Wimbledon: Pegula centra i quarti in tutti gli Slam. Prossima avversaria Vondrousova

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Wimbledon: Pegula centra i quarti in tutti gli Slam. Prossima avversaria Vondrousova

Avanza invece agli ottavi Mirra Andreeva diventando la terza qualificata che si spinge sino al quarto turno di Wimbledon a 16 anni

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Jessica Pegula - Wimbledon 2023 (foto Twitter @bnpparibasopen)
 

[3] J. Pegula b. L. Tsurenko 6-1 6-3

Jessica Pegula battendo nettamente per 6-1 6-3 l’ucraina Lesia Tsurenko, in poco più di un’ora e dieci di match, completa il proprio personale career Grande Slam a livello di quarti finali centrando questo traguardo anche sull’erba di Wimbledon: in Australia li ha raggiunti 3 volte (2021-2022-2023) in altrettante edizioni consecutive del Major di scena a Melbourne, al Roland Garros e allo US Open in un’unica circostanza ciascuno sempre nel 2022.

Perciò sesto quarto di finale negli Slam per la 29enne di Buffalo, tutti conquistati a cavallo delle ultime tre stagioni a dimostrazione della grande crescita di livello di cui è stata protagonista negli ultimi anni di Tour.

Ora il prossimo passo per la n. 4 WTA sarà cercare di andare finalmente oltre questo muro finora dimostratosi invalicabile, e raggiungere la tanto agognata prima semifinale in un Major. Per farlo, dovrà superare la finalista dell’Open di Francia 2019 Marketa Vondrousova.

Nell’incontro odierno, che ha aperto il programma sul Campo 1, l’americana ha dominato in lungo ed in largo sfruttando una condizione fisica della veterana ucraina – ex n. 23 della classifica, best ranking ottenuto nel febbraio 2019 – ai minimi termini. Una versione esausta di Lesia a causa delle 3h30‘ di pura battaglia agonistica che le sono servite per rimontare Ana Bogdan al terzo turno ed imporsi in un leggendario tie-break finale per 20 punti a 18 frantumando 6 match point in totale.

Un solo precedente tra Jessica e Lesia, secondo turno di Indian Wells 2019: a spuntarla fu Tsurenko in rimonta al set decisivo.

Primo Set: Pegula domina un’esausta Tsurenko

Si parte con una serie di 8 punti a 2 a favore di Pegula, che certifica l’immediato 2-0 statunitense. Si affrontano due tenniste dalle caratteristiche tecniche molto simili, ossia giocatrici dotate di un tennis lineare e di pressione da fondo. Inoltre, entrambe le protagoniste di questo primo incontro sul Court 1 della domenica di mezzo primeggiano nella fase difensiva: inclini nel mostrare le loro qualità atletiche quando lo scambio si allunga, richiedendo conseguentemente un importante sforzo fisico.

Su questa superficie, tuttavia, la campionessa in carica del WTA 1000 di Guadalajara incontra maggiori difficoltà nel contrattacco: erba, che però ne esalta ancora di più l’abilità nella costruzione del punto.

Né Jessica né Tsurenko poi eccellono nel fondamentale del servizio mentre dispongono – al contrario – di un’ottima risposta, estremamente incisiva. Perciò si prospettano diversi palleggi robusti, dove a decretare l’esito sarà la resistenza e il cuore delle due atlete in campo. In realtà, però, le prime indicazioni della sfida parlano di tutt’altro equilibrio – che in sostanza non ci sarà per tutto il corso dello scontro -. Difatti non c’è minimamente partita: ad eccezione del terzo game, in cui grazie ad uno spunto d’orgoglio l’ucraina dal 40-30 rimonta e si arrampica sino a palla break che tuttavia viene ben cancellata dalla 29enne di Buffalo, è un’autentica mattanza. La numero 4 del ranking mondiale infatti, dopo aver sventato brillantemente quell’isolato pericolo, avanti 2-0 sale sul 3-0 “leggero” per poi immediatamente breakkare una seconda volta la 34enne di Volodymyrec e portarsi sul 4-0 in appena 14 minuti: il bilancio sinora è di 16 punti a 7 a favore della newyorchese.

La grande differenza fino a questo momento è da ascriversi al rendimento della battuta della n. 60 WTA, in particolare a livello di velocità di crociera: troppo morbida, anche con la prima di servizio, (chiuderà il set vincendo soltanto il 36% dei punti, 5/14) in media vicina alle 60/70 miglia orarie con massime intorno ai 128 chilometri orari. Questo scenario tattico facilita così con costanza un prorompente ingresso in ribattuta di Jessica, la quale a quel punto può subito mettere i piedi in campo e aggredire – specialmente – attraverso il rovescio: indubbiamente il colpo con cui riesce maggiormente a tagliare alla perfezione il rettangolo di gioco.

Tsurenko appare anche molto provata sul piano fisico, il serbatoio probabilmente ha esaurito quasi tutte le scorte disponibili nelle dispendiosissime 3ore e mezza del match precedente contro la rumena Bogdan.

In qualche modo, anche complice un fisiologico piccolo rallentamento nella spinta da parte della nordamericana, l’attuale n. 3 d’Ucraina – dietro Kalinina e Kostyuk – riesce quantomeno ad evitare la ciambella nel sesto gioco cancellando un set point e sbloccandosi finalmente nello score al termine di game da 12 punti.

Le uniche rare situazioni nelle quali la veterana ucraina è stata in grado di creare qualche grattacapo alla più quotata rivale si sono materializzate quando con il rovescio lungolinea ha costretto Pegula al dritto in corsa che, data l’ampia apertura della giocatrice a stelle e strisce, le permetteva di ribaltare l’esito dello scambio prendendo il controllo delle operazioni.

Ma purtroppo per lei, queste tipologie di scambio non si sono quasi mai verificate e dunque soltanto in talune circostanze ha obbligato Jessica a ricorrere al chop dal lato destro. Per cui, la figlia di Terence Pegula passa all’incasso dopo neanche mezz’ora di gioco, 28 minuti, con il netto punteggio di 6-1.

Una divario molto ampio dovuto anche, diversamente dall’incisività nulla del servizio ucraino, alla grandissima solidità del fondamentale d’inizio gioco della tds n. 3: (69% di prime in campo, 67% di trasformazione e il 75% di trasformazione con la seconda) certamente non eccezionale a livello di velocità di spinta, ma ben indirizzato nella ricerca di angoli mortiferi e soprattutto sempre vario nella scelta delle traiettorie a dimostrazione dell’elevata intelligenza tennistica che la contraddistingue.

Secondo Set: sussulto d’orgoglio ucraino nel finale, ma la vescica al piede di Lesia decreta il punto esclamativo

Nella seconda partita il canovaccio rimane invariato, in più di un’occasione si vede Tsurenko sulle ginocchia palesemente sfiancata dal punto di vista fisico dalla maratona di terzo turno che ha per lei fatto da antipasto a questo scontro.

Altro break a freddo a marca USA che viene consolidato prontamente per il 2-0, l’ucraina questa volta almeno evita inizialmente il doppio break di svantaggio: il quale però comunque non tarda ad arrivare, si materializza nel quinto game garantendo a Pegula di consolidarlo e condurre 5-1. Bisogna evidenziare come nonostante il gap ancora piuttosto ingombrante sotto il profilo del punteggio, il secondo set sia stato portatore – a differenza del primo – di un numero maggiore di scambi: Lesia seppur con colpevole ritardo è entrata in partita. Ma la n. 1 degli Stati Uniti è tra le più inappuntabili mentalmente del circuito e perciò anche questa frazione fila via liscia come l’olio.

Anche se non del tutto, visto che proprio nel turno di servizio in cui serve per chiudere il match l’americana subisce il contro-break a causa di un sussulto insperato dell’ucraina che d’improvviso comincia a comandare il punto – mentre prima puntualmente subiva costantemente l’azione di accelerazioni progressive della rivale – e soprattutto è una specifica soluzione a regalarle una speranza di rimonta: il bimane lungolinea che va ad incidere sull’incerto dritto in movimento di JP. Tsurenko, dunque, accorcia sul 5-3.

Ma non si giunge casualmente in Top Three senza avere un colpo superiore alla media se non si è in possesso di una capacità mentale fuori dal comune: e così difatti Pegula torna a mettere pressione ritrovando risposte poderose e profonde. E dopo 14 punti e anche un MTO richiesto repentinamente da Lesia sul 40-40, a due punti dalla sconfitta a causa di una vescica al piede destro, Jessica si prende i quarti di finali con il 6-3 conclusivo (45 minuti) siglando il match point con una fortunosa risposta bimane che pizzica la riga: ironicamente questo punto ricorda il primo del match quando era stata l’ucraina a beneficiare di una ribattuta scentrata e rocambolescamente ricaduta nel quadrato del servizio avversario.

M. Vondrousova b [32] M. Bouzkova 2-6 6-4 6-3 (a cura di Sara Zabeo)

Primi quarti a Wimbledon per Marketa Vondrousova.

Primo set

Parte al servizio Bouzkova, che conquista il primo gioco, nonostante un errore in uscita dal servizio e un’ottima palla corta giocata da Vondrousova. La più giovane connazionale mostra lampi del suo talento ma ben presto inizia ad essere in difficoltà. Non riesce a difende il proprio turno in battuta sul 2-1 e si ritrova subito sotto di un break. La numero 42 al mondo commette molti errori non forzati, soffre con il proprio diritto e sbaglia anche nel tentativo di avvicinarsi alla rete. Bouzkova si dimostra più concreta, sapendo reggere i tentativi di accelerazione della connazionale e approfittando, anche, della confusione tattica dell’avversaria. Secondo break messo a segno dalla numero 33 al mondo, che si porta sul 5-1. Nonostante il tentativo di reazione da parte di Vondrousova, che si guadagna due palle break e si issa sul 5-2, Bouzkova incassa il primo set in poco più di 35 minuti di gioco sull’ennesima discesa a rete disastrosa dell’avversaria.

Secondo Set

Parte sempre Bouzkova al servizio, che commette qualche errore di troppo e subisce la reazione di Vondrousova. Splendido rovescio lungolinea della numero 42 al mondo e break per lei in apertura. Sembra, però, continuare il copione visto nel primo set, con Vondrousova che commette errori e concede tre palle (due consecutive) dell’immediato contro break. Dopo 13 punti è lei a spuntarla, confermando il break e issandosi sul 2-0. Gli scambi si allungano, Vondrousova riesce a limitare gli errori e Bouzkova si esaltata in difesa. Si torna in parità sul 2-2, grazie al break ottenuto della numero 33 Wta. Il match diventa più spettacolare e il quinto gioco, che dura 9 minuti, vede Vondrousova allungare nuovamente nel parziale. Bouzkova soffre servendo per restare nel set sul 5-4, ma riesce a resistere, annullando un set point. Vondrousova va, poi, alla battuta e chiude il parziale, superando anche qualche titubanza che offre all’avversaria una palla break per rientrare.

Terzo Set

Anche nel set decisivo parte alla battuta Bouzkova, che riesce agilmente a conquistare il gioco. Vondrousova sembra, invece, essere più in difficoltà, forse pagando lo sforzo fatto per portare a casa il secondo parziale. Concede subito palla break, che, però Bouzkova non sfrutta. Il match si trasforma ben presto in una battaglia: gran parte degli scambi supera i sette, se non anche i 10 colpi e la qualità del gioco aumenta, specialmente da parte di Vondrousova. Il punteggio rimane in grande equilibrio fino al settimo gioco, dove Bouzkova cede il servizio a zero. Vondrousova, incamera il break di vantaggio, tiene facilmente la battuta, issandosi sul 5-3 e si presenta agguerrita in risposta. Bouzkova cede nuovamente il servizio e consegna così la vittoria alla più giovane connazionale dopo due ore e dodici minuti.

[Q] M. Andreeva b. [22] A. Potapova 6-2 7-5

Alla seconda partecipazione Slam della carriera, dopo il Roland Garros di qualche settimane fa dove si è comunque spinta sino al 3°T, Mirra Andreeva conquista gli ottavi di finali divenendo la quarta giocatrice partita dalle qualificazioni nella storia dei Championships a raggiungere questo round del torneo a 17 anni non ancora compiuti. A cercare di contestarle una possibile piazza nelle ultime 8 di SW19 sarà la tds n. 25 Madison Keys.

La giovane stellina siberiana è infatti classe 2007, è nata il 29 aprile, e con i suoi 16 anni agguanta l’impresa che era riuscita solamente a Kim Clijsters e Jana Novotnà a Church Road nel 1999. Tuttavia l’indiscusso primato appartiene alla statunitense Coco Gauff: la quale ha tagliato questo traguardo a soli 15 anni nel 2019.

Così come la finalista di Parigi 2022, Wimbledon 2023 per Mirra ha rappresentato il debutto assoluto sui prati: non aveva mai giocato prima neanche un incontro junior.

La n. 102 WTA ha sconfitto nel derby russo la tds n. 22 Anastasia Potapova per 6-2 7-5 in 1h36′ di gioco.

La 16enne nativa di Krasnojarsk è scattata rapidamente dai blocchi di partenza del secondo atto di questa sfida tutta made in Russia, visto che si tratta dell’unico match di terzo turno femminile rinviato nella giornata di sabato a causa della pioggia, breakkando per ben tre volte Anastasia nel set di apertura e lanciandosi agevolmente verso la conquista della frazione dopo 31 minuti di gioco. La seconda frazione so è invece rivelata una storia molto diversa, con Andreeva che ha dovuto recuperare da uno svantaggio di 4-1 e salvare due set point nel decimo game del set prima di eliminare definitivamente dai giochi la sua seconda testa di serie in tre incontri disputati sin qui: al secondo turno ha usufruito del ritiro a match in corso della tds n. 10 Barbora Krejcikova.

Sono davvero felice di essere riuscita a vincere questa partita. È stata una battaglia incredibile. Ha giocato davvero bene. Ho fatto tutto quello che potevo, ho dato tutto quello che avevo… perciò non posso che sentirmi benissimo adesso” ha dichiarato a caldo Andreeva.

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