Berrettini fuori a testa alta (Bertolucci, Azzolini, Martucci, Ercoli). Doppia Svitolina (Giammò)

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Berrettini fuori a testa alta (Bertolucci, Azzolini, Martucci, Ercoli). Doppia Svitolina (Giammò)

La rassegna stampa di martedì 11 luglio

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Berrettini perde, ma si ritrova. Sinner “vede” Nole (Paolo Bertolucci, Gazzetta dello Sport)

L’immagine più significativa dell’uscita di scena di Matteo Berrettini da Wimbledon 2023 è l’applauso che gli ha riservato non soltanto ti pubblico, ma in particolare Carlos Alcaraz. Significa aver guadagnato il rispetto dell’avversario, ma anche il fatto che lo spagnolo, in partenza, temesse la partita e iI livello del rivale italiano. Berrettini ha disputato un’ottima partita, addirittura splendida, se guardiamo da dove veniva e da quel che gli era successo nelle scorse settimane. Purtroppo per lui ha affrontato un giocatore`che non è iI numero uno al mondo per caso […] Matteo deve uscire da questo torneo con la convinzione che il peggio è passato, che il fisico ha risposto correttamente, che il suo tennis e il suo gioco non sono caduti nel dimenticatoio. Ma anzi, che sono tuttora “disponibili” per il proseguimento non solo di questa stagione, ma dell’intera carriera. Ho commentato la partita di fianco ai colleghi della televisione spagnola, che ha in Carlos Costa il suo analista tecnico. L’ex numero uno al mondo, a fine match, mi ha confermato di non aver mai visto giocare Alcaraz così bene su questa superficie […] Speravamo di avere due giocatori italiani nei quarti di finale, purtroppo non sarà così. Adesso ci aggrapperemo alle spalle di Jannik Sinner che oggi affronterà il russo Roman Safiullin. L’altoatesino entrerà in campo da naturale favorito, come spetta quasi di diritto a tutti coloro che appartengono alla Top 10 mondiale quando sfidano un giocatore che non lo è. Jannik dovrà essere in grado di gestire questa situazione con freddezza, senza accusare più di tanto il peso dei pronostico. L’avversario è alla sua portata, ma se ha raggiunto i quarti significa che possiede qualità anche sull’erba. Inutile nasconderlo: l’opportunità, in vista di una possibile sfida a Nole Djokovic, è molto ghiotta e sarebbe un peccato lasciarsela sfuggire […] Negli incontri precedenti, peró, non sempre è sembrato esente da errori evitabili e a volte ha dimostrato una relativa lucidità nelle scelte tattiche. Lo ha riconosciuto egli stesso in conferenza stampa: sa benissimo che per poter proseguire in un torneo così difficile e complicato come quello londinese dovrà sicuramente ritrovare la scioltezza del braccio e la capacità dl comandare lo scambio che tanto ha messo in mostra lo scorso anno. Safìullin ha poco nome, una classifica solo discreta, niente di particolare. Ma è un giocatore intelligente e se ha raggiunto questo punto del torneo significa che il suo tennis, sull’erba, riesce complessivamente a raggiungere una buona qualità […]

Sinner per la storia. Berrettini battuto con tanti applausi (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Il Centre Court applaude Matteo, a lungo, con affetto. Contento di averlo rivisto, convinto che lo rivedrà ancora. II miracolo era a tempo, e il tempo è stato Carlos Alcaraz a dettarlo nei suoi battiti finali. Berettini ne sorte sconfitto, e sembra opportuno aggiungere che è giusto così. Non scontato, magari, non dopo quel bel primo set che Carlos è stato costretto a subire, ma logico per la differenza di prestanza fisica che i due potevano disporre sul campo […] Resta Matteo, tra i due, l’erbivoro migliore, ma oggi non bastava saperci fare, occorrevano muscoli e fiato, e su questo Berrettini deve tornare a lavorare. Quando Alcaraz ha rimesso in parità la partita e si è tranquillizzato, non ha perso più il controllo del match. Ma all’uscita dal campo di Matteo, c’era anche lui, in piedi, ad applaudirlo. Da un numero uno all’altro, Matteo ha ritrovato il Centre Court due anni dopo, l’aveva lasciato contro Djokovic, in una finale sulla quale ha scritto una pagina importante della nostra storia tennistica, l’ha riscoperto contro Carlos Alcaraz, che non sarà un numero uno di passaggio, sebbene manchi al momento di quell’allure che solo esperienza, vittorie e scelte sagge ti depositano addosso. Capita quando i più forti sono così giovani, ma Carlos fa parte di un universo speciale di tennisti da primato, nati per esserlo, concepiti esattamente per ricoprire quel ruolo […] Matteo risulta quasi sempre più emozionante del ragazzo campione che sta imperando a camminare sull’erba. Il primo set è un bell’affresco sul tennis com’era e il tennis com’è. Un pallonetto che scavalca Alcaraz in un’incursione poco appropriata in avanti, forse l’unica, è un pezzo d’autore, come due o tre rovesci in lungo linea di Matteo che Carlos conosce, ma ugualmente non si aspetta. A reggere però la tessitura delle trame resta il servizio di Berrettini, che consolida il break giunto nell’ottavo game, molto ben giocato dal romano, e di fatto strappato alle corde della racchetta di Alcaraz. Ma è un momento a suo modo breve, troppo breve. Il secondo set comincia con un ruzzolone di Matteo. Pericoloso per le conseguenze che potrebbe avere, in realtà ben assorbito dal nastro, sebbene vederlo bocconi e conoscendone la storia da lungodegente, faccia pensare subito al peggio. La caduta, comunque, frena il bell’aire che Matteo aveva preso, lo costringe a fare i conti con i dubbi che qui e là affiorano. ll servizio in particolare, ha funzionato bene nel primo set, ora sembra viaggiare stanco, frenato da chissà che cosa. La percentuale di prime tradotte in punto scivola dall’83 per cento del set d’avvio al 64, e la differenza si vede. Dimezzato il bombardamento, Alcaraz solleva la testa e prende campo, è lui ora a dettare i tempi, e gli spari che escono da quella racchetta, diavolo, mettono paura. C’è il break al quarto game, il primo servizio che Berrettini smarrisce in questo ritorno sull’erba di Wimbledon […] Matteo subisce, anche se limita i danni. La differenza la fa quel break, e siamo 1-1. Sullo stesso tracciato scivola via anche il terzo set. Da parte di Berrettini c’è l’urgenza di cambiare qualcosa, forse di utilizzare maggiormente il rovescio slice dalla parte del dritto di Alcaraz, per evitare le stoccate più dure che lo spagnolo riesce a portare. Aggrappato al servizio Berretto non riesce a sottrarsi alla punizione del quarto game. Stavolta i break sono due, il secondo, sul 5-3 per lo spagnolo, ha l’unico scopo di abbreviare i tempi. C’è da chiudere il getto e accendere le luci. Il congegno funziona solo in questa sequenza. Coach Santopadre insiste nel sottolineare che questo torneo, apparso assai simile a un miracolo per come Matteo, d’improvviso risanato, è stato capace di tornare a battere avversari illustri, può segnare la ripresa solo se il suo allievo tornerà a lavorare con l’intensità consueta […] Il quarto set non cambia le carte in tavola. Il break arriva nell’ottavo gioco. Sul 5-3, Matteo è bravo a cancellare tre match point, i primi due attraverso risposte che sembrano colpi di spingarda. Quello buono è il quinto. Atteso e quantomai naturale. «Sono fiero di me stesso, era una situazione difficile, e sono qui, dopo un ottavo che speravo migliore ma di cui non posso lamentarmi davvero» […]

Muro Alcaraz. Matteo saluta Wimbledon (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Onore a Matteo Berrettini che lotta, brilla, non scompare dal campo, anzi, fa un’ottima partita, ma alla fine s’arrende come tutti i mortali all’ultimo Maciste spagnolo, Carlos Alcaraz. Sognava l’impresa, ne aveva il diritto dopo le belle prove contro Sonego, De Minaur e Zverev, e ha comunque firmato l’ultimo miracolo: partendo da sotto zero, dal disastro di tre settimane fa a Stoccarda, è arrivato negli ottavi a Wimbledon, ha ritrovato fiducia e gioco, ed è tornato protagonista. Peccato che davanti avesse il numero 1 del torneo e del mondo – non solo di nome ma di fatto – che, dopo un’ora, cambia marcia, comincia a rispondere sempre e comunque pure ai servizi-bomba del primo finalista italiano ai Championships, e poi, velocissimo, insieme potente e dolce nelle giocate, entra in modalità spinta continua, lo pressa, lo soffoca, lo costringe a rischiare sempre più, lo fa correre di qua e di là […] Il messaggio, al di là del 3-6 6-3 6-3 6-3, è chiaro. «È troppo bravo, è un fenomeno, raramente ho visto una simile facilità, queste accelerazioni, non ha problemi né di dritto né di rovescio, alziamoci tutti in piedi», l’applaude Paolo Bertolucci in tv in nome del tennis. Tremate, tremate: Carlitos sta domando anche l’erba, sta esaltando velocità e risposta, sta imitando anche in umiltà Rafa Nadal, il re del tennis spagnolo da cui ha preso il testimone per scrivere anche lui la storia. Perché, davanti alla potenza al servizio del “Martello”, da superlativo ribattitore, Carlitos s’è messo al lavoro in risposta e pian pianino ha disinnescato nel secondo e nel terzo set l’arma letale del 27enne romano […] E da quel trampolino ha preso in mano lo scambio giocando sempre più sciolto e naturale tutti i colpi dell’immenso repertorio. Doppiamente straordinario considerando gli appena 20 anni e la capacità di trovare sempre la soluzione contro qualsiasi avversario. Il prossimo sarà il coetaneo Holger Rune che ha eliminato Grigor Dimitrov, ancora bellissimo ma meno competitivo di fisico a 32 anni. Oggi Jannik Sinner, il 21enne che il mondo ci invidia (n. 8 del ranking), può portare ancora avanti le speranze italiche a Wimbledon: anche nei quarti contro il russo che non t’aspetti, Roman Safiullin (n. 92), l’altoatesino è favorito […] Quasi che il destino volesse fargli un test dopo il ko con Altmaier a Parigi. Verso una semifinale da sogno. Magari contro Novak Djokovic – sempre che Andrey Rublev non ci metta lo zampino – che si salva di mestiere e di fortuna contro il sorprendente Hubert Hurkacz. Il gran battitore polacco sfiora l’impresa, con 33 ace e 64 vincenti, ma i 37 errori, clamorosi quelli sul 6-3 del primo tie-break e sul 5-4 e 2 servizi sul secondo, lo condannano al 7-6 7-6 5-7 6-4 nel match in due giorni contro il re degli ultimi 4 Wimbledon e ancora favorito. «Ho tenuto i nervi saldi quando ne ho avuto bisogno, ma non ricordo una prova così miserabile in risposta pur contro uno dei più forti battitori, esaltato dalla superficie più veloce» […]

Orgoglio Berrettini. «Ero in un limbo, sono fiero di me» (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

Dove poteva arrivare un Berrettini così? Per un Matteo ritrovato, i quarti di finale non sarebbero stati un miraggio e per fermarlo è stato necessario il massimo apporto del numero 1 del mondo. Ad un anno dalla sconfitta contro Sinner nella stessa fase del torneo, Carlos Alcaraz questa volta sui prati di Wimbledon supera l’ostacolo italiano e si qualifica per i quarti di finale vincendo con lo score di 3-6 6-3 6-3 6-3. Una prestazione maiuscola dello spagnolo mette fine all’avventura del finalista dell’edizione 2021 dei Championships, già contento di aver ritrovato larghi sprazzi del suo miglior tennis in un torneo che era iniziato con l’unica premessa di tornare a divertirsi in campo. La seconda settimana è un successo, soprattutto perché maturata con tre vittorie su giocatori di grande spessore: Sonego, De Minaur e Zverev […] Il 16/20 di Berrettini con la prima è un dato chiave di una prima frazione dove è stato in grado di lanciarsi all’offensiva e sfruttare l’unico turno di battuta dove “Carlitos” ha lasciato uno spiraglio aperto. Proprio per questo la prestazione in risposta, in grado di toccare picchi elevatissimi, si è poi rivelata il punto focale della rimonta dell’iberico. Nel resto della sfida Berrettini non è più riuscito a chiudere un parziale sopra il 70% di punti vinti con la prima di servizio, nonostante l’alta qualità espressa tra secondo e terzo set. In diverse occasioni, anche dopo prime incisive, Matteo è stato costretto a giocare tanti scambi da fondo e nel braccio di ferro Alcaraz è emerso dominando la diagonale di sinistra e trovando il modo di scardinare il rivale anche andando a pescare il suo colpo più forte […] «Matteo è un grande giocatore e a Wimbledon ha giocato una finale – ha detto in campo Alcaraz, che ha a lungo applaudito l’uscita di Berrettini del Centrale -. I quarti di finale sono un bel risultato, ma adesso voglio di più: il mio sogno è giocare una finale qui». Nei quarti di finale sarà sfida generazionale tra il classe 2003 contro Holger Rune, un appuntamento che Carlos attende trepidante […] L’orgoglio del numero 1 del mondo è lo stesso provato da Berrettini al termine di una settimana che potrà stravolgere le sorti del suo anno: «Questo Wimbledon vale più dell’ottavo di finale che ho fatto. Ero in un limbo, tutto mi diceva che dovevo fermarmi e rimanere a casa sarebbe stato più facile, ma ho scelto la strada più difficile e ho spinto sull’acceleratore. Sono fiero di me».

Doppia Svitolina, per sé e per l’Ucraina (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

«Dopo la nascita di mia figlia, questo è il secondo momento più felice della mia vita». Si commuove, Elina Svitolina, tornata a qualificarsi per i quarti di finale di Wimbledon a quattro anni dalla sua prima apparizione. Occasione migliore, l’ucraina, non poteva sceglierla. Di fronte a lei c’era infatti la bielolussa Azarenka, per un match che non poteva non assumere significati extra sportivi: «Avvertivo tutta la responsabilità – ha dichiarato poi a caldo – e quando affronto avversarie russe o bielorusse sento molta più pressione. Per questo è importante ottenere questi successi, perché anche se piccole, sono vittorie dell’Ucraina». In campo le emozioni non sono mancate, così come il rispetto tra le due giocatrici, seppur non manifestato attraverso la consueta stretta di mano: una consuetudine, da un anno a questa parte, che per quanto accettata dalle protagoniste non sembra ancora esser stata digerita dal pubblico. Azarenka e infatti uscita dal campo tra i “buuu” piovutigli addosso dalle tribune, che ha commentato così in conferenza stampa: «Cosa avrei dovuto fare? È una prassi ormai, ma non sono sicura che molte persone l’abbiano capito». Un dubbio condiviso anche da Svitolina che anche in questo caso, come già accaduto durante il conflitto, non le ha impedito di prendere posizione […] Nessun dubbio invece sulla sua prossima avversaria, la polacca n.1 del mondo Iga Swiatek, vincitrice del suo ottavo contro Belinda Bencic in tre set dopo aver annullato due match point […] In campo sa che l’attende una sfida molto complicata, ma «la priorità adesso è recuperare, poi mi siederò col mio team e studieremo un piano per provare a batterla». Non dovesse riuscirci, avrà di che consolarsi. Harry Styles, cantante britannico di cui è una grande fan, l’ha infatti invitata ad uno dei suoi prossimi concerti dopo che era stata lei stessa a rivelare di aver dovuto vendere i biglietti che aveva acquistato per lo show in programma a Vienna sabato scorso a cui non aveva potuto partecipare vista la concomitanza con il quarto turno che l’attendeva a Church Road.

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