Ormai si sa che all’All England Lawn Tennis Club le cose o si fanno perfette e minuziose in ogni minimo dettaglio, o non si fanno. Dai campi in erba tenuti come giardini dell’Eden, ai quattro stadi che, in scala, raggiungono la religiosità e la sacralità del Centre Court; dai tradizionali colori bianco, verde e viola che tappezzano ogni singolo angolo della struttura, ai chioschi che vendono le golosissime fragole con la panna. Per non parlare del metodo di acquisto – o meglio, di vincita e poi accettazione istantanea da parte degli spettatori frementi – dei biglietti tramite il tradizionale ballottaggio che li consegna quasi come una reliquia ai più fortunosi, che dalla fine di settembre sperano di calcare i sacri prati del circolo di tennis più famoso al mondo (in caso di vincita dei biglietti ciò accadrebbe ben nove mesi dopo) per poter osservare le gesta dei migliori tennisti al mondo nel luogo che meglio li rappresenta. Bene, oltre a tutto ciò e ad altri numerosi particolari più unici che rari, lo storico All England Club ora vuole qualcosa in più.
Nello specifico, le ambizioni del circolo londinese riguardano l’ampliamento dello stesso in un vicino ex campo da golf. Il risultato finale regalerebbe ai giocatori ben trentotto nuovi campi in erba, compreso uno stadio da ottomila posti, oltre ai diciannove già utilizzati per i match del torneo e altre decine di prati di cui tutt’ora i tennisti si servono per affinare le loro tecniche in vista dei loro incontri. Mettendo in chiaro che questo progetto, nel caso venisse approvato, non lo si vedrebbe realizzato appieno almeno sino al 2030 (o molto probabilmente anche qualche anno dopo), nel tavolo delle discussioni l’obiettivo centrato dal club di Church Road sarebbe non solo quello – scontato – di aumentare le entrate economiche, ma anche il trasferimento dei match dei tabelloni cadetti dall’attuale circolo di Roehampton a quello, appunto, di Church Road.
Il via libera per l’inizio dei lavori, però, sembra essere rallentato da gruppi di residenti intorno all’area e da enti di conservazione che si oppongono al progetto, nonostante i responsabili della pianificazione locale abbiano tutta l’intenzione di procedere con il loro disegno. In un piacevole documento di 524 pagine sembra prevalere la lista dei pro a favore di quella dei contro, ma alcune convenzioni legali appartenenti all’area stanno bloccando, per ora, l’inizio dei lavori. Per quanto riguarda l’aspetto economico, invece, cinquecento biglietti offerti ai residenti vicini per poter assistere alle partite e milioni di sterline messi a disposizione con lo scopo di migliorare l’area, sono proposte decisamente allettanti che sono state già garantite da chi vorrebbe al più presto mettere in atto l’opera.
Insomma, staremo a vedere se alla fine dei conti la lista dei vantaggi prevarrà e se si riusciranno a ottenere le autorizzazioni necessarie per iniziare l’ambizioso piano voluto dal circolo più famoso al mondo. C’è chi combatterà per il ‘sì’ e chi per il ‘no’, ma per noi tifosi una cosa non cambierà mai, campo in più campo in meno: l’aria sacra che si respira nelle due settimane di Wimbledon, dove il tempo si ferma e l’agonismo tennistico rapisce tutti in un’unica atmosfera.