[4] J. Pegula b. E. Cocciaretto 6-4 6-0

Sarà contenta del suo terzo turno raggiunto a Wimbledon, Elisabetta Cocciaretto. Ma non della sua prestazione sul campo 3, lo stesso su cui Sinner aveva battuto Halys. Elisabetta è stata battuta 6-4 6-0 in 75 minuti da Jessica Pegula n.4 del mondo.
In particolare nel secondo set è stato uno dei match più a senso unico che io abbia mai visto. Elisabetta ha infatti perso tutti i primi 17 punti! Avendo perso anche gli ultimi 3 del primo set sono stati 20 punti consecutivi per la tennista americana che non aveva mai raggiunto gli ottavi a Wimbledon. Quattro game a zero e il primo punto del quinto game è stato il disastroso bilancio della tennista di Ancona che avevo visto giocare molto bene ieri sul campo 5 contro la lunga Masarova.
Dopo quel punto azzurro Pegula ne ha fatto altri 3 per portarsi sul 5-0.
Elisabetta ha finito col perdere il proprio servizio a 30, quindi con tre soli punti all’attivo nel set.

Il match era cominciato sotto una brutta luna. Dopo che Elisabetta non era riuscita a trasformare una palla break nel primo game, il solo ad aver richiesto 12 punti, sull’1-0 Pegula e 0-15 Elisabetta si è procurata una distorsione alla caviglia correndo in avanti e finendo scavalcata da un lob ben giocato dall’americana.

Elisabetta ha chiesto l’intervento del fisio e poi il MTO. Uno stop alla fine di 7/8 minuti.
È finita sotto 4-0 quando finalmente ha strappato la battuta all’americana, fra gli applausi della folla rarefatta del campo tre dove al sole non si respirava. Trenta gradi che parevano di più.

Si è poi arrampicata sul 4-5 e li però ha commesso subito un doppio fallo quando serviva per il 5 pari e ha perso il servizio a 15 e il set in 52 minuti.

A dispetto del risultato ci sono stati anche dei begli scambi.

Nel palleggio Elisabetta reggeva bene dritto per dritto ma se provava ad aprirsi degli angoli l’altra ne giocava di più stretti e imprendibili. Pegula è chiaramente una tennista che gioca un tennis molto
Intelligente. È fortissima nei fondamentali, e varia tagli e ritmo. Piano piano ha preso sempre più le misure alla Cocciaretto, che invece ha proprio nella scarsa varietà del gioco il suo tallone d’Achille.

Ascolta qui il commento del Direttore: