Wimbledon: Berrettini basta solo per un set, Alcaraz ai quarti con Rune

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Wimbledon: Berrettini basta solo per un set, Alcaraz ai quarti con Rune

Dopo una gran settimana, Matteo finisce la benzina e cede in 4 set. Carlos affronterà Holger nel quarto di finale più giovane di sempre ai Championships

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Carlos Alcaraz, Wimbledon 2023 (credits @Wimbledon twitter)
 

[1]C.Alcaraz b. M.Berrettini 3-6 6-3 6-3 6-3
(da Londra, il nostro inviato)

I tre precedenti fra il numero uno del mondo Carlos Alcaraz e il nostro Matteo Berrettini vedono il giovane fenomeno spagnolo in vantaggio 2-1, ma sono sempre state partite decise al terzo set (Vienna 2021, Rio de Janeiro 2022) o al quinto (Australian Open 2022), con quest’ultimo match, vinto da Matteo, che è stato sicuramente il più significativo. Gli ingredienti per avere uno spettacolo notevole dal punto di vista agonistico ci sono tutti.

I timori riguardo all’orario di gioco e al rischio che si potesse avere difficoltà a finire la partita per fortuna sono spariti, il programma del pomeriggio è andato via veloce, sono le 17.45 quando Berrettini e Alcaraz fanno il loro ingresso sul “Centre Court”, era dalla splendida cavalcata del 2021 che l’italiano non ci metteva piede.
Due errori di dritto, e un rovescio lungo, mettono subito nei guai Matteo, che alla battuta si trova sotto 15-40 nel primo game, ma è molto bravo a salvarsi e a tenere, grazie al solito gran servizio, e a un’incertezza di Carlos.
Passata la tensione dell’inizio, entrambi cominciano a giocare molto bene. Da un lato i missili del servizio di Berrettini, e i suoi proverbiali drittoni, a volte alternati a ottime palle corte, dall’altro la straripante energia a tutto campo di Alcaraz, che picchia duro qualsiasi palla. A volte, lo spagnolo spinge talmente tanto sugli appoggi da perderli e scivolare: la potenza delle gambe, su erba, andrebbe un minimo regolata, bisogna non solo stare bassi, ma anche cercare di essere più felpati e leggeri con i passi.


Nel settimo game, a Matteo scappa un dritto, e c’è la terza palla break da affrontare. La combinazione botta di servizio e palla corta dell’italiano, però, è da applausi, bene così. Vediamo alternarsi belle cose a errori evitabili da parte di tutti e due in questa fase, evidentemente sentono l’importanza dell’occasione. Sotto 4-3, è Carlos a trovarsi sotto 15-40, grazie a uno splendido pallonetto in recupero di Berrettini, e la seconda palla break gli è fatale a causa di un gratuito di dritto. Alla battuta per chiudere, Matteo sale 40-30 e set-point, Alcaraz glielo annulla, “San Servizio” ne porta un secondo, ed è quello buono, trasformato con un bel rovescio in attacco. 6-3 Berrettini, la statistica da aggiornare è che siamo a 11 set consecutivi senza subire break. Che bravo.


Nel primo game del secondo set, un brutto ruzzolone dell’italiano fa spaventare tutti, Carlos compreso, che va sportivamente a sincerarsi sulle condizioni dell’avversario. Per fortuna, pare tutto a posto. Anzi, subito dopo un rovescio lungolinea vincente porta a Berrettini una palla break, ma Alcaraz la cancella con il dritto. Alto livello, bella partita, il pubblico applaude e incoraggia i protagonisti con entusiasmo. Forse ancora un po’ titubante ad appoggiare deciso la gamba destra dopo la caduta di prima, Matteo commette due gratuiti e va sotto 0-30, e poi 30-40, è la quarta palla break per Carlos. La soluzione è semplice e contemporaneamente frustrante per l’avversario: tre bombe vincenti con la prima palla, e non c’è problema, siamo 1-1 mentre scocca l’ora di gioco. Due game dopo, però, le palle break per Alcaraz diventano tre consecutive, e alla fine, dopo una settimana, Berrettini cede il servizio per la prima volta nel torneo (a zero), 3-1 per lo spagnolo. Con autorità, spingendo bene e piazzando diversi tocchi pregevoli, Carlos conserva il vantaggio fino al 6-3 che pareggia il match. Per quanto visto fino adesso, punteggio giusto: è passata un’ora e 23 minuti, inizia una partita 2 su 3.


Sull’1-1 nel terzo set, forse per la prima volta in questo Wimbledon, l’impressione è che a Matteo inizino ad appesantirsi le gambe, come se l’adrenalina, la tensione nervosa e la fatica di tanti giorni in campo senza abbastanza allenamento precedente presentassero il conto tutte insieme. Il risultato è un altro 0-40, l’italiano riesce ad annullare le tre palle break, l’ennesimo errore del game ne porta una quarta, però il rovescio di Alcaraz vola lungo. Il momento potrebbe decidere tanto di questa partita, si percepisce la tensione in campo, e un drittaccio dello spagnolo gli consegna una quinta occasione. Da par suo, Berrettini spara una manata spaventosa all’incrocio delle righe, ma quando due punti dopo, al sesto break point, lo smash di Carlos chiude il game, la vicenda si fa dura.


Si vedono punti pregevoli, i ragazzi si stanno letteralmente prendendo a pallate, ma la sensazione che l’inerzia sia girata in favore di Alcaraz la stiamo avendo un po’ tutti nello stadio, il timore è che ce l’abbia anche Matteo. Sibila il dritto di Berrettini, corre e spinge come un dannato Carlos, lo spettacolo tennistico è ottimo, ma nel quinto game è ancora palla break per lo spagnolo. Si salva bene Matteo con attacco e smash, bravo a non mollare, siamo 3-2 per Alcaraz. Ma come detto, il vento ora soffia alle spalle di Carlos, bravissimo a non allentare la pressione di un millimetro. Sotto 3-5 Berrettini al servizio prima annulla due set-point, ma ne arriva un terzo, e un errore di dritto sancisce il 6-3, e il vantaggio di due set a uno per l’ottimo spagnolo.


Sull’1-1 del quarto set, si intravede il supervisor Jerry Armstrong iniziare a gironzolare dalle parti dei pannelli verdi che schermano il lato corto del campo dove entrano i giocatori, segnale che è in corso una valutazione su un’eventuale chiusura del tetto per l’oscurità. Ricordo che è necessario passare “indoor” per accendere le luci, l’impianto di illuminazione è integrato nel tetto scorrevole. Sono le 20-15, Matteo discute con l’arbitro, dalla tribuna stampa non sento bene quello che dice, mi pare che gradirebbe avere più visibilità.


In ogni caso, il momento di appannamento che gli è costato il terzo set pare superato, si arriva al 2-2, vediamo quanta benzina è rimasta nel serbatoio. Nello stesso momento, viene decisa la chiusura del tetto, i giocatori ne approfittano per uscire brevemente dal campo durante la pausa. Si riprende con Carlos alla battuta, che spinge alla grande, anche Berrettini serve bene, ma nella ricerca della palla con le gambe non è più svelto come all’inizio, il che gli costa diversi errori di dritto. Alcaraz annusa l’occasione, e sul 4-3 affonda i suoi colpi prendendosi il break che lo manda a servire per chiudere. Poco dopo, ecco due match point, annullati in difesa da Matteo, ne arriva un terzo, sprecato con un doppio fallo, ma il quarto è quello buono. Bella e meritata vittoria di Carlos, che affronterà Holger Rune in un quarto di finale tra ventenni, il più giovane di sempre a Wimbledon. Per Berrettini, un torneo più che positivo date le premesse, nella speranza che sia l’inizio di un rilancio della stagione.

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