Voce rotta, lacrime che visibilmente scorrono piovose dagli occhi lucidi di Andy. Un’intervista a bordo campo, subito dopo il successo in rimonta sullo svizzero Riedi, più volte interrotta dalle forti ed intense corde emotive che toccano il cuore del protagonista. Un insieme di emozioni contrastanti: dal dolce ricordo nostalgico dei momenti vissuti e condivisi in quei frammenti di vita che danno corpo all’anima della memoria sino al dolore più profondo per la scomparsa di una delle persone più care tra i propri affetti. Perché è questo che rappresenta l’amore incondizionato di una nonna, quel sentimento di cui è stato privato l’uomo simbolo della squadra di Coppa Davis impegnata nel girone casalingo di Manchester: il barone scozzese Andy Murray.

“Oggi è stata una giornata molto difficile per me, perché si è tenuto il funerale di mia nonna. Mi dispiace immensamente non essere stato lì assieme a tutta la mia famiglia, ma sono stati loro stessi a dirmi di rimanere qui a Manchester e di giocare per lei godendomi questa grande atmosfera“.

Il tre volte campione Slam ha dovuto affrontare il lutto senza poter salutare la nonna un’ultima volta, lo ha fatto poiché ha deciso di non presenziare al funerale tenutosi nella giornata odierna per rimanere a disposizione di Capitan Leon Smith e onorare sino in fondo la maglia di Sua Maestà. Nella prima giornata di gare per la Gran Bretagna in questa fase a gironi della Coppa Davis 2023, il 36enne di Glasgow non era sceso in campo – neppure per il doppio decisivo – contro l’Australia e si è ritrovato quindi ad esordire in quest’edizione in circostanze emotive a dir poco complesse: chissà che la scelta del capitano britannico, oramai di lungo corso e dunque in possesso di un rapporto veramente stretto oltre che di eccezionale complicità con il veterano e Cuore della squadra, non sia stata presa proprio per permettere a Andy di dare inizio alla sfida con la Svizzera in veste di numero 2 per onorare la memoria della nonna scomparsa. Anche perché Jack Draper nel tie disputato al cospetto del team aussie aveva ben impressionato disputando un gran bel match e trionfando su Kokkinakis, almeno di problemi fisici occorsi al 21enne di Sutton di cui per ora non si è a conoscenza il cambiamento di formazione è stato dovuto ad una scelta meramente tecnica.

O meglio dire, morale. Crediamo infatti sia stato doveroso concedere il palcoscenico inglese con una grandiosa atmosfera a fare da cornice, ad uno straordinario campione, ad un uomo, ad un nipote che voleva ricordare la memoria delle nonna esprimendo il massimo del proprio spirito di attaccamento alla Davis e ai colori britannici. Non è la prima volta che accade, quando un giocatore si ritrova alle corde emotive e psicologiche del ring dà il meglio di se. Basti pensare ad una storia analoga: Fasi Finali di Madrid della Coppa Davis 2019 – la prima con il nuovo format, in cui raggruppamenti e fase ad eliminazione diretta si disputavano tutte assieme -, nella finale tra i padroni di casa e il Canada aprono le danze Bautista Agut e Auger-Aliassime. Ebbene Roberto aveva dovuto abbandonare i suoi compagni di squadra al termine della fase a gironi per la morte del padre, salvo poi ritornare arruolabile per l’ultimo atto della manifestazione in cui battendo Felix dentro un turbine di emozioni viscerali che lo attraversava spianò la strada per la conquista iberica dell’Insalatiera vidimata dal secondo singolare portato a casa da Rafa Nadal.

L’intera redazione di Ubitennis porge le sue più sentite condoglianze ad un campionissimo dall’incredibile spessore umano, qual è Andy Murray.