Sinner, «Operazione primo Slam» (Azzolini). Sinner, Finals e Coppa Davis per riuscire a battere Djokovic (Cocchi). Sonego e Arnaldi, l'Italia che avanza (Giammò)

Rassegna stampa

Sinner, «Operazione primo Slam» (Azzolini). Sinner, Finals e Coppa Davis per riuscire a battere Djokovic (Cocchi). Sonego e Arnaldi, l’Italia che avanza (Giammò)

La rassegna stampa di venerdì 6 ottobre 2023

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Sinner, “Operazione primo Slam” (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Mi sono svegliato in un Paese diverso, e ne sono rimasto colpito. È un’Italia a forte concentrazione di sinneriani o sinneristi, di destra e di sinistra, centristi ma trasversali, e lo è da ieri, lo è diventata all’improvviso, in una notte appena. La notte di Pechino. La città che vide polverizzati il numero due e il numero tre del G10 tennistico. Scopro una nazione che dibatte sui social su dove potrà arrivare il giovane Jannik quasi nel tennis vi sia qualcosa che possa andare oltre il numero uno. C’è chi ne trae incoraggianti indicazioni, per se stesso, per la comunità e per il Paese intero, osservando che se i miglioramenti sono costanti, affrontati anche a piccoli passi, ma inseriti nel giusto assemblaggio all’interno di meccanismi già consolidati, non mancheremo di iscriverci tra coloro che andranno avanti, sempre e comunque. Chi criticava non c’è più, sparito senza lasciare traccia di spiegazioni, ma già impegnato a celebrare le gesta del ragazzo che ci guiderà laddove il tennis non ci ha mai portato. Agli atti, che non sono parole, c’è che Pechino ha visto la nascita del tennis che Sinner stava cercando, per il quale si è preso la briga di lasciare un team e dar vita a un altro più in linea con ciò che il ragazzo sentiva indispensabile per se stesso. Un tennis che nasce da quello che ha sempre giocato, di grande spinta e potenza da fondo campo, ma ora in grado di ribaltare (sul nascere verrebbe da dire, dopo averlo visto contro Medvedev) gli altrui tentativi di sfondamento dei suoi sistemi difensivi e di base, con rapide contromosse che implicano un utilizzo accorto dei nuovi schemi di attacco appresi in queste ultime stagioni. La novità più lieta è che per la prima volta, queste due fasi del gioco di Sinner sono apparse fluide, in sacrosanta comunione fra loro, e non schematiche come erano sembrate fino a qualche tempo addietro. Significa che gli insegnamenti, le prove effettuate, gli studi affrontati con la dedizione che a Jannik va riconosciuta, si sono gaiamente riuniti in un tutt’uno che lo renderà diverso da prima e più vicino (come ha dimostrato) al vertice del tennis. Non chiedetemi quale sia stato il momento “X”, ma certo è cosa delle ultime settimane, quelle della Davis saltata, dato che il Sinner visto agli US Open era (per quanto estremamente attrezzato) ancora nella fase precedente. Accade qualcosa del genere quando si è alle prese con l’apprendimento di uno strumento musicale, e un accordo – della chitarra, magari – non si riesce a prendere nei dovuti modi e senza pensarci. Ci si prova fino a sfinirsi, poi ci si sveglia una mattina, s’imbraccia lo strumento, e le dita vanno a posizionarsi come devono, da sole… Che cosa resti da fare è materia di una telefonata con Adriano Panatta, il campione di un tempo raggiunto («finalmente raggiunto», ripete lui) al fatidico quarto piano della classifica. «Da fondo campo, sul ritmo, solo Djokovic può batterlo. Alcaraz ci fa a pallate e perde, Medvedev è l’avversario battuto ma non ancora debellato, con il quale però Sinner ha saputo disputare, in assoluto, uno dei migliori match. Ha immagazzinato tante cose, Jannik, e l’ha rese congeniali al suo tennis. Al tempo stesso l’ho visto più sereno, meno “pugnetto” del solito, cioè meno preoccupato di rimarcare un buon punto ottenuto. Giocava tranquillo, con la testa nel match. E la tranquillità gli fa bene». Anche Adriano è rimasto colpito dalla “sinnerizzazione” che ha preso piede. «Qualche esagerazione c’è, stiamo parlando di un ragazzo di appena 22 anni, forse più maturo della sua età, ma comunque molto giovane. Spero che questi tam tam non li ascolti troppo. Ma penso di no, anzi, credo sappia bene che le sfide, nel tennis come in ogni altro sport, siano quelle ai massimi livelli. Nessuno, a cominciare da me, viene ricordato per essere stato il numero 4 della classifica. La differenza, in una carriera, la fanno gli Slam, e quello deve essere l’obiettivo di Sinner. Ma sono certo che la pensa anche lui così, e che presto arriverà a meta. Di buono c’è che potrà vincere qualsiasi Slam, su terra, erba e ovviamente sul cemento all’aperto che resta superficie preferita». […]

Sinner, Finals e Coppa Davis per riuscire a battere Djokovic (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Non c’è tempo da perdere, bisogna sfruttare questo momento magico, restare nel flow, come si dice nella psicologia dello sport. Quella specie di trance agonistica in cui tutto diventa possibile, quando tutto ciò per cui hai lavorato, sudato, pianto, si trasforma nel risultato perfetto. Jannik Sinner ha da subito un discorso da chiudere: quello della qualificazione alle Atp Finals di Torino. Mancano appena 30 punti, basterà vincere la partita d’esordio al Masters 1000 di Shanghai domani contro lo statunitense Giron per togliersi il pensiero e iniziare a programmare un novembre di fuoco, con due grandi appuntamenti delle Atp Finals a Torino (dal 12 al 19) e della Coppa Davis a Malaga la settimana successiva, dal 21, due appuntamenti dove potrà tentare di battere Novak Djokovic, che ancora manca all’elenco delle sue vittime illustri. Il capitano Volandri aspetta Sinner a braccia aperte e dopo la vittoria a Pechino contro Medvedev, il numero 1 italiano ha detto di voler esserci perché ama l’atmosfera del gruppo azzurro, della squadra. Jannik è arrivato subito a Shanghai e si è preso un giorno di riposo prima di organizzare una sessione di allenamento con coach Vagnozzi. E’ possibile che la stanchezza si farà sentire nel Masters 1000 cinese che termina con la finale il 15 ottobre. Appena uscirà di scena a Shanghai, ci si augura il più tardi possibile, l’altoatesino volerà in Europa dove lo attende la stagione sul veloce indoor, una delle superfici che più ama, dove ha vinto quattro dei nove titoli in carriera. Il 23 ottobre inizia il primo degli appuntamenti che Sinner ha annunciato nel suo calendario, l’Atp 500 di Vienna. L’altro grande appuntamento del “novembre rosso” è il Masters 1000 di Parigi Bercy, l’ultimo della regular season, che chiude i giochi per il Masters: «Con il team abbiamo pensato a questo programma, ma non è detto che in corso d’opera qualcosa possa cambiare». A seconda di come andrà il 1000 cinese e possibile che Sinner possa scegliere di saltare quello di Parigi per prepararsi al meglio per le Atp Finals. […]

Sonego e Arnaldi, l’Italia che avanza (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

Sinner da record. Numero 4 del mondo, vince e fa ascolti importanti in tv. […] Sinner è atteso ora dal suo esordio nel Masters1000 di Shanghai, previsto per domani contro l’americano Marcus Giron. Intanto ieri giorno di conferenza per Carlos Alcaraz, battuto dal neo n.4 dei mondo azzurro in semifinale, che è tornato a parlare del match non lesinando complimenti nei confronti del suo amico-rivale: «Non sono affatto sorpreso – ha esordito – Conosco il livello di Jannik e ciò di cui è capace: in questo momento è uno dei migliori e pub battere chiunque. Sono felice per lui, e mi aspettavi che vincesse perché sta giocando a un livello altissimo». Ieri si sono conclusi gli incontri di primo turno del penultimo Masters1000 della stagione con le due qualificazioni di Lorenzo Sonego e Matteo Arnaldi. Per il sanremese n.42 Atp è arrivata una bella vittoria in rimonta contro l’australiano Popyrin (4-6, 6-3, 6-4). Un match, quello vinto dall’azzurro, che ne conferma la crescita, certificata da una prestazione contro un avversario capace di metterlo in difficoltà per tutto il primo set, salvo poi essere progressivamente rimontato dal gioco dell’allievo di coach Petrone. Una vittoria magari meno appariscente rispetto ad altre colte da Arnaldi nel corso della sua stagione, ma non per questo meno importante viste le condizioni in cui è riuscita a maturare. Al secondo turno per lui domani ci sarà il tedesco Struff. Avanza al secondo turno anche Lorenzo Sonego, finalmente protagonista di un successo limpido. Il qualificato australiano Philip Sekulic, n.298 Atp, non era certo avversario ostico ma il parziale netto con cui Sonny ha saputo imporsi (6-3, 6-2), unito a delle percentuali solide, tanto al servizio quanto alla risposta, erano ciò di cui più aveva bisogno il piemontese, reduce da risultati altalenanti e chiamato ora a trovare continuità nel match che lo attende contro l’americano Frances Tiafoe contro cui è in vantaggio 2-1 negli scontri diretti. […]

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