US Open: Fritz completa la giornata perfetta del tennis americano

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US Open: Fritz completa la giornata perfetta del tennis americano

Il numero nove del mondo si sbarazza in tre set di Dominic Stricker e raggiunge ai quarti di finale i connazionali Shelton e Tiafoe

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Taylor Fritz - US Open 2023 (foto Twitter @atptour)
 

9] T. Fritz b. [Q] D. Stricker 7-6 (2) 6-4 6-4

Diciotto anni dopo. Era il 2005 e i protagonisti furono Robbie Ginepri, Andre Agassi e James Blake. Tre tennisti americani nei quarti di finale del singolare maschile, tutti e tre peraltro nello stesso spicchio di tabellone, esattamente come oggi. Diciotto anni dopo. Ben Shelton, Frances Tiafoe e Taylor Fritz. Tre giovani simboli di un movimento che proprio allo US Open 2023 sta festeggiando (ma anche no) i vent’anni senza titoli slam (Andy Roddick, US Open 2003), ma che allo stesso tempo sta sfornando un talento dietro l’altro. Attualmente gli Stati Uniti possono vantare otto giocatori tra i primi quarantasette del mondo, età media inferiore ai venticinque anni. Nel 2005 Agassi vinse sia il derby con Blake (quarti) che quello con Ginepri (semifinale), per poi perdere la finale in quattro set con Roger Federer. Il quarto incomodo del 2005 era Guillermo Coria, stavolta invece il quarto incomodo sarà leggermente più ingombrante, ingombrante come 23 titoli del Grande Slam.

Taylor Fritz è il più esperto dei tre ragazzi: 25 anni, best ranking al numero 5, un titolo 1000 (Indian Wells 2022) e una partecipazione alle ATP Finals. Dall’altra parte della rete Dominic Stricker, la storia della settimana, mancino, tennis brillante, sei vittorie partendo dalle qualificazioni, attore protagonista del miglior match del torneo (vittoria con Tsitsipas al secondo turno)

LA PARTITA

Il momento chiave è stato il finale (caotico) del primo set. Scorre tutto liscio fino al 4-3 Fritz, quando all’improvviso il giovane svizzero gioca un game sciagurato, due doppi falli e altrettanti errori gratuiti nello scambio, entrambi piuttosto grossolani. 5-3, ma Taylor smarrisce completamente la prima di servizio, dopo che Stricker si era portato sullo 0-30 con due colpi vincenti. Controbreak e set riaperto. Sul 5 pari trema ancora l’americano, Stricker è ispirato, e quel dritto sembra un cannone. Lungolinea vincente, poi un cross in avanzamento, gioca su una nuvola, e arrivano due palle break consecutive. Ma il servizio salva Fritz (alla fine gli ace saranno 17, 83% di punti vinti con la prima di servizio), e il numero nove del mondo si porta sul 6-5 dopo aver vinto lo scambio più intenso della partita. I progressi difensivi di Fritz rappresentano probabilmente la cosa più sconvolgente a livello ATP degli ultimi anni. Era un armadio piantato a terra, è diventato un armadio che arriva dappertutto. Magari non elegantissimo, ma un muro. Tutto merito di coach Michael Russell. Adesso Fritz è un atleta completo, e sembra addirittura esaltarsi quando lo scambio diventa una gara di corsa.

Si arriva al tie break, dove finalmente l’americano ritrova il rovescio in cross (5-2), il suo colpo più sicuro, che però nella prima parte della partita era stato messo a dura prova dai top carichi, mancini e pesantissimi dell’avversario. Il tie break finisce sette punti a due.

Nel secondo set Stricker si procura una palla break nel terzo game grazie a una volèe deliziosa, ma butta via la risposta, lunga di metri. Fritz si dimostra più concreto, e alla prima occasione azzanna il set (break sul due pari), controllando gli ultimi turni di servizio nonostante qualche piccola sbavatura.

Il terzo set si apre con un lungo medical time out per Taylor, niente di grave, semplicemente l’umidità newyorchese mette a dura prova le fasciature intorno ai piedi, e le vesciche vanno curate con attenzione. Stricker non ci crede più, e attende la fine del MTO seduto sui tabelloni a bordo campo, esattamente sotto il proprio angolo, chiaccherando con l’allenatore. Ma sembra sconsolato, e probabilmente molto stanco. Ha infatti nelle gambe i quattordici set dei primi tre turni, ai quali vanno aggiunti tre turni di qualificazioni (otto ulteriori set). In poche parole due settimane di tennis molto toste ma chiaramente ricche di soddisfazioni. Si porta in vantaggio, 2 a 1, e decide anche lui di giocarsi la carta del fisioterapista. Il problema sembra essre l’anca destra, ma la verità è che ha semplicemente finito la benzina. È la resa. Sul quattro pari Fritz piazza l’ultimo e decisivo break, per poi chiudere nel game successivo.

Per lui è il primo quarto di finale allo US Open, il secondo in carriera a livello slam dopo Wimbledon 2022.

Una stagione di assestamento per il numero uno americano, che non ha ancora toccato le punte di rendimento dello scorso anno, anche se comunque quello di New York sarà il tredicesimo quarto di finale stagionale, l’ottavo in territorio statunitense.

Sfiderà Novak Djokovic (precedenti 7-0 Nole) in un match probabilmente dal pronostico chiuso, ma che rappresenta uno dei tasselli fondamentali del mosaico perfetto che si sta completando per gli organizzatori del torneo. Parte bassa del tabellone: tre americani e Djokovic. Parte alta del tabellone: Alcaraz e tutti gli altri. Meglio di così.

Jacopo Gadarco

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