US Open: Medvedev chiude a notte fonda, fuori Baez dopo dodici vittorie consecutive

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US Open: Medvedev chiude a notte fonda, fuori Baez dopo dodici vittorie consecutive

Il numero tre del mondo domina per due set, poi nel terzo parziale pasticcia e si salva al tie break: “Volevo solo andare a dormire”

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[3] D. Medvedev b. S. Baez 6-2 6-2 7-6(6)

Sabato sera, ore piccole. E’ l’una e trentuno minuti sull’Arthur Ashe quando Medvedev mette a segno il dodicesimo e ultimo ace della sua partita, ponendo fine all’incredibile estate di Sebastian Baez (22 anni, numero 34 del mondo, ma 24 nella Race, e coi 90 punti di New York scalerà ancora qualche posto).

Il tennista argentino non perdeva un match da Luglio: dodici vittorie consecutive, due titoli 250 (Kitzbuhel e Winston-Salem) e due vittorie allo US Open, compresa quella contro-pronostico al primo turno con Borna Coric.

I primi due set sono stati una passeggiata per Medvedev, poi Baez, senza più niente da perdere e probabilmente senza più troppa benzina nelle gambe, ha deciso di rompere gli indugi, chiudendo un po’ gli occhi, alla ricerca di soluzioni diverse, non necessariamente più aggressive, ma diverse.

Ad esempio questi back un po’ alti ma profondi e senza peso, in cross, stuzzicando il rovescio del russo, per togliergli il ritmo.

La tattica ha funzionato, e a conti fatti il terzo set è stato un set di rimpianti per Baez: infatti dopo essere scappato via (4-1) ha avuto anche due palle per il doppio break  nel corso di un infinito sesto game, trentandue punti totali. E poi si è fatto breakkare sul 5-3, e poi ha avuto un set point in risposta sul 5-4, ma non c’è stato niente da fare. Un match di Medvedev non è mai solo un match di tennis, ma ogni volta, soprattutto col passare degli anni, una specie di montagna russa emotiva, e anche in questa partita non è andato tutto liscio. Il (comprensibile) rilassamento dopo i primi due set (6-2 6-2, senza storia), l’ansia di dover chiudere in fretta per non andare a dormire troppo tardi (un ulteriore set alle due del mattino sarebbe stato indubbiamente fastidioso), un Baez (bel giocatore, sa muovere la palla con grande facilità) che improvvisamente sembrava una specie di via di mezzo tra il miglior Schwartzman e Fognini, solidissimo da fondo, attacchi in controtempo, rovescio efficace. E infine questo Centrale un po’ vuoto, senza nemmeno troppa gente con cui litigare.

Non è mancato il brivido finale, per la precisione la rimonta subita dal 6-3 e servizio nel tie break fino al sei pari, ma un dritto generoso di Baez ha regalato un pizzico di serenità al suo avversario. Ore piccole, ace, e finalmente la polemica col pubblico, nell’intervista post-partita: “E’ stata dura, volevo solo andare a dormire, devo essere onesto. E poi in tribuna c’era questo tizio, non so se abbia una fidanzata o una moglie, poverina, nel caso non so come diavolo riuscirà a dormire stanotte, lui era totalmente fuori controllo, me lo immagino che torna a casa continuando ad urlare Vamo Vamo Vamo, magari per tutta la notte, anche mentre dorme…”

La sensazione è che Daniil non abbia particolarmente apprezzato il tifo argentino per Baez. Al prossimo turno affronterà Alex de Minaur (testa di serie numero 13), contro il quale ha perso gli ultimi due precedenti (Bercy 2022, Toronto 2023).

Jacopp Gadarco

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