Andreas Seppi: “Nessun rapporto con la FIT finchè ci sarà questo gruppo dirigente”

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Andreas Seppi: “Nessun rapporto con la FIT finchè ci sarà questo gruppo dirigente”

In un’intervista a Sportskeeda, l’ex giocatore si è raccontato a 360°: “Vedo Sinner vincere uno o più Slam nei prossimi anni”

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Andreas Seppi - Roland Garros 2021 (via Twitter, @rolandgarros)
 

Di Haresh Ramchandani

Pubblicato da Sportskeeda il 12/07/2023

In un’intervista esclusiva con Sportskeeda pochi giorni fa, l’ex professionista Andreas Seppi ha espresso la sua opinione sui successori Next Gen dei Big-3 nella forma di Carlos Alcaraz, Jannik Sinner e Holger Rune e altro ancora.

 

Il 39enne, che ha chiuso il sipario su una carriera scintillante alla fine dello scorso anno, ritiene anche che il suo connazionale più giovane Jannik Sinner abbia le migliori possibilità di porre fine all’attesa di 47 anni per avere un tennista italiano vincitore di un torneo del Grande Slam.

Sinner, uno dei sei italiani nei top 100, ha raggiunto la sua prima semifinale di un torneo del Grande Slam martedì con una vittoria in quattro set su Roman Safiullin. Seppi ritiene che il 22enne sia, nella ben fornita pattuglia di giocatori italiani, tra cui l’ex finalista di Wimbledon Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, quello con le migliori possibilità di porre fine alla siccità italiana.

In una carriera lunga quasi due decenni, Andreas Seppi è stato un professionista consumato. L’italiano ha raggiunto il n. 18 della classifica mondiale e ha vinto 3 titoli ATP in singolare durante la sua carriera, conquistando vittorie su giocatori del calibro di Roger Federer e Rafael Nadal. Ma il suo più grande successo potrebbe essere la sua longevità e la sua costanza.

Seppi ha partecipato a 66 Grand Slam consecutivi – la terza striscia più lunga nella storia del tennis maschile – prima di appendere definitivamente la racchetta al chiodo alla fine della stagione 2022. Sportskeeda ha incontrato il padre di due figli per parlare della sua carriera, del suo futuro e di molte altre cose.

Sportskeeda: Ciao Andreas, prima di tutto, sono passati alcuni mesi da quando ti sei ritirato dallo sport. Puoi dirci com’è la tua vita quotidiana in questi giorni? Ti manca essere nel tour, soprattutto con Wimbledon in corso?

Andreas Seppi: Sì, soprattutto la stagione sull’erba era una delle mie preferite. Ora che tutti giocano lì, mi manca un po’. Ma sono stati sei mesi molto belli con la famiglia, mia moglie e i miei figli, uno dei quali ha tre anni e l’altro un anno. È un bel periodo per stare con loro. Mi sono davvero goduto questo periodo con loro. E non vedo l’ora che arrivi il futuro.

Sportskeeda: Cosa le manca di più della lontananza dal gioco?

Andreas Seppi: Penso che sia più la competizione, l’adrenalina che si prova entrando in campo e giocando una partita… l’atmosfera. È la parte che mi manca di più. Poi ovviamente i viaggi o le sessioni di allenamento forse meno. Credo che sia soprattutto l’eccitazione e l’adrenalina per la preparazione di una partita.

Sportskeeda: I suoi fan vorrebbero sapere cosa ha fatto da quando si è ritirato. Ha avviato una società (Pro Tennis Travel) che si occupa anche di viaggi nel mondo del tennis. Può dirci qualcosa di più al riguardo?

Andreas Seppi: Abbiamo appena concluso questo progetto, io, mia moglie e un mio amico. Vogliamo portare i tifosi ai migliori tornei del mondo. Organizziamo tutto per loro. È per gli appassionati di tennis che vogliono avere una visione diversa di guardare una partita e di essere presenti al torneo. Vorremmo iniziare con gli US Open. Avremo anche alcuni retroscena del torneo. Starò con loro e guarderò le partite, magari spiegando loro cosa succede durante una partita dal punto di vista dei giocatori. È solo per un piccolo gruppo, vogliamo fare un massimo di otto persone. Vedremo come andrà.

Per quanto riguarda la Federazione Italiana, credo che finché ci saranno le persone attuali in Federazione, il Presidente e molti altri funzionari, di sicuro non farò qualcosa con loro perché non ho un buon rapporto con loro. Mi hanno trattato molto male, soprattutto alla fine della mia carriera. Ho chiesto loro molte volte un aiuto, soprattutto alla fine per una wildcard, per finire la mia carriera in un torneo in Italia e non me l’hanno data. Forse se la dirigenza cambia, non si sa mai“. (NDR:  Il Parlamento ha approvato pochi giorni fa un emendamento nelle commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera che ha abolito il limite dei tre mandati per quanto riguarda le presidenze delle federazioni. Dunque, è improbabile che si verifichino novità a stretto giro di posta).

Sportskeeda: Ripensando alla sua carriera, quali sono i risultati che più le stanno a cuore o di cui è più orgoglioso?

Andreas Seppi: Sicuramente la longevità della mia carriera. Se qualcuno mi avesse detto che a 38 anni si gioca ancora, non ci avrei mai creduto. Quindi credo che tutti questi anni passati tra i migliori giocatori del mondo mi rendano sicuramente molto orgoglioso. Penso che forse avrei potuto vincere qualche titolo in più o ottenere qualche risultato migliore, ma giocare in tour senza infortuni gravi per così tanti anni e soprattutto gli oltre 15 anni in cui non sono mai mancato in un main draw dei Grande Slam… questa è la parte di cui sono più orgoglioso. Anche i titoli vinti su tre superfici diverse o le vittorie su Roger Federer e Rafael Nadal sono molto speciali.

Sportskeeda: Ha parlato della vittoria contro Federer agli Australian Open, che è stata la sua più grande vittoria in un Grande Slam. Che ricordi ha di quel giorno quando lo ripensa oggi?

Andreas Seppi: Sicuramente e’ stato uno dei miei migliori incontri. È stata una delle poche partite in cui sono stato sempre molto calmo per tutta la durata dell’incontro e ho avuto la sensazione che tutto funzionasse. È una sensazione fantastica e non capita spesso di sentire che tutto funzioni bene e di riuscire a mantenere una certa concentrazione per tutta la partita.

Sportskeeda: Ha giocato più volte contro i tre grandi: Federer, Nadal e Novak Djokovic. Contro chi ha trovato più difficile giocare o c’è stato un altro giocatore che le ha dato più problemi?

Andreas Seppi: È difficile dirlo, ma non mi è mai piaciuto giocare contro i mancini, che hanno un servizio importante e vengono a rete. L’ho sempre odiato. Ma allo stesso tempo ho anche ottenuto risultati discreti contro di loro. In qualche modo, durante queste partite, riuscivo a capire come gestirli. Ma sì, penso che non sia sempre molto facile giocare contro un mancino in generale, perché hanno velocità diverse e il loro servizio non è facile da restituire. Non ho mai avuto un giocatore contro il quale potessi dire: “Bene, contro questo giocatore è molto difficile”. Certo, Federer, Nadal e Djokovic erano quasi impossibili da battere, soprattutto nei grandi tornei, ma a parte questo ho avuto risultati decenti contro altri giocatori.

Sportskeeda: Qual è la sua posizione nel dibattito sul G.O.A.T.?

Andreas Seppi: Se si guarda davvero ai numeri, allora bisogna dire Djokovic. Ha vinto il maggior numero di Grandi Slam, ha vinto tutti i Masters 1000, ha il maggior numero di settimane al n. 1… Quindi, è difficile non dire dai numeri che Djokovic è il migliore. Tuttavia, come atleta, come persona e in generale per come coinvolge le persone nel tennis, sceglierei Roger Federer per il suo stile e la sua tecnica, che piaceva a tutti. Direi che è stato il giocatore più elegante e più amato del tour. E, naturalmente, Nadal, con il suo spirito combattivo e le partite che ha ribaltato è stato incredibile, e la gente lo ha amato. Ma, come ho detto, tra i numeri bisogna scegliere Djokovic.

Sportskeeda: Se potesse, c’è qualcosa che vorrebbe cambiare guardando indietro nella sua carriera?

Andreas Seppi: Non ho mai avuto troppi infortuni o non sono mai stato via per molto tempo in generale, ma probabilmente mi prenderei più cura del mio corpo, come ad esempio avere un fisioterapista privato che viaggi con me per tutto il tempo. Non l’ho mai avuto durante la mia carriera, ma probabilmente investirei per avere un fisioterapista sempre con me. Inoltre, non posso dire di non aver dato il 100% ogni volta che sono scesa in campo, quindi da questo punto di vista credo di poter essere abbastanza soddisfatta. Penso che forse avrei potuto cambiare la mia preparazione fisica un po’ prima, perché l’ho fatto come nel 2011. Prima sentivo che stavo lavorando molto, ma non nel modo giusto. Quindi, sì, probabilmente cambierei qualcosa, ma in generale sono abbastanza soddisfatto di ciò che ho ottenuto qui. Il tennis è uno degli sport più grandi e alla fine se non sei tra i primi 100 o 200 al mondo non puoi nemmeno guadagnarti da vivere, credo che questo sia l’aspetto più importante che i funzionari del tennis dovrebbero conoscere. Ora lo stanno facendo meglio. Penso che possano ancora fare meglio, soprattutto a livello di ATP Challenger, magari concentrandosi su questo aspetto per mettere un po’ più di soldi e sui turni anticipati dei tornei, in modo che sia più facile per tutti continuare a giocare.

Sportskeeda: Nelle ultime settimane si è parlato molto del fatto che i tour di tennis collaborano con l’Arabia Saudita e ottengono dei finanziamenti da loro. Come giocatore che si è appena ritirato, cosa pensa di questo argomento?

Andreas Seppi: Perché no. Alla fine, hanno i soldi che vogliono investire nello sport e non hanno mai organizzato grandi tornei in Arabia Saudita. Quindi, perché non provare qualcosa di diverso e dare loro l’opportunità di mostrare cosa sono in grado di fare? Non voglio dire che non sia una buona cosa. Vedremo quindi come si svilupperà in futuro.

Sportskeeda: Pensi di tornare? Magari giocando un torneo in singolo o in doppio. Sente mai il bisogno di tornare nel tour e giocare qualche torneo?

Andreas Seppi: No, non proprio. L’anno prossimo compirò 40 anni. Essere un tennista professionista è sempre stato il mio sogno. E l’ho realizzato. E ora è arrivato il momento del secondo capitolo della mia vita. So che, soprattutto nel settore femminile, molte donne tornano. Ma per gli uomini, credo che in generale sia un po’ diverso. Ora sono in Italia e nella mia città c’è un Futures ITF. Mi hanno chiesto se voglio giocare il future solo per divertimento, ma non posso farlo. Sono contento di quello che ho fatto e quindi la parte competitiva del tennis è finita come ho detto, mi piace ancora giocare partite e questo ma no, niente più tornei ATP, di sicuro.

A PAGINA 2 IL PARERE DI ANDREAS SEPPI SUI PRINCIPALI PROTAGONISTI DEL TENNIS ITALIANO

Traduzione di Carla Montaruli e Kingsley Elliot Kaye

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ATP

ATP Chengdu: Zverev rimonta un ottimo Kecmanovic

Alexander Zverev esce vincitore da una maratona di quasi tre ore contro Miomir Kecmanovic. In semifinale trova Grigor Dimitrov, vincitore sull’australiano O’Connel

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Alexander Zverev - Chengdu 2023 (foto Twitter @ATPTour_ES)

[1] A. Zverev b. [7] M. Kecmanovic 5-7 7-5 6-2

Al Chengdu Open Alexander Zverev trova la settima semifinale stagionale venendo a capo di un match tutt’altro che semplice contro la settima testa di serie Miomir Kecmanovic . Il serbo è stato a due punti dalla vittoria nel secondo set, ma si è visto respingere dalla grande carica agonistica di Zverev che con un paio di punti da grande campione è riuscito a strappare di slancio la vittoria nel secondo parziale per poi involarsi nel set decisivo.

IL MATCH- Sin da subito aggressivi in risposta ambo i giocatori, con un forcing costante e tanti scambi lunghi e pesanti. D’altronde entrambi amano trovare un buon ritmo per cercare poi l’accelerazione vincente, specie Kecmanovic, tra i due il meno provvisto di qualche jolly nel suo gioco. Annulla due palle break nel game d’apertura, se ne fa annullare una nel successivo, subendo uno Zverev offensivo. Il primo a strappare il servizio, nel quarto gioco, è però il serbo, nettamente superiore sulla diagonale destra, dove riesce sempre a trovare un colpo pesante che gli apra il campo o forzi l’errore di Sascha. Il tedesco rimane però una macchina da fondo, e quando la tds n.7 non riesce a muoverlo o mandarlo fuori tempo è lui a comandare lo scambio, soprattutto da centro con il rovescio, e così, approfittando anche di qualche errore, subito Zverev recupera il break. Proseguendo il match si trova stabilità nei servizi, tra i due è il tedesco a tenere in mano le redini del gioco. Ma, quando il tie-break sembra ormai imminente, e dopo aver sprecato una fondamentale palla break nell’undicesimo gioco, nel dodicesimo Zverev vacilla e crolla. Un paio di errori di manovra, con un ritmo un po’ scialbo nello scambio, conducono Kecmanovic a set point. Applausi poi per il serbo che aggancia con una risposta di dritto in allungo quello che era ormai un ace, e manda la pallina all’angolo del rettangolo del servizio, mettendo a segno il colpo della partita, che gli vale il primo set per 7-5.

 

Il n.1 del seeding è però bravo a non scomporsi, e inizia il secondo parziale a testa alta, partendo a dettare il ritmo sin da subito, impedendo a Kecmanovic di far suo il palleggio. La palla break arriva nel terzo game, subito capitalizzata al termine di uno scambio lunghissimo, giocato da entrambi in contenimento, con il serbo che è il primo a cercare di uscirne, incappando nell’errore. Il quarto game è un manifesto della differenza tra i due giocatori: il n.47 al mondo ha due chance di contro-break, ottenute trovando coraggio nello scambio. Ma Sascha su entrambe serve forte, quasi al limite, intessendo poi lo scambio più lungo dell’incontro sulla seconda, attendendo l’errore, per rimanere avanti. Tre palle break consecutive nel gioco successivo sembrano una definitiva condanna per il serbo, ma improvvisamente ritrova il meglio del suo gioco e, con una mano anche dal servizio, rimane attaccato. E, su questa scia, offrendo un tennis più contenitivo, e attingendo anche dal menu delle variazioni, opera il contro-break portandosi sul 4-4, mettendosi stavolta lui ad attendere l’errore che lo premi. Arriva poi anche a due punti dal match Miomir, sul 5-4, ma l’agonismo di Zverev, e la classe, tornano. Come si vede nell’undicesimo gioco, in cui, con un passante di rovescio in corsa quasi in tribuna va a strappare il servizio all’avversario, dopo una serie di punti giocati con massima spinta e precisione. Infine, con una prima vincente, di rabbia e foga, e dopo aver anche annullato una pericolosa palla break, Zverev chiude un secondo set in cui ha sofferto, ma ha alzato non di poco il proprio livello.

L’inerzia è chiaramente cambiata, tornando verso il tedesco, che apre con un break il terzo parziale, tramite un fantastico passante di dritto in corsa a cui, ad onor del vero, Kecmanovic si concede con un attacco un po’ casuale e con poco da offrire. Zverev appare avanti, e gioca a braccio sciolto, cercando di caricare la tensione sul serbo, che reagisce bene, annullando con coraggio una palla del doppio break e tenendo un buon palleggio da fondo, abbinato ad inusuali drop shot che contribuisce a tenere alto e godibile il livello dell’incontro. Si percepisce come però la stanchezza abbia ormai attanagliato la tds n.7, che non può resistere al ritmo imposto dal primo favorito del seeding, che con un settimo game ruggente in risposta, in cui il dritto e il rovescio cantano melodie troppo acute per Miomir, va a prendersi il doppio break. Chiude, Zverev, annullando anche un’ennesima palla break ottenuta da Kecmanovic, per 6-2, in 3 ore precise di gioco. Bravo a rimontare e mantenere la calma per esprimere il meglio del suo gioco e lasciare poco spazio al serbo, che nel terzo set mai praticamente è stato in campo e capace di reggere il tedesco.

[3] G. Dimitrov b. C. O’Connell 6-4 6-1 (Andrea Binotto)

Match agevole per Grigor Dimitrov, fresco del suo raggiungimento a quota 400 vittorie nel circuito ATP. Gli è servita un’ora e venticinque minuti al tennista bulgaro per regolare l’australiano Christopher O’Connell con cui aveva due soli precedenti (entrambi vinti, quest’anno a Ginevra in tre lottati set e nel 2017 all’Australian Open, vittoria in tre set sempre per Dimitrov). Ora il n.20 ATP sfiderà la prima testa del seeding Alexander Zverev per un posto in finale, la possibile seconda dell’anno, e magari sperare in un titolo che manca da quasi sei anni.

IL MATCH: Nel primo parziale una palla break annullata per parte sembrava traghettare entrambi i giocatori verso un inevitabile tie-break, ma Dimitrov nel decimo gioco ha fatto valere la sua esperienza brekkando al momento giusto, e quindi portandosi a casa il primo set in quarantanove minuti. Della seconda frazione c’è poco da dire: il tennista bulgaro ha da subito preso il largo lasciando le briciole all’avversario, per poi chiudere il match in un’ora e venticinque minuti. Poche prime per la terza testa di serie, ma comunque grandi percentuali di realizzazione con il servizio in aggiunta a 20 vincenti, 2 soli gratuiti e risposte decisive sulla seconda avversaria, hanno permesso a Dimitrov di surclassare l’australiano, che esce dal campo sconfitto con 14 onestissimi vincenti e appena 3 errori.

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ATP

Laver Cup: Team World avanti 10-2 ad un passo dal titolo

Basterà un successo nella giornata conclusiva al Team World per bissare il trionfo dello scorso anno. Ruud unico a vincere per la squadra europea

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Ben Shelton e Felix Auger-Aliassime - Laver Cup 2023 Vancouver (via Twitter @LaverCup)

Continua il momento no del Team Europe alla Laver Cup. Dopo la debacle della prima giornata con quattro sconfitte nei quattro match disputati, anche la seconda giornata di gioco alla Rogers Arena di Vancouver è a favore del Team World che conquista tre sfide su quattro e si porta sul 10-2 ad una sola vittoria dal titolo.

Come noto il regolamento della competizione a squadre tra l’Europa e il Resto del Mondo assegna un punteggio diverso in base alla giornata di gioco. Nel Day 1 ogni match vinto vale un punto, nel Day 2 vale due punti, nella giornata finale 3 punti.

Sul punteggio di 4-0 a favore del Team World che ha segnato la prima giornata, l’unico a regalare un sussulto alla squadra del vecchio continente è Casper Ruud, mentre Rublev e Hurkacz non possono nulla contro gli statunitensi Fritz e Tiafoe. Anche il doppio si rivela a senso unico, con Auger-Aliassime e Shelton che chiudono la pratica in due set. 

 

T. Fritz (Team World) b. A. Rublev (Team Europe) 6-2 7-6 (3)

In qualsiasi situazione in cui si gioca come una squadra, sento che il mio gioco diventa qualitativamente migliore“, ha dichiarato Taylor Fritz dopo il successo contro Andrey Rublev. Come dargli torto se si pensa al dominio dello statunitense nel primo set. Solo due punti ceduto al servizio, uno dei quali con un doppio fallo e il 100% di punti con la prima. 

La mano del russo trema sin dal primo game, con Fritz abile a strappare il servizio, capitalizzando subito la palla break, portando Rublev a sbagliare di rovescio. Il russo ha ceduto nuovamente il servizio nel quinto gioco trovandosi sotto 4-1 pesante. Per Fritz è stata una formalità chiudere il primo set.

Nel secondo le cose si sono fatte più complicate per lo statunitense, a causa di percentuali al servizio più basse e ad una maggiore aggressività del russo. Rublev scappa via sul 4-1, annullando anche una palla del contro break. Da lì riparte la rimonta del numero 8 ATP che prima rimette il set in equilibrio e poi è abile ad annullare anche un set point al russo. Il tie-break è a senso unico dal 3-2 Fritz piazza tre punti consecutivi, chiudendo al secondo match point.

Sento che le mie statistiche nei tornei a squadre sono davvero solide perché ho una squadra che fa il tifo per me. Mi sento su di giri. Sono entusiasta di giocare per loro. Aggiunge solo più pressione ma penso di giocare meglio in questo tipo di situazioni”. ha dichiarato Fritz a fine match,

Pressione che non ha spaventato lo statunitense che ha portato il Team World sul 6-0.

C. Ruud (Team Europe) b. T. Paul (Team World) 7-6 (6) 6-2

Non è una stagione da ricordare al momento per Casper Ruud che, eccezion fatta per il Roland Garros, ha vissuto molti momenti negativi. Chiamato a tenere in vita un Team Europe ad una passo dal tracollo il tennista norvegese ha confermato la sua efficacia quando di fronte ha lo statunitense Tommy Paul, sempre sconfitto in campo. L’unica vittoria dello statunitense arrivò per ritiro di Ruud nel terzo set a Washington nel 2017. 

Ho davvero pensato che fosse giunto il momento di giocare forse la migliore partita dell’anno e non ci sono andato così lontano“, ha dichiarato Ruud.

Il norvegese è stato il primo a cogliere l’ occasione per un break, punendo una discesa a rete di  Paul con un passante di dritto, portandosi in vantaggio per 3-1. Il ventiseienne statunitense, alla sua prima partita in singolare in Laver Cup, si è subito costruito due chance del controbreak, negate dall’ottimo servizio di Ruud. Servizio che però ha tradito il norvegese nel settimo gioco (perso a zero). 

Si giunge ad un tie-break equilibrato, che Ruud porta a casa – annullando un set point- al termine di uno scambio da venti colpi, chiuso con un dritto inside out. 

Il momento è a favore del norvegese che piazza il break in apertura di secondo set e non concede più nulla al servizio per il 6-2 finale.

5 ace, l’ultimo dei quali sul match point, 11 vincenti di dritto e la capacità di convertire tutte le palle break ha fatto la differenza a favore di Ruud che ha riaperto per un momento la sfida.

F. Tiafoe (Team World) b. H. Hurkacz (Team Europe) 7-5  6-3

La sessione serale si apre sul punteggio di 6-2 a favore del Team World. E il vantaggio diventa ancora più ampio quando la furia di Frances Tiafoe si abbatte sul polacco Hubert Hurkacz. 

Il servizio è un fattore per entrambi, con la sfida che viaggia sui binari dell’equilibrio, sebbene il polacco mostri percentuali allarmanti sulla seconda.

Il polacco, numero 16 ATP, avrebbe anche l’opportunità di far girare la partita dalla sua parte. Ma sulla palla break che sarebbe anche set point Tiafoe si salva con il servizio. Break che arriva nel gioco successivo con Hurkacz che spara un dritto out sulla palla break. Per lo statunitense è una formalità chiudere il set. 

Sulla scia di quanto fatto nel primo set Tiafoe piazza il break in apertura e non concede più chance a Hurkacz, che capitola dopo un’ora e quindici di gioco. 

Ho giocato davvero bene stasera“, ha dichiarato sorridendo il numero 11 ATP. “Il fatto di far parte di una squadra è qualcosa di così atipico per noi tennisti, trattandosi di uno sport individuale, ma volevo giocare per loro e farlo bene per la squadra”. Ha concluso Tiafoe.

F. Auger-Aliassime/B. Shelton (Team World) b. H. Hurkacz/G. Monflis (Team Europe) 7-5  6-4

Sconfitto in singolare Hurkacz torna in campo in doppio a fianco di Gael Monflis. Per il duo europeo non c’è stato nulla da fare contro la coppia composta dal rinato Auger-Aliassime (assente per il suo Canada a Bologna in Davis) e Ben Shelton.  Successo in due set che vale il 10-2 Team World che si trova a un solo successo dal titolo. Basterà una vittoria domenica per chiudere la contesa e bissare quanto fatto lo scorso anno a Londra.

È incredibile, quando giochi a fianco di un ragazzo che serve e risponde come Felix. È un tennista atletico e quando torna indietro per recuperare i pallonetti, è un momento divertente“, ha dichiarato Shelton a fine match. “Lo chiamiamo Laver Cup Felix perché questa settimana si trasforma in un giocatore speciale. Sono felice di aver potuto condividere il campo con lui almeno una volta.”

“Do il meglio di me quando gioco non solo per me stesso ma anche per i compagni di squadra”, ha dichiarato Auger-Aliassime. “Ben è stato al mio fianco fino alla fine di quella partita. È stata dura per me portarla a casa”, ha aggiunto il canadese, riferendosi al quattro match point sciupati sul 5-3.

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ATP

ATP Chengdu: Musetti in carrozza. Batte tranquillamente Rinderknech e si regala Safiullin

Prestazione eccellente e matura dell’azzurro, che nella terza semifinale del suo 2023 se la vedrà con il russo

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Lorenzo Musetti - Stoccarda 2023 (Twitter @federtennis)
Lorenzo Musetti - US Open 2023 (Twitter @federtennis)

[2] L. Musetti b. A. Rinderknech 6-3 6-3

Lorenzo s’è desto. A quasi un anno di distanza Lorenzo Musetti ritrova una semifinale sul cemento, che gli mancava dall’ATP250 di Napoli, torneo che poi vinse. Agguanta per la terza volta un posto tra gli ultimi quattro del torneo in questo 2023, dopo le sconfitte con Tsitsipas a Barcellona e con Ruud a Bastad. Stavolta la situazione sarà un po’ diversa, dato che giocherà da favorito contro un avversario decisamente alla portata, per quanto in crescita, come il russo Roman Safiullin, che ha approfittato del ritiro di Jordan Thompson, dopo aver vinto 7-6(1) il primo set, per raggiungere la terza semifinale della carriera (ultima a Tel Aviv 2022, perse contro Djokovic). Musetti arriverà al match contro il russo con il vento in poppa, dopo aver disposto come voleva di uno spento Arthur Rinderknech, che mai ha saputo tenere botta al ritmo incalzante, vario e mai banale dell’azzurro. Un Lorenzo spettacolare sicuramente, ma anche molto cinico e maturo nel gestire i punti nell’incontro odierno, contando tanto sugli errori e i dubbi del francese per vincere senza troppi problemi e in poco tempo.

Il match- Non solidissimo inizio da parte del francese, che è obbligato a tenere buoni numeri nello scambio, specie sul dritto, per contenere Musetti. L’azzurro, da parte sua, dovrà tentare di sfruttare queste lacune soprattutto in risposta, così da imporre il suo ritmo anche sul pericoloso servizio di Rinderknech. In un quarto game da cancellare, indotto sotto pressione da una buona propensione in ribattuta, il n.67 al mondo commette un doppio fallo e tre gravi errori di dritto, regalando il break all’azzurro. Che, con il progredire della partita, cambia drasticamente passo. Viene fuori un Musetti scanzonato, bravo ad esprimere il meglio del proprio tennis, manovrando lo scambio e lanciando lob, smorzate, discese a rete che hanno quasi del sublime, per stanare il francese. Questi, da parte sua, pur raddrizzatosi un po’ al servizio continua a sbagliare tanto da fondo, incapace di tenere il passo dell’azzurro. Con l’81% di punti con la prima, maturati più dallo scambio conseguente che dal servizio in sé, Musetti mette le mani per 6-3 su un primo set dominato. Tranne il primo game ai vantaggi, Rinderknech è arrivato massimo a 30 in risposta, senza mai godere di palle break. Un tennis fresco, divertente ed efficace, manda meritatamente in vantaggio una versione di primissima qualità di Lorenzo.

 

Il secondo parziale si apre come si era chiuso il primo: tanti, quasi solo, errori di dritto da parte di Rinderknech, che permette così a Musetti di scappare subito sul 2-0 con il break nel primo game. La tds n.2 comunque brilla nel commettere pochi errori e non offrire riferimenti allo già smarrito francese. Il ragazzo di Gassin sembra trovare un po’ di fiducia con l’evoluzione del parziale, inizia a sbagliare un po’ di meno, pur prendendosi qualche rischio in più, tra colpi vicino alla riga e discese a rete, per non lasciare l’iniziativa all’avversario. Ciononostante a Lorenzo basta un minimo variare il ritmo per far riemergere le incertezze di Arthur, che nel settimo game ritorna ai soliti errori, concedendo due palle break. Per una volta nell’incontro ritrova solidità, così da annullarle entrambe sfruttando servizio e dritto. Ma è un fuoco fatuo: con un game finale di altissimo livello, in cui si esalta (tardivamente) anche il francese, Musetti infila il doppio break che gli vale la vittoria. Un paio di passanti al limite del possibile, ottenuti solleticando le lunghe leve di Rinderknech per farlo venire a rete, sono manifesto della gran partita dell’italiano: divertente al punto giusto, qualche vezzo qua e là senza esagerare, grande solidità e capacità di sfruttare le lacune di un avversario decisamente al di sotto del suo livello. Miglioramenti netti in confronto alla sfida con Sekulic, che lasciano buone sensazioni in vista della semifinale.

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