Wimbledon, Djokovic analizza il successo con Hurkacz: “Una partita che poteva finire in modo diverso”

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Wimbledon, Djokovic analizza il successo con Hurkacz: “Una partita che poteva finire in modo diverso”

“Lui ha avuto le chances per vincere i primi due tie-break, e questo avrebbe ribaltato le sorti”, dice Nole: “Io ho giocato male l’ultimo game del terzo”

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Novak Djokovic - Wimbledon 2023 (Twitter @wimbledon)
Novak Djokovic - Wimbledon 2023 (Twitter @wimbledon)
 

Novak Djokovic ha vinto la partita più complicata, fin qui, del suo torneo di Wimbledon contro Hubert Hurkacz. Un match disputato su due giorni e in cui il serbo ha ceduto un set, cosa che non gli era invece capitata nei suoi precedenti tre incontri. È interessante allora capire in che modo il polacco lo abbia messo in difficoltà e come Nole sia riuscito a cavarsi d’impaccio. Scopriamolo allora dalle sue parole in conferenza stampa.

D. Novak, quali sono le tue impressioni a caldo sul match?

NOVAK DJOKOVIC: “Ci sono state due differenti partite, una ieri sera e un’altra quest’oggi, con condizioni totalmente opposte. Con il tetto, più umido, più scivoloso, ma ovviamente senza vento, e quindi era un po’ più facile prendere ritmo al servizio. Allo stesso tempo, il campo sembrva un po’ più lento e gli scambi erano più lunghi. Oggi, invece, molto ventoso, e quindi con difficoltà maggiori nel lancio di palla, ad esempio, ma questo non è parso condizionare molto Hurkacz. Credevo potesse essere la chance per iniziare a leggere il suo servizio un po’ meglio, e invece niente da fare. Sinceramente, non ricordo di essere mai stato così in difficoltà nei turni di risposta in carriera. Sapevo che batteva molto bene, soprattutto sull’erba, ma non a questi livelli. Dunque meriti a lui. Credo sia stato un incontro molto tirato, e che poteva andare diversamente, perché lui ha avuto delle occasioni, soprattutto nei due tie-break. Fortunatamente, nei momenti topici del quarto, sono riuscito a leggere meglio il suo servizio”.

D. È la seconda partita in quattro giorni che viene sospesa a causa del coprifuoco. I match sull’erba stanno diventando più lungi. Gli organizzatori dovrebbero rivalutare l’orario di inizio degli incontri?

NOVAK DJOKOVIC: “Direi di sì. Credo infatti che sia difficile spostare il coprifuoco, perché qua intorno vivono delle persone e c’è un’area residenziale. Ritengo che potrebbe essere una soluzione anticipare alle 12 l’inizio degli incontri”.

D. Sembravi frustrato a un certo punto. Frustrazione scomparsa completamente nel quarto set. Qual è stato il tuo dialogo interiore?

NOVAK DJOKOVIC: “Non credo tu lo voglia sapere (sorride, ndr). A parte gli scherzi, vado a momenti. In partite come queste in cui in risposta non hai chances, quando invece le hai e non le capitalizzi, poi la pressione aumenta naturalmente. Io non ho un servizio tanto potente quanto quello di Hurkacz, e quindi sapevo di dover faticare un po’ di più. La frustrazione però derivava più che altro dalla maniera in cui avevo giocato l’ultimo game del terzo parziale, perché lui è stato sì bravo, ma io troppo passivo. Dopodiché mi sono riorganizzato, ho riordinato le idee e mi sono detto che avrei dovuto ripartire da zero. Non so, mi sono come sentito con maggiori energie, più in equilibrio con me stesso e il game di risposta sul 3 pari è stato un bel momento per conquistare il break. Con Hubert è sempre un terno al lotto in ribattuta, perché riesce a prendere bene tutti gli angoli a grande velocità. Intuire i servizi è anche questione di buona sorte, come mi è accaduto nel settimo gioco del terzo parziale. È stata comunque una grande lotta, anche perché lui ha giocato molto bene anche da fondo, meglio rispetto a ieri”.

D. Tornando al programma, quando ti accorgi di dover entrare in campo come terzo match sul centrale, ci puoi spiegare se e quanto sia difficile giocare senza la certezza di sapere se chiuderai o meno la partita?

NOVAK DJOKOVIC: “Beh, certamente quando sono le 8 di sera, sai già che sarà difficile rientrare negli spogliatoi a partita finita. Ero di questa idea contro Wawrinka e Hurkacz. Ho cominciato più o meno alle 9, e mi ero allenato verso l’1. Non sapevo se tornare verso casa in quel frangente o rimanere nell’impianto, e alla fine ho optato per questa seconda possibilità, anche se sono dovuto così restare per circa 7 ore in attesa. Oggi invece, il ritiro nel match femminile precedente (di Haddad Maia, ndr) ha anticipato il mio ingresso di oltre un’ora. È l’imprevedibilità del tennis. […] Ed è certamente complesso, anche perché ci sono molti giocatori e i membri dei team degli stessi tennisti che occupano i medesimi spazi. Non è facile trovare un angolo per stare semplicemente con se stessi, ma è così e ci si adatta senza problemi”.

D. Cosa ne pensi del tuo prossimo avversario?

NOVAK DJOKOVIC: “Rublev è un grande giocatore e può vantare uno dei migliori dritti in circolazione. Porta grande intensità anche con i suoi ‘grugniti’, che quasi spaventano gli avversari quando si avvicina alla rete. È un ragazzo splendido, che lavora come nessun altro per trovarsi tra i primi dieci. Lo rispetto molto ed è uno dei tennisti più completi per essere competitivi su ogni superficie. Mi sorprende che non abbia ancora mai raggiunto una semifinale in un Major, e questo aspetto fungerà per lui da ulteriore motivazione per disputare una grande partita nei quarti. Certamente, dal punto di vista tattico mi dovrò preparare diversamente rispetto a quando fatto con Hurkacz. Andrey non ha un servizio tanto veloce quanto quello del polacco, ma in compenso ha un tennis più potente da fondo campo. Spero di recuperare energie e di essere al meglio per domani”.

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