WTA Pechino: Sabalenka, che fatica! La n°1 batte Boulter e raggiunge Paolini. Maratona Gauff, vince anche Pegula. Fuori Jabeur

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WTA Pechino: Sabalenka, che fatica! La n°1 batte Boulter e raggiunge Paolini. Maratona Gauff, vince anche Pegula. Fuori Jabeur

Servono oltre due ore e mezza ad Aryna Sabalenka per piegare (in due set!) un’ottima Katie Boulter, sfondano le tre ore Gauff e Martic. Vittoria anche per Garcia, out Kasatkina

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Katie Boulter e Aryna Sabalenka - WTA Pechino 2023 (foto: twitter @ChinaOpen)
 

Il martedì di Pechino non è soltanto dedicato alle semifinali maschili, con l’attesa che cresce sempre di più per l’atto VII di Sinner-Alcaraz (LIVE qui su Ubitennis). È tempo anche di completare il prospetto degli ottavi del WTA1000 del China Open, in una giornata che vede in campo tutte le big. Si parte con la soffertissima vittoria della n°1 Aryna Sabalenka – la più lunga in carriera per lei senza perdere set – che al prossimo turno sfiderà Jasmine Paolini, contro cui cercherà la rivincita dopo la splendida prova dell’azzurra lo scorso anno ad Indian Wells.

Quasi in contemporanea arrivano poi i successi (in tre set) di Jessica Pegula e di una Caroline Garcia in lenta ripresa. Bene anche la campionessa dello US Open Coco Gauff, mentre cadono a sorpresa Ons Jabeur e Daria Kasatkina, entrambe in partita soltanto nel primo set. Vediamo come sono andati i match.

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[1] A. Sabalenka b. [Q] K. Boulter 7-5 7-6(2)

L’avvio di match è totalmente opposto per le due giocatrici, sebbene il punteggio possa trarre in inganno. Sabalenka parte bene sul suo servizio e nei primi tre game perde solamente quattro punti, riuscendo fin da subito a rendersi pericolosa in risposta. La n°1 del mondo arriva sempre a palla break nei primi tre turni di risposta (tutti conclusi ai vantaggi), conquistandone una nel secondo e nel sesto game e ben sei nel quarto gioco. Delle otto chance totali, però, la bielorussa non riesce a concretizzarne nemmeno una, merito spesso anche di una Boulter brava a non disunirsi nei momenti importanti. Dopo 40 minuti si arriva sul 3-3 e, come spesso accade, tante opportunità mancate prima o poi si pagano.

Nel settimo game, infatti, due errori di dritto condannano la testa di serie n°1, costretta ad offrire le prime palle break della sua partita. La prima viene cancellata da un servizio vincente, ma sulla seconda arriva un sanguinoso doppio fallo che manda avanti la britannica. Boulter, che di questi tempi l’anno scorso era n°135 al mondo, risale da 0-30 nel game successivo e si porta sul 5-3, ma al momento di chiudere – alla nona palla break complessiva fronteggiata – è costretta alla fine a cedere il servizio. Allo scoccare dell’ora di gioco Sabalenka opera faticosamente l’aggancio sul 5-5, rischiando grosso nel game successivo ma riuscendo a spuntarla. Nonostante il rendimento altalenante del servizio in qualche modo la 25enne di Minsk riesce a non subire il break – pur rimontando da 0-40 e cancellando in totale otto palle break – trovandolo poco più tardi: dopo oltre un’ora e un quarto Aryna strappa 7-5 il primo set.

Non è certo la miglior versione della bielorussa, che tuttavia si arma di pazienza e combatte da vera n°1, conquistando gli ultimi quattro game di una prima frazione in cui ci sono state venti palle break, dieci per parte. L’inizio del secondo parziale è apparentemente più soft e – sebbene tre giochi dei primi sei si concludano ai vantaggi – per un po’ non si vedono palle break. Il dritto di Sabalenka, dopo averla fatta sudare parecchio nel primo set, torna ad essere incisivo, mentre Boulter non si scompone e continua ad interpretare splendidamente la partita, con tennis e atteggiamento più da top20 che da giocatrice fuori dalle prime 50.

È ancora la britannica, sul 3-3, a costruirsi per prima una chance di break, ben cancellata però dalla n°1 del seeding, che a fatica resta avanti. Non è però duraturo il vantaggio di Sabalenka, visto che sul 4-4 la n°56 del ranking trova un grande turno di risposta, sublimato da un grande dritto che le vale il primo break del secondo parziale. Al momento di chiudere, tuttavia, Boulter si inceppa ancora: come nel primo set la 27enne di Leicester non riesce a chiudere il set, subendo l’immediato contro-break della sua avversaria, che respinge con forza l’idea di un terzo set. Questa volta si arriva almeno al tie-break, dove poco prima del cambio campo Aryna trova un mini-break fondamentale con uno smash che plana sulla riga per pochi centimetri. La 25enne di Minsk non si volta più indietro, non perde più un punto e dopo oltre due ore e mezza trionfa 7-5 7-6(2) in un match molto più duro del previsto.

Ampi meriti vanno comunque dati a Boulter, autrice di una partita per larghi tratti eccezionale cui, tuttavia, è mancato il colpo del KO. Sabalenka vola così agli ottavi di finale, vincendo la partita più lunga in carriera senza perdere set e raggiungendo Jasmine Paolini. “Ho giocato contro di lei lo scorso anno ad Indian Wells” – commenta nella breve intervista a caldo la n°1 del mondo.È un’ottima giocatrice, scambia molto bene. Non sarà facile, dovrò farmi trovare pronta” – ha concluso Aryna.

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[4] J. Pegula b. A. Blinkova 6-7(2) 6-2 6-1 (a cura di Pellegrino Dell’Anno)

Partita che, seppur riacciuffata e chiusa da Pegula, si apre all’insegna delle accelerazioni e dei vincenti di Blinkova. Break in apertura, mantenuto con una certa maturità fino al 3-2, quando gioco forza rientra l’americana, per poi riprenderselo con un rovescio vincente incrociato nel settimo game. Un gioco potente ed esplosivo, che porta però anche a correre tanti rischi, alla lunga pagati dalla russa, che con due doppi falli e banali errori permette a Pegula di rientrare sul 4-4. Quest’ultima riesce quasi a far peggio, sprecando ben quattro set point in un decimo gioco in cui si assiste quasi solo ad errori non forzati, specie della n°4 al mondo, incapace di scartare i cioccolatini offerti dalla sua avversaria tramite tre doppi falli e una prestazione da fondo vacillante. Ciononostante, sulla breve distanza, come dimostra nel tie-break, è lei a prevalere: 7 punti a 2 con più colpi degni di nota, ma soprattutto troppi errori di una statunitense che sembra il fantasma di se stessae e accusa un po’ le occasioni sprecate.

Nel secondo parziale Jess fa però valere la maggior esperienza, che le permette di sciogliere il braccio e trovare sicurezza nello scambio. Dall’altra parte cala un po’ Blinkova, il cui conto degli errori supera decisamente il numero accettabile, trovando anche sempre meno vincenti. Arriva così il break della testa di serie n°4 nel terzo game. Primo, ma non ultimo, con un gioco spavaldo in risposta, che mette in serie difficoltà la russa e le impedisce di tenere un certo tipo di ritmo. Così Pegula si porta sul 5-2, andando a chiudere con rapidità e facilità nel game successivo, ritrovando fiducia e consistenza nei propri mezzi. Pur non brillando particolarmente, ben presto l’americana mette le mani anche sul terzo set. Due break in cinque game sono indicatori di una partita indirizzata, in cui alla fine la solidità e i pochi vezzi hanno prevalso sulla dinamicità. Non che Pegula abbia dimostrato chissà cosa, dato che comunque non sono mancati errori e decisioni non sempre degne di questo nome, ma il prestigio e la gestione di determinati momenti clou le hanno permesso di venire a capo di una Blinkova incapace di tenere alto il ritmo per tutto l’incontro. Agli ottavi Jess troverà un’altra giocatrice che da fondo fa paura, ma come incostanza ancora di più, ovvero la n°13 del seeding Jelena Ostapenko.

Gli altri incontri: ok Garcia e Gauff, KO Jabeur e Kasatkina

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[9] C. Garcia b. [Q] Y. Putinseva 6-3 3-6 6-3

I segnali di risveglio mandati negli ultimi giorni da Caroline Garcia sembrano farsi più concreti partita dopo partita. La francese, campionessa in carica delle WTA Finals, deve cercare di accumulare quanti più punti possibili in queste ultime settimane, visto che è già certa di non poter difendere il titolo conquistato lo scorso anno. La n°10 del ranking, infatti, nel 2023 non ha maturato abbastanza punti per potersi classificare tra le migliori 8 stagionali, risultando già fuori dai giochi. Nell’ultimo WTA1000 stagionale, tuttavia, l’ex n°4 al mondo (tornata nel frattempo a giocare in coppia con Kiki Mladenovic dopo oltre un anno) sta mostrando progressi incoraggianti, come testimoniato anche dal bel successo odierno su Yulia Putinseva. Un match pressoché identico nel primo e nel terzo set – entrambi vinti da Garcia – intervallati da un secondo molto più combattuto (con quattro game da almeno 10 punti), in cui la francese ha dovuto fronteggiare un set point sotto 5-1. Un break in avvio nella prima e nella terza frazione sono comunque bastati alla transalpina per prevalere sulla kazaka, sconfitta 6-3 3-6 6-3 in due ore e un quarto. Al prossimo turno per la n°9 del seeding c’è Kalinina.

[3] C. Gauff b. P. Martic 7-5 5-7 7-6(2)

Coco Gauff e Petra Martic danno vita ad una partita a tratti sensazionale, che alla fine vede prevalere la campionessa dello US Open, giunta alla quattordicesima vittoria consecutiva, la n°20 degli ultimi 21 incontri. Per quanto conclusisi con lo stesso punteggio, i primi due set non potrebbero essere più diversi tra loro. Nel primo parziale regna l’equilibrio, con le due giocatrici che dominano i propri turni di battuta, tenuti quasi sempre agevolmente e senza mai offrire palle break. Soltanto due giochi (il terzo e il quarto) si concludono ai vantaggi, mentre gli altri scorrono sempre via rapidamente. Sembra tutto apparecchiato per il tie-break quando, improvvisamente, spunta la prima chance di break dell’incontro. Se la costruisce Gauff che in risposta, sotto 30-15 nel dodicesimo gioco, infila tre punti consecutivi e ottiene break e primo set in un colpo solo. La seconda frazione è invece l’esatto opposto: l’intensità resta sempre molto elevata, ma iniziano a crescere errori e incertezze, che svelano le vulnerabilità dei due servizi.

Dopo cinque break nei primi sette game Martic si porta sul 5-3, non chiude subito al servizio per il set ma trova un nuovo allungo sul 5-5, riuscendo questa volta a concretizzarlo. Anche il terzo parziale è indecifrabile, ma gli errori in avvio lasciano via via spazio allo spettacolo e ad un’intensità elevatissima. Dopo uno scambio di break in avvio – e una pausa di dieci minuti per chiudere il tetto causa pioggia a metà terzo set – si procede passo passo fino al 4-4, dove la croata piazza la zampata che sembra decisiva. Non è però così, perché nonostante le incertezze con il dritto Gauff riesce a trovare l’immediato contro-break, salvando ancora due palle break sul 5-5 e portandosi al tie-break, apice massimo di una battaglia lunga tre ore. Qui è un dominio della giovane statunitense, che vince cinque dei primi sei punti e al primo match point chiude 7-5 5-7 7-6(2), lasciandosi andare in un urlo liberatorio. Agli ottavi attende una tra Tsurenko e Kudermetova.

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M. Kostyuk b. [7] O. Jabeur 7-6(5) 6-1

Non viene invece rispettato il pronostico nell’incontro che vedeva protagoniste Ons Jabeur e Marta Kostyuk. E dire che la tunisina, nonostante le fatiche accumulate dal titolo a Ningbo, aveva cominciato decisamente meglio: break in apertura difeso senza problemi (e senza mai offrire palle break) fino al 5-4 e servizio in suo favore. Da quel momento, tuttavia, sono iniziati i problemi per la due volte finalista di Wimbledon, che non è riuscita a sfruttare due set point consecutivi, cedendo la battuta alla primissima occasione. Al tie-break, poi, l’ucraina ha infilato cinque punti di fila dall’1-3 al 6-3, archiviando la pratica al terzo set point. Il match, di fatto, si è concluso lì: nel secondo set Jabeur non è mai riuscita a tenere la battuta, vincendo appena tre turni al servizio in quattro game. Dopo un rapido scambio di break in avvio, Kostyuk è volata via veloce verso gli ottavi, chiudendo il secondo set in meno di mezz’ora e imponendosi 7-6(5) 6-1. Ons deve ora guardarsi le spalle in ottica race, dove potrebbe essere scavalcata da Muchova e Sakkari e scivolare al nono posto. Per Marta, invece, si tratta della terza vittoria contro una top10 nelle ultime quattro sfide: agli ottavi trova Samsonova, contro cui non ha mai vinto.

Xin. Wang b. [11] D. Kasatkina 6-4 6-2

Cade a sorpresa anche Daria Kasatkina, sconfitta dalla padrona di casa Xinyu Wang. La cinese, n°37 del mondo, è stata brava a non scomporsi dopo aver perso per prima il servizio, strappando la battuta alla sua avversaria in tutti gli ultimi tre game in risposta del set e ribaltando il parziale dall’1-3 a 6-4. Un break in avvio di seconda frazione ha definitivamente indirizzato il match in direzione Shenzhen, vantaggio poi ulteriormente allungato nell’ottavo gioco. Al terzo match point Wang ha chiuso 6-4 6-2 in meno di un’ora e mezza, ottenendo la terza vittoria in carriera contro una top20. La classe 2001, recentemente 22enne, attende agli ottavi una tra Sakkari e Fruhvirtova, ultimo match di giornata.

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