Carreno-Busta, l'incubo un anno dopo il trionfo: non difenderà il titolo in Canada e uscirà dalla top 100

ATP

Carreno-Busta, l’incubo un anno dopo il trionfo: non difenderà il titolo in Canada e uscirà dalla top 100

Lo spagnolo non potrà difendere il titolo del 1000 canadese conquistato l’anno scorso. A causa di un infortunio al gomito destro ha giocato solo quattro partite nel 2023. E Kyrgios polemizza

Pubblicato

il

Pablo Carreno Busta - Montreal 2022 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

Sintetizzare in maniera estrema l’ultimo anno di Pablo Carreno-Busta è piuttosto semplice: nel giro di poco meno di 365 giorni lo spagnolo è infatti passato dall’apice della sua carriera a uno dei periodi più difficili e dolorosi della sua vita da professionista. Lo scorso 14 agosto Pablo raggiungeva il suo risultato più prestigioso vincendo il Masters 1000 di Montreal grazie a una qualità di gioco precedentemente solo sfiorata in svariate occasioni e comunque mai concretizzata fino all’ultimo atto di un torneo di tale livello. Nei mesi successivi sono iniziati i fastidi al gomito destro, con cui il giocatore di Gijon ha concluso la stagione 2022 e aperto quella 2023. Agosto è tornato, i match disputati quest’anno dallo spagnolo sono fermi a quota quattro e il gomito fa ancora male.

Quando Carreno ha deciso di fermarsi a febbraio dopo l’eliminazione al primo turno del 500 di Rotterdam contro Gasquet non lo ha fatto per sottoporsi a un intervento chirurgico ma per iniziare un trattamento conservativo che già in primavera sembrava aver dato i primi frutti. Era infatti tornato ad allenarsi a metà aprile con l’obiettivo di partecipare al 1000 di Madrid dove si era anche recato prima di alzare bandiera bianca a pochi giorni dall’inizio del torneo. Da quel momento è iniziata un’ulteriore fase di totale inattività per l’attuale numero 23 del mondo che ha deciso di ricorrere a un trattamento con cellule staminali.

Dopo 11 settimane passate lontano dai campi da tennis, lo scorso 12 luglio Pablo ha ripreso in mano la racchetta all’Accademia di Juan Carlos Ferrero per intraprendere un percorso di graduale avvicinamento al rientro in campo nel corso dello swing nordamericano su cemento. Il suo nome figurava infatti nell’entry list del torneo di cui è campione in carica e che, nel rispetto dell’alternanza prevista dal National Bank Open, quest’anno andrà in scena a Toronto. Ieri, con discreto anticipo rispetto all’apertura dell’evento (una settimana), è però arrivata l’ufficialità del suo forfait (accompagnata anche da quella per il 1000 di Cincinnati).

Immediato è stato il commento di Kyrgios che ha approfittato dell’occasione per polemizzare sul fatto che, a suo dire, ci sia minor comprensione e maggiore perplessità quando è lui a saltare tornei per infortunio. Al momento, invece, non si registrano comunicazioni di Carreno sui suoi canali social ed è quindi impossibile capire se si tratti di un semplice rinvio dovuto a qualche leggero ritardo sulla tabella di marcia verso il recupero completo – e se quindi possa rientrare a Winston Salem o allo US Open – o di nuove complicazioni. Quel che è certo è che Pablo perderà i 1000 punti conquistati lo scorso anno in Canada che gli permettevano di essere ancora tra i primi 30 giocatori del mondo. Senza questa dotazione, lo spagnolo uscirà dalla top 100 (si collocherà intorno alla 125esima posizione) per la prima volta dopo 10 anni esatti nell’élite del tennis mondiale.

In soccorso dell’ex numero 10 del mondo, quando rientrerà nel circuito, giungerà comunque il ranking protetto grazie al quale potrà prendere parte ai tornei più importanti senza aver bisogno di wild card o di passare dalle qualificazioni. La classifica sarà quindi un problema tutto sommato relativo. I punti interrogativi, piuttosto, sono legati alla delicatezza dell’articolazione interessata e alla gravità di un infortunio che tormenta ormai lo spagnolo da quasi un anno. Non sarà facile, insomma, rivedere lo stesso giocatore in grado di raggiungere la top 10, la semifinale allo US Open, il bronzo alle Olimpiadi e capace di vincere un 1000.

Non è in dubbio, invece, la forza di volontà di Pablo che ha già vissuto un momento simile all’inizio della sua carriera e sa quindi quanto sia difficile risollevarsi ma anche come sia possibile farlo. Nel 2012, a 20 anni, un’ernia al disco interruppe la sua ascesa verso la top 100: lo stop durò 7 mesi e Carreno dovette ricominciare tutto daccapo. Si ritrovò al 755esimo posto del ranking e costretto a ripartire dal circuito ITF. Se vogliamo, una situazione ancora più difficile rispetto a quella attuale. A 32 anni, il giocatore di Gijon può ancora dire la sua nel circuito e togliersi qualche altra soddisfazione: lo merita per la tenacia con cui ha raggiunto certi livelli e per avere la giusta ricompensa dopo che la sfortuna lo ha colpito proprio sul più bello, quando sembrava poter compiere un ulteriore salto di qualità dando seguito al trionfo di Montreal.

In bocca al lupo, quindi, Pablo! Il circuito ti aspetta.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement