John McEnroe: "Alcaraz è il miglior giocatore che abbia mai visto a quest'età. Djokovic può giocare così almeno altri tre anni"

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John McEnroe: “Alcaraz è il miglior giocatore che abbia mai visto a quest’età. Djokovic può giocare così almeno altri tre anni”

L’americano, ora opinionista, analizza i due migliori al mondo: “Qui tutti vogliono una finale Alcaraz-Djokovic”

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Novak Djokovic (sinistra) e Carlos Alcaraz (destra) – ATP Cincinnati 2023 (foto via Twitter @CincyTennis)
 

Con gli occhi ancora pieni dello spettacolo che è stata la finale del Western and Southern Open, un pazzesco concentrato di agonismo, talento, cuore e chi più ne ha più ne metta, è già il momento di voltare pagina. Voltarla, e affacciarsi al grande appuntamento dell’estate, all’ultimo Major, lo US Open, in cui Carlos Alcaraz e Novak Djokovic saranno teste di serie n.1 e 2. Quattro incontri, 2-2, tra cui anche la pazzesca finale di Wimbledon, in cui lo spagnolo ha scritto un’ulteriore pagina di storia, riuscendo a battere Nole sul Center Court, dove non perdeva dal 2013. E, come riportato da TennisHead, John McEnroe non ha potuto fare a meno di ammirare e incensare il giovane fenomeno, campione in carica a New York. “Quello che ha fatto Alcaraz nell’ultimo anno è incredibile“, commenta l’americano, “si è messo in una posizione in cui si parla di lui alla stessa maniera di Novak e Rafa, in una maniera incredibile. È il miglior giocatore che abbia mai visto alla sua età. È incredibile quanto già sia bravo; Novak è incredibile quanto sia ancora bravo“.

Parole forti, meritate per due giocatori incredibili, capaci di mettere in scena duelli di pura epica, di giocare un tennis come raramente si è visto. Ed è naturale, come conferma McEnroe, che tutti si augurino di vederli uno contro l’altro in finale allo US Open: “Anche se in America si vuole vedere una svolta americana, tutti dicono ‘voglio vedere Alcaraz giocare contro Novak’, perché a lui non è stato permesso di giocare. Cincinnati è stato il primo torneo che ha giocato negli Stati Uniti in due anni. L’intera faccenda è stata folle; è una storia fantastica“.

Eppure sono due giocatori agli estremi opposti delle loro carriere, che dunque mettono in scena quello che è anche un duello generazionale, tra colui che ha dominato e colui che (con enormi probabilità) dominerà. “Vedere uno dei più grandi di tutti i tempi“, prosegue l’ex n.1 al mondo, “giocare contro la giovane superstar è incredibile. Mi piacerebbe vederli giocare di nuovo. Le ultime due partite sono state entrambe combattute e incredibili. Speriamo duri“.

La cosa più incredibile, oltre al talento e alla precocità di Alcaraz, è però la longevità di Djokovic. Nella finale di Cincinnati, sotto un caldo incredibile, il serbo sembrava a un passo dal baratro, salvo, improvvisamente, risorgere dalle proprie ceneri. Per McEnroe la fine di questo viaggio è ancora lontana: “Nella finale di Cincinnati Djokovic è sembrato fantastico. Faceva molto caldo, e lui ci ha lottato. In qualche maniera ha trovato un modo; è incredibile che sia così bravo a questa età“. Per quanto sia arduo rendersene conto, o forse anche accettarlo, Nole ha 36 anni, eppure scivola, corre, recupera, come se ne avesse 10 in meno. Qualcosa di impressionante, unico. “Dal suo aspetto“, conclude il vincitore di 4 US Open, “sembra che possa farcela per altri tre o quattro anni così come sta andando. È difficile credere che qualcuno possa farlo anche a questa età. È senza precedenti“.

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