca tutto il resto. Le emozioni sono forti qui quando scendi in campo, ma se non ti senti bene è difficile avere l’intensità. Ero consapevole della mia situazione, poi ci puoi mettere l’esperienza, ma dall’altra parte trovi una che sa giocare e che ha esperienza anche lei. Se entri in campo, cerchi di mettercela tutta, ma nel momento di difficoltà, in cui serve metterci qualcosa in più a livello di energia, in realtà di energia non ne hai, è difficile lottare”.

Termina Trevisan: “In questo momento sono un po’ a terra. Per ricaricarmi mentalmente mi servirebbe tornare a casa, ma ora c’è il doppio, per rispetto di Jasmine si gioca, ma casa è il posto dove si curano le ferite”.

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