Wimbledon, Eubanks: «Un sogno che si avvera. Medvedev? Penserò solo: “Questo è l’avversario contro cui devo giocare”»

Flash

Wimbledon, Eubanks: «Un sogno che si avvera. Medvedev? Penserò solo: “Questo è l’avversario contro cui devo giocare”»

L’americano rivela anche: «Ho chiesto consigli a Gauff e Osaka»

Pubblicato

il

Christopher Eubanks – Wimbledon 2023 (foto via Twitter @Wimbledon)
 

Christopher Eubanks è protagonista della sorpresa di giornata: vittoria contro pronostico con il numero 5 del mondo Stefanos Tsitsipas per 3-6/7-6 (4)/3-6/6-4/6-4 e approdo ai quarti di finale, dove sfiderà il numero 3 ATP Daniil Medvedev. «Un sogno che si avvera. È difficile esprimere a parole come sono riuscito a uscirne oggi e come ho giocato, semplicemente dando tutto. È surreale», dichiara l’americano in apertura di conferenza stampa. Dopo questi primi momenti di assoluta felicità, Eubanks offre un’analisi della match odierno e della sua crescita come giocatore.

D: Come analizzeresti il tuo gioco oggi?

Eubanks: Penso di aver giocato bene quando mi serviva farlo. Non sento di aver servito bene come nei turni precedenti. Penso di essere stato nel mezzo o alla fine del secondo set e ho visto comparire le statistiche. Avevo fatto solo un ace. È un bottino magro per me. Di solito riesco a produrre di più con il servizio. Le condizioni erano un po’ difficili quando abbiamo iniziato. Il vento creava come dei vortici. È stato difficile abituarsi. Nel tennis, però, devi solo giocare i punti importanti, certi punti meglio degli altri. Penso di essere stato in grado di giocare bene quando serviva per arrivare alla vittoria. Per c’è un segnale ancora più incoraggiante. Posso vincere partite contro avversari di altro livello, quando non sono al massimo per tutto il match, quando ho degli up and down, ma sono in grado di concentrarmi quando devo.

D: Parlavi di un sogno che si realizza. Raccontavi della stranezza di tutto questo. Tra due giorni giocherai nei quarti di finale contro Daniil Medvedev. Come ti metti nella prospettiva di dire: “ Io appartengo a questo posto, questo è un match che non solo penso di poter vincere ma che posso vincere e questo è quello che farò”?

Eubanks: Penso di aver fatto un buon lavoro in passato, direi negli ultimi nove mesi. No, beh, da quasi un anno, dal periodo degli Us Open. Sono in grado di separare tutto e guardare alla partita solo come tale, senza considerare il turno o il punto del torneo. Solo pensare: “Hey, questo è l’avversario con cui devo giocare”. […] Domani sarà un altro match. E ci sarò io che andrò in campo. Potrebbe essere il primo turno di Wimbledon o il secondo. È così, saremo nei quarti di finale, che è un grande palcoscenico. Ma allo stesso tempo, quando andremo lì fuori, sarà solo una partita di tennis».

D: Entrando in questo torneo, quale pensavi potesse essere la tua miglior performance e che cosa pensi adesso?

EUBANKS: Domanda difficile perché cerco di non mettere troppa enfasi su questo: un voglio arrivare a questo turno o vincere questo. L’ho già fatto nella mia carriera. Non funziona per me. Non posso fissare un obiettivo “Oh, voglio vincere un certo numero di match”. Sento che fare questo mette della pressione. Per me, quando vado in campo, fin tanto che vado lì fuori con una mentalità positiva, so di poter dare tutto quello che ho e sono a posto con questo. Accetterò qualsiasi risultato arriverà.

D: Hai detto (in risposta ad altre domande, n.d.t) che hai chiesto consigli a Coco (Gauff, n.d.t.) e Naomi (Osaka, n.d.t). Puoi dirci che tipo di suggerimenti ti hanno dato?

Eubanks: Penso che la cosa più importante, quella che le accomuna, è che per molto tempo si siano chieste se sentissero di appartenere a questo livello. E per molto tempo anche io mi sono interrogato sul fatto di essere abbastanza forte per poter giocare a questo livello con costanza. […] È qualcosa che Coco mi ha detto per molto tempo. E Naomi lo stesso. Questa è la cosa più importante per cercare semplicemente di rafforzarti e infonderti fiducia, [dirti:] “Hey, tu puoi giocare a questo livello, devi solo crederci”. Quando sono intorno a loro (Gauff e Osaka, n.d.t.) e le sento parlare dei loro convinzioni, è un po’ contagioso. Penso abbia iniziato ad appiccicarsi a me lentamente quando andavo in campo. “Hey, posso giocare a questo livello, appartengo a questo livello. Sii a posto con il dare tutto quello che ha. Qualsiasi sia il risultato”

Traduzione di Sara Zabeo

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement