ATP Vienna: Rublev c'è, Popyrin battuto in due set. Brutto infortunio per Evans

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ATP Vienna: Rublev c’è, Popyrin battuto in due set. Brutto infortunio per Evans

Alti e bassi dal russo, che comunque chiude in due set. Sospetto problema al tendine d’Achille per il britannico. Paul batte facilmente Muller e resta in corsa per le ATP Finals

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Andrej Rublev - Dubai 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

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A. Rublev b A. Popyrin 7-6 (5) 6-4

Popyrin getta al vento una grande occasione, prima andando a servire nel primo set, prima andando a servire sul 5-4 e poi sprecando un vantaggio nel tiebreak di 4-0. Match dai due volti, nel quale alla fine a prevalere è un Rublev che riesce a ritrovare la compostezza

Match che apre le danze della seconda giornata qua a Vienna sul campo centrale, mentre Paul sul campo secondario ha disposto facilmente di Muller. Match che vede un chiaro favorito in Rublev, ma che potrebbe riservare sorprese, visto che Popyrin è nel suo miglior momento di forma, avendo appena raggiunto il suo best ranking al n.39.

Primo set: la fiera del break

Primo set che prende avvio con entrambi i giocatori che hanno parecchi problemi al servizio. Le prime entrano in campo, ma nessuno dei due giocatori riesce ad incidere più di tanto, e sulla seconda le difficoltà sono palesi. Popyrin addirittura a metà del secondo set veleggia con un miserrimo 17% di trasformazione sulla seconda. Non stupisce quindi che i break e le palle break fioccano. Nei primi 7 game un totale di 4 break e 10 break point. Rublev mette la testa avanti ma non riesce a consolidare: grottesco soprattutto nel settimo gioco sul 40-30 un errore del russo nella scelta della direzione del dritto in chiusura, con la palla che rimbalza alta a un metro dalla rete. Un game già chiuso che lo avrebbe portato 5-2 diventa invece controbreak Popyrin; i soliti dolori del giovane Rublev insomma. Andrey accusa il colpo e imbarca pesantemente acqua, anche per un po’ di sfortuna: Popyrin trova un nastro amico che gli regala la parità e poi con una bella risposta di rovescio incassa il break per andare a servire per il set. Ma Rublev riesce a scuotersi e riprendere il comando delle operazioni, nuovo break e 5-5; significativo l’urlaccio liberatorio con il quale sigilla il punto finale, segno che la tensione stava montando e parecchio. Si va quindi al tie break,dopo un set che a vedere l’andamento sembrava un match WTA giocato su un campo fangoso, tanto i servizi sono irrilevanti. Nel tiebreak Rublev continua però nei suoi errori da matita azzurra, e manda Popyrin avanti sul 4-0, salvo poi redimersi improvvisamente e rimettersi in carreggiata, anche grazie a Popyrin: sul 5-4 per l’australiano, il ragazzo down under ha la bella idea di andare a rete e giocare come se fosse in allenamento; Rublev ringrazia e alla fine finisce per trovare due passanti vincenti che di fatto gli consegnano il match. Più che guardare le statistiche oggi è interessante osservare le faccia di Rublev, che dopo mille smorfie e urlacci al cambio campo lo vediamo ridere di gusto per lo scampato pericolo.

Secondo set, il cinismo di Rublev

Secondo set che dopo le ubriacature della prima frazione inizia invece sui binari della normalità. I primi 6 giochi scorrono via lisci, senza l’ombra di una palla rak e si arriva così al settimo gioco nel quale Popyrin, di botto, un po’ senza senso omaggia Rublev di doppi falli e Andrey questa volta è cinico e approfitta immediatamente della chance; sul 30-40 l’australiano spara una prima a 216 Km/h ma il russo riesce a impattare bene, obbligando all’errore il suo avversario sul colpo in uscita dal servizio. Momento insomma decisivo del match, che non vede più colpi di coda e termina con Rublev che sfoga tutta la frustrazione repressa trasformando il match point con uno smash a rimbalzo. Match che in generale si è concluso con tanti scambi brevi, nei quali Popyrin ha leggermente prevalso; tuttavia, nel restante 30% di scambi prolungati Rublev si è dimostrato nettamente più solido e ha fatto la differenza. Il russo incrocerà le racchette al prossimo turno con il nostro Arnaldi, in un match in cui il nostro Matteo dovrà tirare fuori il massimo della solidità per resistere alla potenza del russo.

Distribuzione della lunghezza degli scambi vinti dai due giocatori – statistica relativa all’intero match

F. Tiafoe b D. Evans 1-4 ritiro

Veramente sfortunato il britannico, che aveva iniziato alla grande il match e stavo portando a scuola Tiafoe. L’americano ringrazia la dea bendata perchè sembrava veramente non sapere che pesci pigliare.

Dopo la vittoria di Rublev su Popyrin alla StadtHalle di Vienna scendono in campo Tiafoe ed Evans, in una giornata di tennis godibilissima per essere un primo turno di un 500; a seguire infatti ci saranno Tsitisipas e Thiem, ovvero la finale Masters del 2019 e un scontro fra artisti del rovescio a una mano, come Musetti e Dimitrov.

Ma torniamo al match fra Evans e Tiafoe, altre due belle mani molto educate. Il match prende avvio con Evans decisamente più intonato e focalizzato; il tema tattico del match è chiarissimo fin dalle prime battute: l’inglese proverà a cucinare a fuoco lento il rivale a stelle strisce con il back di rovescio; toccherà capire se Tiafoe sarò disponibile ad accettare un clinic di rovescio incrociato e alla bisogna riuscirà a girarsi sul dritto o se invece finirà per perdere le staffe.

L’inizio è tutto di marca britannica con Evans che riesce a rispondere bloccato alle bordate di Tiafoe e appena può manovra bene col dritto; Tiafoe dal canto suo nelle prime battute sconta un mix di leziosità e scarsa pazienza. Da un lato Evans col back di rovescio potrebbe passare la vita a palleggiare, dall’altro lato i ricamini ricercati come le palle corte e gli inside out di dritto molto acuti non trovano il campo. Si va così sul 3-0 Evans, con Tiafoe che a fatica smuove il risultato sul 3-1, rischiando anche un warning per aver sfogato la sua frustrazione sulla racchetta. Big Foe, che qua a Vienna è reduce da ottimi risultati, come la finale del 2021 deve assolutamente scuotersi e cercare di trovare un tennis più essenziale e lineare. Ma sul 4-1, servizio Tiafoe e 0-30 arriva il colpo di scena: Evans è costretto a raggiungere saltellando la panchina e chiamare un medical timeout per un problema improvviso al polpaccio.

Un vero peccato per quello che si è potuto vedere fino a questo momento dato che il match era saldamente nelle mani del britannico. Purtroppo il responso è negativo ed Evans deve ritirarsi, lasciando strada libera a Tiafoe che nel prossimo turno affronterà uno fra Monfils e Altmaier. Facciamo un grosso in bocca al lupo a Evans, nella speranza che sia solo un piccolo infortunio muscolare e non il tendine di achille; il britannico è attualmente il numero due della squadra britannica e avrebbe dovuto giocare alla Finals di Malaga.

T. Paul b. A. Muller 6-3 6-1

Tommy Paul si mantiene in corsa per la qualificazione alle ATP Finals battendo Alexandre Muller con un netto 6-3 6-1. Non c’è mai storia nel match, tutto a favore dell’americano, fin dal primo break raccolto nel terzo gioco. Paul ha concretizzato 4 delle 11 palle break avute a disposizione, mentre non ne ha concessa alcuna. Al prossimo turno aspetta il vincente del duello tra Karatsev e Gojo.

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